Vita fraterna - anno II - n. 6 - 31 marzo 1918

Anbo II, N. 6 .. 31 Marzo 1918 Conto corr. colla Posta RIVISTA QUINDICINALE SOMMARIO Settimana di passione - Meravigliosa potenza bellica - Calcoli Pasqua 1918 - Appunti: primo aiutare l'esercito - L'unione sacra - Per le infermiere di guerra - Parole pianissime - Conversazione: Parole della Direzione - Fare! AB0BNAMENTI Ordinari Italia L. 6.- Estero L. 7.50 Sostenitori » » 10.- » » 15.- GII abbonamenti sono solamente annui Numero separato L. 0,30 - Arretrato L, 0,60 Esce Il 15 e Il 30 d'ogni mese. DIREZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Spiga N. 25 - Milano Biblioteca Gino Bianco

PAGINETTE INl'ERNE Testamento spirituale E' stata chiesta la voce dei comba~lcnti neJ. vero interno seillso della parola; è stata chiesta 1a voce éLeii nostri :\Iocti. Ecco l,e due voci. Ho perduto l'unico fratello. Eroe, ha d:ita 1.a vita alla pat.ria. :\Iartire, l'ha data non l'ebbre.zza del sangue ve,rsato, ma a brano a brano d-eJ. cervello spremuto, delle forze torchiate J.enta,m<:mte, continua.mente in venticinque .mesi al fronte Nella toosione dell'immensa respon~.ab,iùità, le pressura della volo,ntà semp,re più forte, sul C·Ol'posempre più ~au.5':o. A soli 45 a.uni tenente cofonneJ.lo di artiglieria, con f'tlnzi,oni ,dia coJ.onnello. AàOII'rutodai suoi so]... dati. Esausto daJ J.ogo'ri,o intelleottuaLe, esausto dalle marcie flaticose, esau- &t-0 dalla vita (lura, ge.:ida nrlile tl"incee, sul,la montagna os.:..:Je, consumato dalla 1passione di amor.e e di d~lore dii quest'ora sacra. Su que,U,a tomba cara, s.pJ.ende ora la pa,rola eh<; tanto amavamo, la pa.rola. di ;risurrezione. d'immortalità. la divina paroJa del Crist,o: Chi getla la proPTia vita, la ri!rova. Questa è st~'l.t.a vernm-ente l'anima della rnos'.wa vita fraterna, ·.in questo nostro motto, à.n que,s~o no~,!ro prograinuna fremente e immenso cli speranze. Ricco, denso J)et l'azione quaggiù, e i:ntanto lanciato immortale ne.!l·infinito. · Non basta. dare. Gettare, cl.ice la Pa,r.c>.laDivina. Da.re è con .mjsura. Gettare è la fclJia sa;nta che non caJ.coL.'l.. So~-0 così si ritroverà la vita. La ritrova. La 1·itrova ricca,. bella, puJ. ant.e ,com,e viva è uscita. in gettito dal ·cuore. E non solo, olù non solo- cnel senso, mistico, non solo neLl'imll)ulso d'un attimo eroico, ma gie,ttarla irn ogni gi0trno, gettarla in ogni ora deJ gi,ofno, in ogni atto dei!J'ora. La parola idivina <1iC€ il ife:rvor,e, l"imp,rudenza santa, l'i,IIlJ)ulso pieno. Dite una parola buona? gettate dentro !.utta l'anima vostra. Consolat.c un pena. cu,L•ate una ferita? gettatevi tutta là pietà ,p.e.r tutt.o il dolore. liOmb~tt.ete un erro1'e·. volete i1lnminarc un mente? gettate tutta la f.orza clel vostro pentiero. t,utt-0 1J. tes::n'o de.Jl'anima vostra e)aborato nell'intimo della vita profonda. imterna." \..'1€tta.tegettate la vostra vita. E' vita vostra non solo la vost.ra salute. E' vita il pensiero è vita la vostra dolcezza, è vita il vostro entustasmo è vita la vostra ricchezza .tntima cld. se111sibili!.à, di comprensione. ;'\on siete compresi? ::\-On importa. Ritroverete. Il seme <lella bontà. il t'aggio de.!la luce rimananno a. lungo forse igno1'ati. non visti. Soifrir,ete delle durezze, dell',oscurità. Xo,n impor,ta. Gettate. Ancl1e in qurJ duro t,eere-no, un giorn'o, sia pm'e lontano, sotlto la pioggia delle laJScrime e il:OravagJ,io deJ.l'.a,ngoscia, germinerà. I.a favilla coveJ'i·1 a lungo, ma si accenderà. un gio1'no ad un so11fio c.1 i te.mp-esta. Passate, pa:5.sat,c gettando la vita.. BibliotecaGino Bianco

Milano - Anno Il. at Marzo 1918 - N. 6 VITA FRATERNA - RIVISTA QUINDICINALE DI STUDIO E DI AZIONE Abbon. annuo ordinario L. 6 c:::iOc:::::J Abbon. annuo sostenitore L. IO Fieri giorni di questa settimana di Passione! ... Mà se non sapremo rifarci la coscienza, o italiani, rifarcela nella gran massa e uno per uno, tutto il nostro lavoro s·arà vano; se non avremo il eoraggio e la virtù di rnorire pe( risorgere, non vinceremo Niente è ii sangue ver-sato a fiotti, e il dolore e la morte, la 'morte, la morte che belve e dernoni in veste d'uomini producono - auro non sapendo pr_odurre - là sui campi. del 1nartirio di Francia; niente è in confron~o dell'abbiezione, della frode, del tr~dimento che alberga, ig·nudo o avvolto fra veli molteplici, 1n troppe anime d'italiani; il tradimento della patria, il tradi1nento dei fratelli, il tradimento della coscienza. Deicidio! Guai a chi, in quest'ora di passione, è Giuda, nientre è Cristo l'Unianità nel Getseman1, l'Umanità suUa via del Golgo- _ta,' l'Umanità crocefissa! · Sola salvezza, è seppellire il granello perchè la terra lo disfaccia, e ne possa rinascere la spiga. Sappiamo immergere le nostre coscienze in un fuoco purificatore, farei tutti ignudi, - morire, - per risorgere alla vita nuova. Nel giorno della vera Pasqita. 1nca. Mera"9'igliosa potenza_ bellica Guerra ha da essere che trascini sul terreno tutte le grandi civiltà contro la matricolata rapacità teutonica? E guerra sia. Si vede perciò con orgoglio che sul terreno scenda la m.eravigliosa potenza bellica del Giappone, si riconduce perciò con entusiasmo' alla ribalta odierna la gloria della sua guerra di ieri, confessata con entusiasmo da un leale nemico d'allora, da un condottiero di quella Russia ove il Giappone entrerebbe oggi con ben diverso carattere. BibliotecaGino Bianco •

