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non sono alcunché d i fisso, almeno nell'epoca capi –
talistica. Ma anche più in fretta che la potenza delle
classi, muta la potenza dei pa r t i t i . E sono questi che
nella democrazia lottano per i l potere.
Anche qu i non si deve diment icare ciò che av–
viene così spesso, cioè che le sempl i f icazioni del la
teoria astratta sono indispensabi l i per fare chiara–
mente conoscere la verità, ma che esse valgono» sol –
tanto « in ul t ima linea » e fra esse e la realtà stanno
mo l l i elementi mediani .
Una classe può dominare, ma non governare,
perchè una classe è una mossa' amorfa. Soltanto una
organizzazione può governare. Ma un part i to non
significa la stessa cosa che una classe, benché i n
prima linea ogni part i to rappresenti un interesse d i
Classe, Uno stesso e medesimo interesse di classe si
può rappresentare in diverse maniere mediante d i –
versi metodi tat t ici . Secondo tale differenza si scin–
dono i rappresentanti di un medesimo interesse di
classe nei diversi p a r l i l i . Solo raramente una classe
dispone di tanta forza da poter dominare da sola lo
Stato. Se una classe giunge al timone e non può
i t imi
tenercisi
con forze propr ie, cerca un al leato. Se
sono possibi l i per essa diversi al leati , sorgeranno
fra i rappresentanti del dominante interesse di classe
diverse op i n i on i e diverse fazioni .
Così in Ingh i l ter ra , durante i l 18.° secolo i
Wh i gs e i Tor ies rappresentarono i l medesimo inte–
resse della proprietà fondiar ia. Ma quel l i cercavano
d i promuover lo mediante l 'unione con la borghesia
urbana a spese della corona e dei mezzi d i potenza
della corona stessa, questi invece credevano che la
monarchia fosse la più salda rocca dei loro inte–
ressi. Così pure rappresentano oggi i n I ngh i l ter ra c
anche altrove conservatori e l iberal i lo stesso i n–
teresse capi tal ist ico. Ma g l i un i credono che questo
sin nel mi g l i or modo- garant i to in unione col pos-