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compia pacificamente.
Quanto
più, per contro, i l s i –
stema
fino
al lora dominante non riposa sul la maggio–
ranza che si mantiene al timone unicamente con la
forza mi l i tare, tanto è maggiore la verosimigl ianza
che la rivoluzione pol i t ica assuma la forma di una
guerra civi le.
Ma anche i n quest 'ul t imo caso i propugna tor i
della r ivoluzione sociale hanno un urgente interesse
a ciò che la guerra civi le rest i soltanto un episodio
passeggero, che si svolga rapidamente, che serva
soltanto ad apportare la democrazia e a consol i –
dar la, e che la r ivoluzione socialista si arrenda al –
l'azione della democrazia, cioè che quel la non vada
più ol tre, per i l momento, d i quanto la maggioranza
della massa popolare è disposta ad andare, perchè
a l l ' i nfuor i di ciò, la rivoluzione sociale, per quanto
fosse des i de r ab i l e per sp i r i l i l ung imi r an t i l ' imme –
diata realizzazione dei suoi f i n i u l t imi , non trove–
rebbe le condizioni necessarie per creare alcunché d i
durevole.
Ma non ha forse i l terror ismo dei pro l etar i e
piccol i borghesi di Par i g i , cioè la di t tatura d i una
minoranza, compiuto nella grande rivoluzione f ran–
cese colossali azioni d i altissima importanza stor ica?
Certamente che sì. Ma d i qual sorla erano esse?
Quel la di t tatura fu figlia della guerra, cne i mo–
narchi d'Europa condussero contro- la Francia r i vo –
luzionar ia. L'avere vi ttoriosamente respinto questo
assalto, questa f u l'opera storica del terrore. Esso
provò con ciò ancora una vol ta l 'antica verità, che
la d i t tatura è megl io in grado che l a democrazia, d i
condurre la guerra. Ma non djmostrò affatto che la
di t tatura sia i l metodo del proletar iato per compiere
trasformazioni social i nel senso da esso voluto e con–
servare i l potere- pol i t ico.
I l terrore del 1793 non si può superare i n ener–
gia. Tut tavia non riuscì ai proletar i par i g i n i d i con-