82 VITA FRATERNA Squillante con1e una diana che :ripercuota la giovanile ebbrezza d'un popolo sperimentale sul t~atro del inondo l'individualità conquistata nel travaglio nazionale, risuoni qui l'eco del tempo andat_o e della piccola fiera terra d'Oriente, risuoni a incitan1ento - e ammonimento - di più forti bellkhe virtù, nel _nostro tempo e in queste terre. _(1) « ... tutto il Giappone, come un solo uomo, con uno slan- -eio altissimo di patriottismo, rispose all'appello della patria che chiamava i suoi figli a raccolta. sotto le sue bandiere. Vi furono dei casi in cui le n1adri si uccisero quando i loro figliuoli, per cattiva salute, furono dichiarati inammissibili fra le file del1'esercito. Centinaia di volontari sorsero da ogni parte per andare incontro ad una morte fiicura od alle più disperate imprese. Ufficiali e soldati, partendo per la guerra, si facevano eseguire. i loro funerali, significando con ciò l'intenzione di mo-rire per la patria. Nei primi tempi della guerra, gli ufficiali Giapponesi f ~tti prigionieri si suicidavano. Nell'esercito tumultuava tutta la gioventù giapponese. Le più illustri famiglie si sforzarono di essere uti1i alla patria col loro servizio, con quello, dei loro figli o con i loro n1ezzi finanziari. Vi furono dei reggimenti che. al grido banzai si spinsero fin sotto le nostre fortific zi9ni, riempirono, di cadaveri le bocche da lupo, e sui corpi dei con1pagni penetrarono a viva forza nelle medesime. Tutta la nazione sentiva, insie1ne con l'esercito, tutta l'importanza della guerra che si combatteva, capiva il significato degli avvenimenti che si compivan9, e non piangéya i sacrifici ·fatti pe_r conseguire la vittoria. La forza del Giappone era costituita. dalla completa unione del popolo con l'esercito ed il governo: questa unione è quella che ha dato al Giappone 1a vittoria. « ... Nella mia permanenza in Giappone ... breve tempo ... ciò • che io vidi fu sufficiente per farmi riconoscere che i ·progressi conseguiti dai Giapponesi negli ultimi 25-30 anni erano sorprendenti. Io vidi un bellissimo paese, con una numerosa popolazione laboriosa. Una viva attività regnava dovunque. Colpiva molto simpaticamente la disposizione deHo .spirito pubblico, l'affetto del popolo per il paese, la. fede nell'avvenire. Nella scuola 1nilitare osservai un'educazione spartana .... , In tutte le scuole lo studio della storia del Giappone doveva favorire il rafforza~ Dalle Memorie del Generale Kuropatkin tradotte dall'originale russo ·(sequestrato in Russia) dal tenente Natale Pentinvalli. Milano, trad. Treves, editori, 1911 (Parte seconda « Cause delle vittorie giapponesi »). BibliotecaGino Bianco ,

YITA FR.~TERNA 83 111entodell'affetto Yerso la patria e do\·eva info:pdere il con\'incin1ento che il Giappone è invincibHe. ((... Ad Osaki, in una grande esposizione, tutto il- paese. era rappresentato in modo edificante e maestoso, tessuti, lavori, i più complicati strumenti, fra cui pianoforti e ma_cchine, i 11iù enormi cannoni - tutto - era stato cos~ruito in Giappone, con operai Giapponesi e coh materiali in maggior· parte giappone- ·i.... )Jon 1neno dei 13rodotti esposti, attiraYa l'attenzione la foUa , . giapponese attenta, cortese e che sapeva serbare in tutti i ca~i nna speciale dignità. » Il generale inglese Hamilton, nel suo lavoro: Libretto di nie- - 1norie di u.n u;f iciale su11eriore durante la guerra Rtlsso-Giavponese ... dice: « . . . Sul patriottismo succhiato dal soldato giapponese nel latte materno, il governo ha avuto cura di innestare l'iniziativa, la rapidità e lo spirito di opportunità ». Più lontano di tutti. .. è andato il conte Leone .Tolstoi. Negli articoli da lui pubblicati sulla sta1npa estera. - il nostro celebre scrittore e filosofo è venuto alla conclusjone che i Giapponesi han riportato la vittoria su di noi perchè, in questo momento, grazie allo spirito guerriero ed al loro potente gove1·no, i Giapponesi sono la nazione più fonnidabile del mondo, invincibile da chicchessia, nè per terr~, nè per mal'e . .. . Il corpo degli ufficiali giapponesi si din1ostrò, nella guerra, eminente per valore, attività, tenacia e cultura. L'autorità degli. ufficiali dell'esercito giapponese era n1olto grande. Gli ufficiali, perfino degli alti gradi, tennero durante la gnerra un severo tenore. di vita. iVIaciò che principalmente contribuì al suecesso delle truppe_ giapponesi, fu il loro alto morale, l'esser pronti a qualunque sacrificio pur di conseguire la vittoria, e l'ostinazione con la quale tutti nell'esercito, dal semplice soldato al con1a.ndante in capo, cercarono di conseguire la vittoria. ì\liolte volte la posizione era naturalmente difficile che bisognava operare straordinari sforzi di volontà per restare in quel posto o per avanzare. Gli ufficiali giapponesi trovavano in loro l'enar- .gia di pretendere degli sforzi che sembrerebbero impossibili, non arrestandosi_ davanti allo sparare su coloro che indietreggavano, sicchè il soldato giapponese raccoglieva le ultilne sne fo12e fisiche e morali, e con questo ultimo sforzo spesso strappava ù:Jle nostre mani Ja Yittoria. Una cosa sola è fuo1·i di dubhjo: sé BibliotecaGino Bianco

84 YIT.'. FRATERNA tutto resercito giapponese non fo se stato animato da spi.rito patriottico, se l'esercito non aYesse sentito un appuggio amico in tutta la nazione, se tutti _i gradi di esso non avc~.:·,iro an1t o piena coscienza della· enorme importanza della lotta intrapresa, tali sforzi, fatti finanche dai. capi giapponesi, non avrebbero conseguito nessun risultato. L'ordine di andare avanti sarebbe sì stato- dato, ma i soldati, non sostenuti dalla Patria, non avrebbero trovato in loro stessi le forze per l'avanzata, che si sarebbe loro presentata come cosa superiore alle loro forze. » Nlarzo 1918. L. Calcoli Posato i-animo neu-accetlazione che de1•iva clalla logica ammissione, d:una durata indefinita della guen·a, le cose assumono irn1:n·ovvisamente un aspetto diverso, s'illuminano. s'allargano 1n un tmvortanza, in -una altezza nuova. Guardiamo, per esempio, la Russia. se noi siamo fissi sopra una prossimità della fine d,i gùe1Ta, e teniamo sul presente 1l piede sospeso di chi sta ve1· andm·sene, la Russia a1Jparn come un capitolo irrimecliaùilm.ente c11iuso, una fatalità sciagurata, da cui verciò, insensibtlmen~e. l'interesse si dt'strae. tramutandosi in una 1•iàott,a cu1•iosità a•estranei, mista di cruccio e di pietà, vriva di osse1·vativa poten-:.a lungimirante. Ma se l'o1·bila . del tempo è grande z-occhiO~può guania1·e e veàe1·e più lontano, piìt ·aadent1·0. ammettere qualcosa d'impensato e d'immane quando Viù appare tnverosimile nell'istante im.mediato; percliè, ricordiamoci, un popolo impulsivo e diso1·dinato, eminentemente susceltlbile di con·entl 1Jartigiane, d'i11fluenze individuali,. mistico, ingenuo, sognatore, e generoso nei suo intimo a d·ispetto di t'l.ltte le t1'ansazioni 1Jerpet1·ate, può domani a·tmprovviso getlarsi aa u,n lato nuovo, far pendere ..l.a bilancia in senso opposto a quello dell'oggi, per la stessa imvetiwsa "tendenza di esl1'o, ài vassione, ài reazione che. può chiamarsi domani risurrezione. "E aU01·a...... Un intimo trapasso avviene· in noi, d.a svecu_lazione ael azione: il piano di visione ,si concreta in vtano di vropaganda, da spettatori siamo caleolato1•i: l'oagetto è clivenuto scovo, lo scopo ci secluce e. infiamma a modifica:::ione. E si von mano ad im lavo1·0 di aiuto,. davp1•ima laterale lento e 1·emoto. ma gradatamente, sicuram,ente penetrntivo ..... Fosse vw·e irraggiungibile il termine basta il fatto che si cammini,; ... Chi sa?..... Diminuire la cura degli· inte1·essi 1n•imi e più centrali• pe1· occupa1•si degli ipotetici no, ma nepvun pe1·aer di vista nessun reale -fatto1'e di vantaggio nascosto sotto gli eventi. XXXIII - III - XVIII indiilpendent,e. Ricordatevi, amici combattenti: avvertiteci tosto di ogni cambiamentq d' indirizzo, per ricevere sempre la Rivista. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA P A S Q U A -1 9 -1 8. - Benedetto Colui che viene· nel nome del Signore a dar :la vita per i fratelli ! ,,, Il mistero di Pasqua si rinnova più vivo e reale che in tanti anni, in tanti secoli trascorsi. Cristo vive e muore e trionfa. Benedetto chi ha dato il suo sangue perchè sia Vino che rincori le generazioni nuove. Benedetto chi ha dato· la sua carne perchè sia Pane di Vita ai fratelli più deboli. · Benedetto chi ha· cercato e accettato il dolore e Ja morte per la liberazione dell'Umanità e ha; trasfigurato il dolore e ha sconfitto la morte e ha esaltato la vita. Benedetto Iodio nell'Umanità che si fa olocausto - benedetto l'olocausto santo - dal più luminosamente coscie~te al piu oscuramente ignorante - benedetto il sangue che si versa nel martirio dell'Umanità. Passione sacra e terribile dell'Umanità tutta Banchetto misterioso del ~acrificio cui tutta l' Umanità è convitata. Che non ne siamo troppo indegni, Signore ! Che ce ne rendiamo degni col grande amore e colle umili opere, colla vigilanza generosa, e colla fede invincibile. · Che op~riamo sì da preparare, da affrettare la Resurrezione - da compiere la fasqua santa dell'Umanità. a. Biblioteca Gino Bianco

