46
1*
Nel lo stadio odierno d i sempre crescente r ipar t i z ione
geografica del lavoro, la grande industr ia i n gene–
rale dipende fortemente dalla; sicurezza de
:
traff ici e
dei cont rat t i . Già una guerra esterna disturberebbe
estremamente la costruzione socialista, anche nel
caso che i l nemico non invada i l paese. Con ragione
i social isti russi di ditte le tendenze, nel l 'odierna ri–
voluzione hanno accentuata la necessità del la pace
per la nuova costruzione sociale.
Anche più rovinosa per l'economia socialista
che una guerra esterna è una guerra civi le, che ne–
cessariamente si svolge nel l ' interno del paese e lo
devasta e paralizza così come una invasione nemica,
mentre è mol to più crudele di quel la.
Nella lotta degl i Stati fra loro si tratta, di re–
gola, soltanto d i un guadagno o di una perdita di
potenza del l 'uno o del l 'al tro governo, ma non di
tutta la sua esistenza, mentre dopo la guerra vo–
gl iono e devono i diversi governi e popol i bel l ige–
rant i vivere in pace, sebbene anche non sempre in
amicizia. Invece, nella guerra civi le, i par t i t i stanno
d i fronte i n modo del tutto diverso. Essi non condu–
cono la guerra per strappare alla parte avversa al –
cune concessioni, e poi vivere in pace con essa: e
nella guerra civi le non accade come nella democra–
zia, in cui le minoranze sono protette, così che ogni
part i to che è divenuto minoranza e deve r inunziare
al governo, non r inuncia con ciò affatto alla sua at–
tività pol itica o deve anche soltanto l imi t a r l a ; e i n
cui ogni part i to, diventato minoranza, conserva i l d i –
r i t to di mi rare alla maggioranza e ad impossessarsi
così del governo.
Nel la guerra civi le ogni part i to lotta per la sua
esistenza, e minaccia piena distruzione al soccom–
bente. La coscienza d i ciò rende facilmente così cru–
dele la guerra civi le. Specialmente una minoranza,
che si tiene al timone soltanto con la forza mi l i tare,




