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occidentale, ha raggiunto la forza pol i t ica, in Stat i
in cui la democrazia (se anche non la democrazia
pura, almeno però una certa misura d i democrazia)
da decenni ha gettato profonde radici , e anche l'eser–
cito non è più così interamente, come pr ima, d i –
sgiunto dal popolo. Rimane a vedersi come in tal i
condizioni si compia la conquista della forza pol i t ica
da parie del proletariato, i l quale colà costituisce la
maggioranza del popolo. I n nessun caso dobbiamo
ammettere che nel l 'Europa occidentale abbiano a r i –
petersi le vicende della
grande
rivoluzione francese.
Se la Russia odierna mostra tanta somigl ianza con
la Francia del 1793, ciò rivela soltanto quanto essa
sia vicina allo stadio della rivoluzione borghese.
Si deve dist inguere fra rivoluzione sociale, r i –
voluzione pol i t ica, e guerra civi le.
La rivoluzione sociale è una profonda trasfor–
mazione di tutto l edifìzio sociale attuata con la fon¬
dazione d i una nuova forma di produzione.; E*
questo un lungo processo, che può durare diverse
decine d'anni e per la chiusura, del quale non si
possono designare l imi t i fissi. Esso riuscirà tanto
megl io, quanto* più sono pacifiche le forme i n cui
si compie- Guerra esterna e guerra intestina sono
suoi nemici mor t a l i . Di regola una rivoluzione so–
ciale viene iniziata con una r i vol uz ione po l i t i ca ,
con un brusco spostamento dei rappor t i d i forza
delle classi nel lo Stato, per opera del quale una
classe fino al lora esclusa dal potere pol i t ico si im–
possessa del l 'apparato governat ivo.
La rivoluzione pol i t ica è un atto improvviso,
che può mol to rapidamente compiersi e giungere
alla sua conclusione. Le sue forme dipendono dalla
forma del lo Stato in cui essa si svolge. Quanto più
domina la democrazia, non soltanto formalmente, ma
attivamente ancorata nella forza delle masse operaie,
tanto è più verosimi le che la rivoluzione pol itica si