86 VITA FRATERNA APPUNTI Primo: Aiutare l'esercito a resistere e a vincere! Il n101nento politico è prevalentemente contrassegnato cla questa pr,eoccupazione.: dove e come si appunteranno le offensive militari prin1averili degli Alleati e dei nemici? Sembra questo nn problema esclusivamente tecnico, con soluzione riservatà agli alti Comandi 1nilitari. · Ora sono appunto i tecnici e gli alti comandi che in previsione della prossin1a resistenza e dell'eventuale offensiva, si. rivolgono al paese, cioè ai non combattenti, prilna ancora che ai combattenti, per amm.onirli. che tanto nel caso della sempHce resistenza, quanto in quello della ·-offensiva, « la somma delle forze_ armate disponibili può concorrere alla risoluzione della guerra mondiale», ma non può effettuarla coi. soli mezzi propri. Queste parole si leggono in un autore,vole giornale militare (L'e~ercito italiano, 14 febb. 1918), e vengono spiegate meglio con le dichiarazioni seguenti: « E diciamo - intenzionalmente - con~on·ere, perchè il « coefficiente militare, è uno dei deter1ninanti. nella grande « e colossale lotta che suscita· sui campi di battaglia nazioni, « en1isferi, contin~nti, l'uno contro all'altro per strappare Ja « decisiva vittoria. Percàè, oggi, quanto il valore e l'azione f01·- « tnnata degli eserciti in ca1npo Yalgono la fede, ]a volontà di « resistere, la pertinàcia delle nazioni in ca1npo; sicchè più· 1< che vittoria tangibile di eserciti, sulle relazioni strategiche e « tattiche, si tratta di vittoria di anin1i, di apparecchi sociali, « di trionfo di coscienze e di diritti contro la brutalità e la « violenza scatenate contro, la.. civiltà. « Armi ed animi concorrono quindi oggi più che mai. nella « decisi.one futura della lotta, ed è bene affermare e lumeggia- « re in modo an1pio e completo tale convinzione, acciocchè si. « trasformi in saldezza di nervi, in coscienza di fo,rza. e in spi- « ritualità di. energie colleti ve. Gli eserciti odiernì tratti dalle « nazioni. hanno accentuato tali caratteristiche colle guerre at- « tuali in confronto del tipo di lotta delle guerre passate, in « in cui piccoli eserciti cli inestiere scendevano a primavera i.n « campo e sospendèvano la lotta al primo cadere delle nevi « sulle Alpi. Oggi tutta intiera J.a società con le sue virtù, con BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 87 « le sue prerogative e con le sue stilnmate scende in èa1npo, e « non v'ha famiglia che si sottragga -a tale corrente che colletti- « vizza la guerra in tutte le sue manifestazioni, e la identifica:· e< con l'anin1a e con lq, coscienza nazionale ». Anche il nostro comandante supremo, il generale Diaz, invocando la salda disciplina del paese ad accogliere· degnan1ente il nuovo e forse imminente sforzo che austro-tedeschi tenteranno contro di noi, ha detto: · « I 'cittadini e le famiglie devono continuare quel1a inces- « sante opera che gli ufficiali e valo,rosi 1nutilati svolgono quoc< tidianamente nelle trincee e negli accampamenti. Anche nel e< Paese e dal Paese il soldato deve sentirsi ravvolto come in e< trincea da una atmosfera di resistenza n1orale, da un calore « di propositi che tenga viva in lui la fiamma del cimento e « della fede nella vitfCH.·ia.Le famiglie ricordino come le angustie e< domestiche e tutte le piccole e grandi sofferenze sono di gran cc lunga inferiori a quelle c};lesopportano i nostri nemici e che, « d'altra parte, il sacrificio sopportato è ~ur sempre minore cli « quel_lo che sostiene chi sta dietro una trincea a difendere la <e patria contro il nemico. Le famiglie dei combattenti e i citta- « dini tutti ha concluso il generale Diaz - siano la mia più « salda rise1·va strategica contro il nemico. Questo il Paese deve « fare per affrettare nella prossima fase della guerra la vittoria « dei nostri soldati. » g. d. Rimproveri dal fronte A tJ·oppi ,e a t,1'oppe che allegramente dimentica:no. ".Yoi siamo in t1·lncea da 45 gionii. Freddo, fango, pidocchi, sonno, mo1·te, tutto aitrontiamo con Tennezza, tutto soppo1·ttamo con fede e con se1·enità. Il nostro sac1•ificlo non si può descrivere. Ma ogni tanto qui gi:u,nge qualche gio1·nale: quasi sempre i'l Giornale t1 'Ita,lia. E legaiamo la cronaca dei divertimenti. Sappiamo così che au e rappresentazioni di Musco il pubbli-co - un ,pubbJ.i.co foltissimo - si sbellicava delle -risa (parole testuali): 'Sappiamo che cinematog1·ati. teatri, Catè ,chantant. conce1·ti, sono frequentatissimi, che a tutto si pensa, fuorchè a'l nemico ch'è in casa nostra. Che abbattimento aLlora.! Oippu,re coo che collera stracciamo il giornale! 11h. pe1· ... ! Noi, dimque. seco71do il GiocnaJe d'ItaJ1a (cito questo giornale pe1·chè è quello che ci gtunge_ in trincea, ma pol1•ei citanie tanti alt1'i), dobbiamo combattere., soffrire, morire per una Italia che va al Cafè chant.ant e che si sbellica aaue 1·isci?: {Dal Popolo cl'Italia) solclato ROSINELLI BibliotecaGino Bianco

