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o r 49

compia pacificamente.

Quanto

più, per contro, i l s i –

stema

fino

al lora dominante non riposa sul la maggio–

ranza che si mantiene al timone unicamente con la

forza mi l i tare, tanto è maggiore la verosimigl ianza

che la rivoluzione pol i t ica assuma la forma di una

guerra civi le.

Ma anche i n quest 'ul t imo caso i propugna tor i

della r ivoluzione sociale hanno un urgente interesse

a ciò che la guerra civi le rest i soltanto un episodio

passeggero, che si svolga rapidamente, che serva

soltanto ad apportare la democrazia e a consol i –

dar la, e che la r ivoluzione socialista si arrenda al –

l'azione della democrazia, cioè che quel la non vada

più ol tre, per i l momento, d i quanto la maggioranza

della massa popolare è disposta ad andare, perchè

a l l ' i nfuor i di ciò, la rivoluzione sociale, per quanto

fosse des i de r ab i l e per sp i r i l i l ung imi r an t i l ' imme –

diata realizzazione dei suoi f i n i u l t imi , non trove–

rebbe le condizioni necessarie per creare alcunché d i

durevole.

Ma non ha forse i l terror ismo dei pro l etar i e

piccol i borghesi di Par i g i , cioè la di t tatura d i una

minoranza, compiuto nella grande rivoluzione f ran–

cese colossali azioni d i altissima importanza stor ica?

Certamente che sì. Ma d i qual sorla erano esse?

Quel la di t tatura fu figlia della guerra, cne i mo–

narchi d'Europa condussero contro- la Francia r i vo –

luzionar ia. L'avere vi ttoriosamente respinto questo

assalto, questa f u l'opera storica del terrore. Esso

provò con ciò ancora una vol ta l 'antica verità, che

la d i t tatura è megl io in grado che l a democrazia, d i

condurre la guerra. Ma non djmostrò affatto che la

di t tatura sia i l metodo del proletar iato per compiere

trasformazioni social i nel senso da esso voluto e con–

servare i l potere- pol i t ico.

I l terrore del 1793 non si può superare i n ener–

gia. Tut tavia non riuscì ai proletar i par i g i n i d i con-