88 VITA FRATERNA L'« !UNIONE SACRA, », Ja « COKCORDIA NAZIO?\ALE » - non deve esser.e una parola vuota; Ja sua realtà è vera.men1.e incllspensabile per La vittoria. E come dunque 5i 1possono ancora vedere, tra italiani, non solo di nascita, ma. di sentimento, tra uomini ;e g.ruppi int,erventiosti tutti, e tutti decisi a volere la vitto1•ia, aincora divisioni e osti1iJtà di partito!? ~on vedete che ,così mostrate -di non aver coscienza piena d-ell'ora gravissima che attraversiamo? A che vi perdete in ciarle .e battibecchi, me,ntre tanto pe.1:icoJ.o ancora ci minacciar? Non vedete che gli altTi, <i nemici, i disfaittisti, ' pur provenendo .dai partàtti. più opposti, da.i campi più avversi, sono• uniti e compatti di fronte tall'unico loro nefan1do scopo? - Voglia.mo noi, icui è pro,postq uno scopo di luce, indebolirci di ,fronte a Io:ro, fa.rH forti delJa, nostra -dlebolezza.!?Non -è che si debba 1·inurnciare alle ,nostre opiniond., se le crediamo ferma.mente vere: ma sosteni<tJmole generosament.e, .cerchiamo cti convincerne gH 1aHri senza ac1•imonia, come insieme cercando la verità. Insieme, dobbiamo s~ntirci quanti siamo vera.mente italiani. Questo cè J.'essenzia1'e. Questa è J.a ,rea1tà idella « unione sacra». Questa è la disti,nzi-one unilca cl1e dovrebbe,, che deve esistere tra noi: 'italiani - e non •italiani : nazionali e antinazionaJi. E, certo:_ solo g'l.i italiani, i nazionali possono costituire unione· sacrrr (per t,utti gli altri essa è una « poco amabile commedia », una fin.zfone, un ing,anno, che cop1•a i loro svariati .att-entati alla patria; voiJ.,reboe.rofaJ·n.e un legame per noi a non denunciar1i, anzi, e in questo senso ,non di rado si appeLJ.àno ad essa!}. )fa questd, clì:e sol,i possono, turtti devono costituiwla in realtà e serbarla vivamente. - Di f,rointe all'unione nefanàa di tutti gli antinazionali, troppo sa1da, t.roppo fort.e, troppo minacciosa, è ne~ità <ii sa,lvezza ,patria l'i·ntesa di tuttt i partiti· nazionali, nel l}r()l)osito UKICO di cooperare alla vittoria e cli· difenderla dagùi attacchi palesi o subdoli che le vengono dall'.e-st.erno, ,e, pe,ggio. da1l'.interno. Questo copratt-utto e anzitutto iassolut.ament-e importa oggi. Dopo .... « torneremo ahle incruente Jotite di partito » si dice ... i\'f,a - oredete veramente eh.e, dopo guerra>, i partirtiJ d'i prima saranno ancora quello che erano, e niiprencteranno le lotte di pnima? - Non credete, non presentite, . che anche tutto questo sa:rà trasfovmato ?..... Non vi pa1·e che si possa sperarlo e augurarselo - che già si cominci a vederlo ? a. "Insostituibile,, parola che non ha senso in una lingua e in un'esistenza in-cui 1i coniuga anche il verbo "morire,,. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 89 Per le infermi ere di guerra. « Vigilia d'armi ». - E' il titolo delropuscolo, - iSoritto id.aruna eletta donna dtalia,na - che l'Ispettorato I•n,fe,rm.iere VoJ.omtairi-eC. R. I. d,i Mtl.ano (1) ha edito per le ·sue Ir1te:rmi,ere e ha dif.fuso fra loro. E' .o.pera ,belhss1ma, .opportunissima. In .brevi •pagi,ne, con piana -e v.igorosa sinioer.ità, vi so.no toccati e trattali tutti d.v~oblemi mora:li della ,posizione ,e id.ehla co.ndotta dell'.I.nterm,ie,ra .neg,li 0s1Pedali da campo e territoriali, t,ra i .compagni e le compagne ,dti la- ....• voro, davanti 1ai suoi rpazienti, ,e 'I)arti.colarm-ente è considerato il compito id.i .el,eva-mento spiritua1e ,e ipatriottico che è .n.f.fidato alle inf ermier,e idi guerra. E' ,aavveTo desider.aibile che l'opu~scolo .sia -co,nosc.iuto da tutte le infermiere di guerra (a ,qualunque g,ruppo a:ppaTteinga;no) ipeir •aiutarile ia ,comrp.iere -1.aJoro 'l)r,eparaz'i011e •mora,]e .aJ ,lavoro oh e J.e attende, .f,ra breve, !Più d..ntenso che mai. (i) via G, llodena, 2 - Prezzo dell'opuscolo Cent: 10. Parole pianissime una «regola». E' vero. Più che mai in questi tempi concitati, pieni di i!llprevisto, faticosi, logoranti - e che pur richiedono inesausta energia -, più che mai è necessario avere, stabilire, serbare una « regola » fonda.mentale di vita. Per serbare. le proprie forze di resistenza, mo-rali e fisiche e rinnovarle, senza di che saremmo presto vinte, sfinite e inutili. · Questa « regola » bisogna,· e ,si deve, formarla ciascuno per conto proprio, secondo le proprie esigenze e le proprie condizioni speciali. Ma vi sono - credo -dei punti che po,ssono, devono, essere comuni a tutti. Vuoi che te li dica, semplicemente? . Ecco: A base della « regola » stia 1 ordine: l'ordine delle cose, continua.inente, pazientemente curato da te, in te, ìnto!no a te; - e l 'o:dine delle azioni. Stabilisci l'orario della tua giornata, la distribuzione del tuo - te1npo, - e attienti' ad esso fedelmente. Nel particolare dovrai conforl)1.arlo all'orario che ti è imposto dal ·di fuori, dall'opera di guerra a cui servi (se sei. infer1niera volontaria, se ti presti in qualche ufficio di a.ssistenza). Tanto più se alcune oi·e della tua giornata sono prese nor1nal1:11ente- come devono - dal servizio patrio - tanto più le In omaggio al Decreto Luogotenenziale per la limitazione.del consumo della carta, questo fascicolo esce in 16 pagine, anzichè di 20. i Biblioteca Gino Bianco

90 VIT.\ FR.\TERNA ore tue devono essere saggiamente ordinate perchè il daffare non si accumuli o non sia trascurato. Dedica un momento della tua serata alla oonservazione di questo ordine: alla revisione della giornata trascorsa, al piano della giornata di poi. E'· anche l'ora, questa, dell'.a.dempimento di un altro dovere, non mel)o patrio che familiare : la riflessione sull'andam-ento dell'azienda domestica, se ti è affidata, - Ja resa dei conti, la preparazione del da farsi e da spendersi il giorno dopo. - Abbi l'ora fissa per questo lavoro, e non tralasciarlo 1nai. - Un buon n1etodo ancora per la saggia econ_omia del tempo in ·mezzo alle molte 1cccupazioni è di fare silbito quello che hai da fare, via via che ti si p1·esenta. Più di quello che si è fatto affatica e affanna quello che si ha da farè. - ì\la un'altra cosa devi esigeYe da te assolutamente: che le ore del sonno siano rispettate secondo la loro importanza. Alzati présto la 1nattina, e non vegliar tardi la notte. Jon cedere alla tentazione (fortissi1na, lo so) della quiete notturna, del raccoglimento non profanato da interruzioni, in cui il pensiero e l'opera paiono continuare in n1odo più fecondo. Guarda che la natura punisce severamente nella salute e nello spirito chi sprezza le sue leggi. Siano brevi e scelte le tue veglie. Cenca la quiete e il raccoglimento solitario, a cui saggiamente rinunci nella notte alta, ma di cui bai pur bisogno, alle ore più mattutine, fresche, pure, riposate, ricche di vita nova, se le ha precedute una buon a notte. - Studiati anche di se1nvlificare coraggiosan1ente, severamente, e generosamente le tue occupazioni, la tua giornata, le tue cose, la tua vita tutta. La sc~lta s'impone in ogni campo, la scelta e la rinuncia: scegli quello che veramente vale e iJnporta, rinuncia all'altro. Questo iè il criterio della buona semplicità. Ma bisogna, con sincera coscienza, giudicar veramente a fondo i valori e le importanze. Fallo. Fra le molte cose diverse che hai da fare ogni giorno, non tralasciare però queste, che sono un dovere d'oggi: Leggi quotidianamente il giornale: sia il più informato, il più onesto, il più patriota; 1na vedi anche di tanto in tanto, se non puoi tutti i giorni, i giornali disfattisti che purtroppo ancora si pubblicano. Devi essere al corrente della grande vita del Paese e dell'Umanità. E devi anche conoscere le n1ene, le arti e BibliotecaGino Bianco \ .

\'ITA FRATERNA 91 gli argomenti degli avversari nefandi per efficacen1ente opporti ad esse in difesa della nostra fede ,e della nostra patria. Non passi alcun giorno senza che tu abbia fatto qual"cb,e cosa direttaniente, personalmente per qualche nostro soldato, o qualche persona del popolo. Questi rapp_orti personali, continui, sono ilnportantissimi, indispensabili alla resistenza e alla vitto- , ria, per loro· e per noi. Per loro, perchè abbiano il senso e la prova dell'interessamento, dell'attenzione, dell'affetto del paese. Per noi, perchè non ci -stacchiamo dalla loro realtà e non ce ne· dimentichiamo, per-chè siamo a giorno del loro stato d'anin10 e lo conosciamo, e percbè si coltivi quotidianain~nte i !nostro senso di. solidarietà con loro. Non ave.r niai le 1nani ·'in ozio. Abbi sempre avviato un lavoro di cucito o a maglia per i nostri soldati,. che riprenderai in mano e proseguirai in ogni momento libero per esso; abbilo con te quando titrovi o quando vai a qualche ·conversazione,_ e durante le guardie in ospedale ... Ho visto talvolta qualcuna proseguire di questi lavori ,durante dei tragitti in tram, o nell'attesa di qualche conferenza ... - E perchè no? - S ·ano invece banditi da te, finchè di tanto altro lavoro c'è così urg nte e angoscioso bjsogno, i futili ricami. con cui altre donne trastullano i ]oro ozii. - ,Cura la tua salute, con sapienza e senza mollezza, perchè essa è-il mezzo inestimabile della tua .attività; per gli altri, dunque, e per la Patria, non meno che per te. Godi le gioie pure e forti che la vita ti offre, cogli la bellezza del sole, la festa dei bimbi, le dolcezze degli affetti, le luci dell'intelletto, le arn1onie della natura e dell'arte e i suoi co'nt.rasti mirabili: coglili e riempitene l'animo. Non temere la gioia che ti inonda così talvolta, non temerla ,come indegna delle .ore dolorose che si vivono. Non 1 è indegna, non è offesa: è forza, è alute, è giovinezza, è intensità di vita e potenza. Purchè tu non sia mai dimentica e frivola, .accoglila e coltivala in te per rh-ersarla sugli altri come conforto prezioso. - Proponiti anzi come virtù da praticare continuamente, come stato d'animo da serbare attenta1nente: la cal1na e la SP1·enità. E saranno conseguenza e fonte a loro volta dell'ordine rispettato, della generosa attività e dei saggi ripo~i, della coraggiosa e sapiente semplicità ottenuta nella tua vita; e saranno affermazione e 12ropaganda di coraggio, di fede, di amore del pro$simo. ada1·. BibliotecaGino Bianco

92 VITA FI\ATEJI\NA CONVERSAZIONE . Parole della Direzione Al CONVEGNO MENSILE di Vita Fra!erna che avrà ,luogo domenica 7 ·aprile (come in seguito ,ogni prtma domel11ica d'el mese) invitiamo I}a.rliicola;rmente - come d1 iicevamo nel Num. 4 a pag·. 61 - '.le a,mi,cl1e Infer1t1,iere Volonta1'ie, per discorrere piruname.nte tira noi dei pJ.~oblemi cJ1e più ci •int.eressano. E, ri,petiamo, rnow 1pr,oblremi nostri rnon in,tel~essa,no noi so-le: si r'icolle.gano cdi graJ1dti ,problemi d!eU'assiistenza e deJla propaganda, E invitiamo. ·imsi8me le amiche Jnséq_nanti elerrtentari, per cercar.e insieme i modi più ,pratJici per in,tensi.ftca1'e •la propagamela· pat,riottiiea ne.i cenitri .popolari e nelle campagne: più che mai importante nei t.empi c.1ur..ussimdi i prova che ai a.vvJiCiniamo,. Amich-e ed amici che vi interessate a questi probJ.emi, venite, atuta.teci. Farei Badiamo -a:lle Licenze idal.J:a .fronte! Ottima .-cosa che .si&10 state dal Comando SupDemo ·r:i~perte e aumentate (ai 15 giorni della hc,enz.a .annual<e :sono stati iagig:iunti 10 ,giorni nel secondo seim,estre). - Ma non ,senza perioolo. Ricordi.amo J.'àzi.one di S'f ac,elo ,esercitata dai falsi amici del 1pop0Jo idur.ante ·.1e « liicenze » in 1.Pa·ssat-0.Non lasciamo· pligna,mente che ciò s·i ri·peta: non abbando1niamo ii nostri soldati ,a queste ma.leifiicheattività, pe,r poi contental!'-C'Ì'Clitdeplorarl,e, s-enza ,avervi opposto niiemte ,da {Parte nostra! Auguri•amo e invochiamo da .chi può ('Vo,rren1mo1)oterlo .fare noi stessi, se ·ne av,essimo 1. 1mezzi!) quaJ,ch,è volonterosa ,e genà,aJe inizi.a:tiva in favore ·dei sqldati in li-cenza, :im.tesaa far Joro sentir,e .c.he, perchè vengono dal fronte e ci torneranno, il paese vuol t,es•timoni.ar loro i1l suo affetto, la sua prerferenza, ila sua attenzio.ne, J.a sua ,g,ratitu.ldtne. Per ese·mpio... : ·stabiliTe idei ·rHrovi simpatici, a cui Sii.ano amm,essi liher.amente 1quèlU chie ,pr,eseritano il fogilio .di J.ice.nza, e dove ies&i trovi:no ac·co.glioenza, ipassatemtpj, imhcazi.onti. utiilii, ,Muti pr,atici ,qualche dono, e i:ntanto ,qual.che srpie,gazio1ne-ben fatta della guerra, ,e •siem].)!Iu'en tono elevato idi volontà e di fede italiana. · - Ind1.vriidualmente 'Poi· non J,asClirumo1slfu.ggi'r1eocca-sione per ·ag.ire in ·questo ,sens·o. AocogJii.a,mòf.estosamente 1110nsolo i nostri, ma tutti i soldati che ,sentiamo vengono dal f:ronte, rd:iciamo Uoro una parola cordi.aJie, idi ,ev,viva, ·di ,a·ugwrio, .cerch~·amo ,e travia.imo qual•che rrnodo dii far loro piacere-: ,c'he 1Sli. sentano .osservati, tdi•stiin1.i tra la foUa, scelH: sentano 1d::eissere 1 gualcihe •cosa di ipiù degJi al tiri, percnè sono i combattenti. Negli Ospedali di guerra è questo 1.ùnmomento di lavoTo diminuiuto, i,n-gooere. Ma sta -pe.rimziarsi ,c,e.r.ta'Ip.enteu, na .fase d.i 1grav,e e intenso la,voro. Pl.repariamoci. A tutto .i.I lavoro. - Ricorcliamo ,1e pr()ll)agande mendacemoo,te pietose e ,pietiste contro la guerra, ver i1"a,pace, che abbia,mo visto BibliotecaGino Branco

\TfA FRA.TER ...\ 93 esercitare, pr 1 ima di Carporetto, ii,ntoTlllOai nostri ;soldat,i, ,negli ospedali.. B•adi,amovi •ora! - •CJ."le.d:i,amchoe ·quante sono infermieir.e ,e SIL sentono v,eramente italiane, se 1)Ure so:no in riposo (.come molte sono ryr.a) dovrebbero ora •appresta,rsi a il'ie.ntr,air.ein servii.zio : IJ.)e.rconcorTere a for,ma;re negM 'DS/l)edah d~ guerra que.ll',a1nno&fe.ra tdi ,resiistenza e •di -itahan·ità che è di ,caipi,trulei·mportanza; e che tr,o(I}!Po spesso vi è ma,ncata, ,e vi hia trovato .anzi ,e,lem.enti ostilii e atto.ssicatori li•nmolta rp,airte·del ,aiv.erso personaJ,e d'i aissistenz-a, slp'eoie ,negJi ,ospedali Idi Sanità ,M1.Urtare. La nostra piccola esperienza, dii P rop aga n da popolare patriottica ci suggeirisce, 0>1cune mf.Lessi-Oni che mett.ia.mo qui perchè possano giovare anche ad altri. / Ih mezzo de.Ila p.ropag·anda orale a -u,n uditorio numei·oso raccolto .ad ascoltare, può essere ()lt,ti.a:nom, a a patto che chi parla dtca 1;eramentè e sem- ' Pltcemente qualche verità che crede e cne vtve. Condizione sine qua non dell'efficacia cl.i un discorso di propagianda è questa S®erio.rità assoluta. Kon c·è affaitto bisogno di arte ,oraitoria., dli ornatezza o.raitorica: anzi que5to è piuttosto per nu-0cei·e che .per giova,re all'e,ffeUo. Occo;rre chiarezza, sinceirità, convinzione, ca.,lo.re sivontaneo, fede ri.n quel,lo che si dice, acrno;re per quelli a cui si 1par.la. Questo, qua,nto. a chi parla. ?Ila al pubbJico, è da notarS!i un'altra cosa. I prim.i idi questi discorsi di propaganda (iniziati con nuova, intensità dopo Ca.poretto) veniva.no a creare, si può ,dir,e, una verà novità: il di:fletto iùi propagainda patriottica fra il pubblico era assoluto. Fu una ,soossa: la curJosi,tà che prima a~va chiamato ad aiscolt.a;re, si fece _commossa e fu penetrata dal t-uocù di ·'.hi po.r,t:1va, con tanta fedè, una .parola ,maii udita prima. - Ora, se non c·ingan.n.'amo, siam-0 entrati in un secondo tempo: col ,ripetersi e il moltipli,~.Hsi rti questi discorsi, e delle manifestazioni ,entusiastiche, e degl'inni, e lei. battimani, e dello sv.entola.r di ba-ndi,ere, ahimè. ci p~:rc che anche a questo, pure il pnbblico ,popolare si sia abitualo; che anche qui compa.ia, J'Jl.~menlo profanatore del festaiolismo ..... Ci si aiverte, anche qttt! E se ,può avvtmirè•, I•l-?r la potenza eccezionale di qualcuno tra qUJeHiche pa1r1ano, 'he, nonostante puesta mala dtsposimone, l'.animo dcllla folla, pur levigato .::i,,u·atdudine, sia intaccato daJ.I'aiccento della verità, sia !Pen&tra,to, tra~ci.nato, travolt.o lall':1nimo apostoliieo - ,più sivesso, ,pm' troppo, avvi.e.ne che l 'a scol:a.zion~ -rimanga iesteri.ore, l'impresstane suipel'(ficiale, J.a commozione r,iù. del giu::.to che della cosoienza. Così avv,iene che taLuno appla;u.da alle cri~i~lle, a.i rim• proveri che si senile rivolgere per uno sterile gusto €steriore, St'nzét un lirivido della .coscienza, che si ,cuHa nei ,rilmproveri come .si ~ullx.ra altra v,:;:ta negli elogt, inca,p,a.ce s()J)Taitut,to di desta,rsi ! Ohe fare, a110'r-a CessaTe l'opera di PJ'Opaganda ora_le? - No! che quella oontrar.ia [1011 cessa. Tu.11tensifica:rLaa,ll1z'i, ma approfondiPla. Cercaire, oon rinnovato istud'iio, cl'i 1rag.g,i,ungere l'à[limo dell'udi.torio, di toccare le nòte che nispondono, dii essere p.racf:ici, p1a,ni, aecessibi111 e pe,netranti, vicini a chi si vuol guadagnare alla nostra convinzione. Spogliare qualche volta (non sempre, che anche questo talv,olta g,iova) le riunioni di ogni estertor·Ltà di canti, dii ,suoni, di festa, anche di ,entusiasmo. - Acoostaire nudarne'nte 1·animo del •nostro· pubblico a picco•li gruppi, ce1·- BibliotecaGino Bianco

.. 94 VITA FRATERNA caHùo la p1·opaganda incliviùuale, iPiù che con discorsi, con conversazioni. chiedendo, ottenendo la d,iscussione con loro, l'esposizione delle lo1·0 olJbiezioni, del loro punto di v-ista. Per conoscerlo, 1come trap,po spesso non lo conosciamo. E per iftame il ,nostro ,punto di partenza, cominciando •ad amm~tter,e e II'iconosoere le.a.I:mente •la giustezza .di certe loro ,gìiwst.iss,ime ·1·agion i, prima di -espo,rre e fa,r lOiro .accettare le nostire : mostrai~ loro la .nostra stiJilla e il nostro a,mor.e e guadagna.rei ba loro simpatia.i e !la loro fiducia. Attra,rli .a.inche, bisogna: perchè vengano a noi, come andiamo a lOTo. E •per quest-o, giova, sop1'attutto a1lacciare al-l'opera di propaganda un ·opera di .a$.5istenza. Essi hanno ben più pungeinte cos:::.ienzar dei lor-o bisogni materiali (così gr,MlCLi, c-0s-i urgenti, co-si penosi!) - che dei loro Msogni spirituali (che pw,e noi sappiamo non meno gravi). socco'l'Tiamo qu,e1H anZ!itutt,o, 1perchè ,eSiSi,ci pe1mi-ettruno di soccorre;re questi, e per es: .·e.re anche noi meno ,in-degni d'i ifiar questo: chè davant.i a certe miserie come oseremmo, se n-0n ci siamo sfonzaiti di .lieni,ru.e, sclegnairci di certe bestemmie ····: Come pos&i.amo !Chieder !loro cli Tjspettar-e, -di •onorare, di amare aa Patria, quando non la eotnoscono che eorne Ja <lu,ra padrona rlle prende tutto il loro bene, e lmponc continui sacrif1ici. e dà. loro troppo più spesso promesse che fattii. Noi che ,amiamo la Patria, se l'aimiamo clavvero, -dobbiamo pr.Oll)OJ.~dCii. impersonarla in noi a,i Joro occhi: e in noi farla ,sentire degna 'd'onore e d'amore. · Cosi, potremo -parlarie ,effica.ceme.ntie per p.r.o,pa'.'ganda patr.io,ttica di resistenzia: potremo· il)a,rla·re nei quotid-i.aini a•a.pporti occarsionali. -0 radunando appositamente il no,s.til'Opubblico più o men-0 nu,mero,so in 1conversazioni ie discussion~ 1che noi g,uid-eremo; e pot.r.emo amche attuare l'opera di ,queHi che parlano con ,più autorità e più dall'alto, diffondend('..ù-Oc,ome i piccoli umili r-ig-a.g.noil dif-:flonclonole acque dei grandi f.iumi. Quanto .aJla propag,a.nda sc?'itta., -con o:puscoU, giorn.aleit!i, foglii volanti, - non è men.o iJillpprt.ante; ma pure non è meno prQblematica la sua efficaci.a. X1 0-n bisog,na contentarsi cli scriverli e compilavli, e -dri diffonderli. B-isogna. che ,siaJ10 lotti. 01'.a, si legge assai poco, dli fat!o. E sue:. cede troppo spesso ·che molti <.li essi g1rino ,e, si ammassnio in coUczioni fra" i 0 '."iàconvinti a.nzicchè .penetrare c10,ve pJù e.e n'è biisogno. Sono un huon materiale: ma. bisog:na lavo,ra.1·lo, -- n<',11 ge-ttarlo . al vieJ11.toinerte·. Bisogna accompagnairlo con la pa,rola viva pa.rlata, quanto ,p,iù si_ può: a ff.iidarlo dunque, per la diffusione, a persone ca,paci e voJonterose, e tatti ve (le maestre, i medici - per esempio - peir il popolo; gli ,ufficiali, le infermiere vo1onrtarie ,pe1· i sol•dati). - E poi bisogna che siano atteae.nti, ,piacevoli, !div-erte-nttf, che 'l'i,spon.da,nlo a un 1·eaùe ':i.nt,e1~;sie dJi quelli a cui si rivolgono. E' molto oene che 1po.rtino insieme qualche ii111cLicazione pratica su •qu,alcUJl'la delle moltissime rose S'U cui essi hanno e sontorio tanto bisogno di istruzioni e s,pkgazioni. InHn,e, n,orma ,g,eneralle: IQ.Sserviami-o,1stludiamo i metodi di p1•opag;anda de,i cli.sf.a,tt.istid'ogni color.e, cl1-e sono abilis.simi. E .a.wlichtamolì secondo .n nost1'0 spirito, :per H be.ne dell'Italia. a. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 95 Fra lettori· e lettrici. Vita Fraterna al fronte. Un ufficiale dal fronte, rispondendo ad una nostra amica che gli ha fatto conoscere la rivista, dice, abbonandosi: « Quanto « prilna sono sicuro che indurrò a far lo stesso un collega che , « à come me, tutte le attività dello spirito indirizzate alla più ' « sincera solidarietà di sesso e di classe. -,. Il pensiero di essere « così in alto nelle anime delle più elette donne, ci è sprone ad cc amare sempre più queste spioglie, simbolo un giorno di op- « pressione e di dominio, oggi di redenzione e dil libertà.... - « Divido con lef le più belle speranze su l'avvenire radioso della « Patria nostra, pago di qualsiasi sacrificio ... » Bene l'amica nostra ha saputo far intendere, bene il nuovo· amico della rivista ha sentito quello che è uno dei, più particolari caratteri - e rari, ·e preziosi! - della vita fraterna: la solidarietà cordiale e sincera fra le migliori forze maschili e fen1minili della giovane Italia, solidarìetà feconda di bene e di gioia, - la sola alleanza che sarà capace di vincere l'impuro, il malvagio, il vile, il falso: la più triste miseria della vita. Per una nuova cla_ssedirigente ffflnM«a:rr hNAtr.._,, riM+ll'l'Wtl'I Le classi direngenti italiane, quando hanno pensato aJ ·popol.o non hanno saputo fare quasi altro che moHi:p1icare dei mendicanti', sotto •le forme speciaJi rdella mendicità .regionale e delJa menài<Cità di classe. Ogg·i bisogn~ cambia1·e ;registro. Sono tempi nuovi e guai a chi-111on si .rinnova. ;Bisogna orear-e clegli uomini, suscitare il: senso della dignità., costringere all'educazione ed .aJ la.voro. Bisogna ,parlal'e .un'alt1'a lingua. i\lle.tte-rsi a contatto col gra,nde mondo d'i quelli che han fa.tto la guerra aJ 1lronte o· di queUi che l'han ·sopportata nel pa:e-sc. o ·le classi dir-•ig€n'ti italiane ,saranno ca,Paci -d1 fa.re del popoJo italiano un g·rand-e -popolo, o questo por necessità cli cose sarà costretto a ,/ ce-11ca.rsialtI'B classi ctirtg.enti. Di qui non si sca.ppa. G. PrezzoWii. (Dal Popolo d'llalia, 5 febb. 1918.) BibliotecaGino Bianco

96 V1&J,. ~~ATERNA Per l'economia. Ecco lCIJprima,· ottima risposta· aUa nostra domanda del nume,·o 3 (pag ... 48). E ne attendiamo, e ne daremo, aure. LISTA OI PASTI PER UNA SETTIMANA IN TEMPO DI GUERRA LUNEDI'. - Colazione: Carne ,con v,erdooe m11Ste; '!)a.tate, ca.1,ote, cavo.lfioiri,· v,erzettJ, ,rape - (Pot-au-fen) - ,si s•e1rve, an un ·pi.atto 1 f.ondo ,con poco ibrQdo. Formaggio e Frutta. Desinare: .Mi,nestra ,di .riiso ·e .rape col ,brodo rimasto il mattino; f,agiolini .aJlla tosc,ana - For,maggto e fruttia. MARTEDI'. - Colazione: Pasta asiciutta e costo1ette d,i guerra (1) frutta. · Desinare: Minestroin,e ,con •mdl.te v,erdure oondita c·on lardo. Spina•cci ,o cardi còn balsamella (bèchamel) - formagg,io. M-EIRCOLEDI'- Colazione: Riso· bianco; .frittura mista (si comperano '.le frattag,lie negli spaèci Comunali del1a ca,rn.e congelata) frutta ,e fo:rmaggio. Desinare: ù\1iinestma d'oho JCon fagiolinit ,cheiU'occhi-0,porri, ,erbette, .sedani, carort:,e,Buse~a d'uova, fTu.tta e tfonmaiggio. GI,OVEDI'. - Colazione: Trippa con verdure, frutta e ,f.or.maggio. Desinare: Ri.sotto ·.giallo; inswl1ata .mista cotta; frutta cotta senza zucchero ; .mel-e, ,prugne, f.i.chi ,secchi. VENERO!'.· - Colazione : Cn;ro,te·e ,patate fritte as.si,eme; 'J.),esce in bi,wnco. Desinare: -Polenta ,e latte, frittata con verdure. SABATO. - Colazione: Pia.tate t.r:iifcilate; ova ,sode •coin·insalata. Desinare: Minestra òrt. ritSo,e iv,erze; brodo idi ;lesso ,con ,scolzonera e ba1,babie.tole d.n insalata. DOMENICA. - Colazione: Pasta co'.I.brodo rimasto; .affettato e spò.- ·naioci; f.rutta e forma,g,gio. Desinare: Polpa di manzo cotto ,a va1pore .con cipol,le senza altro ,condiimento -e pu1~è•di ;patate; form.aiggio e ifirutta. -(1) Tre. etti .carne triturata ·mescolata con tre etti 1p.atat.ecotte passate allo istaccio e coiJ.l'aggiunta dii 1 tuorlo. ·Colla pasta .che ne risulta ,foTmare 5 costo,lette - •passarle ne.llia ,chiara rimasta e impastarle - fri.g.gerle co,m.e ia.11 soiL:iJtcoon ,iburro ,o burro economico. Burro economico: si fa sciogliere m1ezzo chilo cli grrasso di bue tiitato .con .due -bicchieri di il.atte: ,d·eve ·bollirie ,aa.agio iaclagio finchè diventi trasparente. Lo .si ,col.a in una teririna e si .conserva. - Sri ,può ,adoperarlo come burro ·per f.rigg,ere e per condimento senza che se ne conosca dif,f,erenza. Per ,chi desidera la ricetta idei ,pjatti su indicati sono pronta a darla. 1G. O. Ripetiamo: il risparmio oggi non è solo saggezza domestica,· è dovere patriottico. Liu•typ!a-Tipoir. A.. Gorlini • O. - Mazzini, 7 L. MÀ..IOOOHI Gerentt resp. BibliotecaGino Bianco

Al suo letto cli dolore, quanclo la ,paralisi per -c.sau1'imento nc.rvoso lo inchiodò vivo ·tre mesi ed una spaventosa lucidita ar,cleva jn quella mente. gli attanag1iava l'anrima, · sotto lo sguardo inostenibile idi que1l'occhio in cui iSi er.a concentrata tutta J.a vita, n'.li sentivo come strapprure ~tal.l'anima, a forza, J.e .par,ol-e clel suo tormento. Augusto. Augusto tu sei disperato- di non iesser lassù, di non potE-11' l'itornare 1assù, òi non ,esser piuttosto morto lassù accanto ai tuoi a,rtiglieri, alle tue ba.tte:rie! So la !ua. a.gonia di vede1~u morire 1co,sì lentamente come un vivo se,polto,. Vlvo l'intel.le,tto, v,iva la volontà, vivo, l'amo,rie, sentirsi sul petto ,La pietra sepolcrale ip1~mere, ,prenrnre inesorabilmente, continuamente. Augusto, Augusto, gli dicev,o,.. ma tu ha,i data, tu dai la vita come quelli che sono mOJ't1 lassù; anche t,u, a,nche tu hai gettata la tua vi.ta per l'Italia. Già stanco, sfsinito, vol·ontariarneint.e hai oont.inuait.o, cosciientemente haJi. iesa.iurite tutte le tue energie nel sacrificio lento. (~ue.lla .forza che ti Siarebbe bastata per vent'anni di vita f.aci.Le, l'han. spremuta invece in clu,e an111i d::i,1midollo d,ell-E>tue ossa, pei' la Patria. Anche tu muori per l'Italia! E le palpebre livide, pesanti. si alza.vano 'lente, l'occhio pr.ofondo mi afferrava l'a,nima., · lo pove.re labbra che la morte vicina già impaJlidiva t-entavano un oorr.iso di una st.razianite dolcezza. Mi ringraziava .. Io lo sapevo. Lo sentivo. Avevo sollevat-0 un momento la pietra che già lo soffocava.· La mia voce diceva il suo pensiero. Augusl.o Augusto rico,rdi lso nostre pa;ro!e. le pa,r-0le che avevi scrr:itte per i tuoi artigln,cri mo;rU? Augus~o, sono tue ora. Clii getta la 1)/'opria vita la rHrova. La !l'itrovera.i ca1~O, la ritroverai neLlo splencLol'e, nella be1lezza, nella pienezza di c1u.anto hai amato. E pot.,rai la.vo1'arc anooiI'a ancora nella gioia, ne?.la glori.a, nella luce. E' qu.esto il nostro testaim.ento spi,ritua1€. Quì voglio Lasciarlo su questa - Vita F1'a,t,erna - suo ult,imo dono, cene buone parole: - semq:>,re quando la riceverai, pensa. che tuo frateJJo U vuol tanto hene Nostro ho 'd.etto, perchè t.ant€ volte a.vevam-0 ,commentato insieme oon ent,usia.5mo la divina parola. Era la nos.:,ra fede flatta ·vita.. Essa è il ,pon,t,e divino fra noi due, fra la vita e !a morte. AJ fuoco di questa fede, a.nche nel d-olore della se.paravione eg.ti è vivo pe,r me, vivo de-lla vita ritrovata più bella più grande. Quella tomba è un campo f,econdo. Io vi l'accolgo la divina parola e la vivo con t-qtit.a l'a,nima. Getto la mia vita con a,nsia di aiuto, con fervore di lavoro. E viva, la las~ierò a chi mi a.ma, quando andrò a r.itrova,re la vita. a ritrova1'e i car'i pa,r".iti, ad a~.petta,r.e chi a.rnive1'à piega,ndo sotto il carico, di tutto quan!o avrà con ebbr.ezza get,tato. Modesta dell'Oro Hermil Gioveclì Santo 1918 - Sanremo. BibliotecaGino Bianco

Pen. Poicbè concepimmo, nel sogno ardente, che voi, o giovani nostri, voi eroi del1'eroismo nazionale, testimoniaste dei diritti e dej doveri, delle novelle vo1ontà della NAZIONE, sopra la massin~a tribuna della Nazione; perciò esultammo alla parola di Uno che, nel grandissimo maggio nazionale, vi interpretò, o giovani d'Italia, ed in silenzio meditativo_ vi seguì, e vi interpreta og~i, o grandissimi nostri, o Uomini d'Italia l l'Italia Giovìne (dall'articolo di Antonio Snlandra sul Corriere della Sera, 19 Marzo 1918). .... Propongo in primo luogo che siano iscritti d'ufficio nelle · liste elettorali tutti coloro che abbiano prestato servizio effettivo di guerra per non meno di sei mesi, quale che sia la loro età .... Concedere, o meglio, riconoscere la qualità di elettore al giovine che ha combattuto, mi pare debito di giustizia, poichè non si può negare il diritto politico a colui cui si è imposto il dovere di mo- , . rire, se occorre, per il proprio paese. Nè si vorrà parlare d'immaturità: sei mesi di guerra vera maturano l'uomo ben più che anni di artigianato, o di studi. o di caserma oziosa . . . . . La seconda mia proposta consiste nell'abbassare a 25 anni compiuti il limite di 30 anni compiuti chiesto per la eleggibilità a deputato .... Un alito vivificatore e innovatore penetrerà nel Par- _lamento, e per esso nel Governo, che ne hanno bisogno, se vi entreranno al· più presto, deposte le armi, alcune decine dei nostri giovani ufficiali, educati da tre anni di guerra alla massima tensione e alla massi ma valorizzazìor,,~ di tutte le energie, nonchè a piegarle alla dura disciplina del dovere .•• Chiamiamo, per quanto · possibile, l'Italia giovine al Governo del Paese. Essa lo ha meritato. Biblioteca Gino Bianco

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