Vita fraterna - anno II - n. 6 - 31 marzo 1918

Pen. Poicbè concepimmo, nel sogno ardente, che voi, o giovani nostri, voi eroi del1'eroismo nazionale, testimoniaste dei diritti e dej doveri, delle novelle vo1ontà della NAZIONE, sopra la massin~a tribuna della Nazione; perciò esultammo alla parola di Uno che, nel grandissimo maggio nazionale, vi interpretò, o giovani d'Italia, ed in silenzio meditativo_ vi seguì, e vi interpreta og~i, o grandissimi nostri, o Uomini d'Italia l l'Italia Giovìne (dall'articolo di Antonio Snlandra sul Corriere della Sera, 19 Marzo 1918). .... Propongo in primo luogo che siano iscritti d'ufficio nelle · liste elettorali tutti coloro che abbiano prestato servizio effettivo di guerra per non meno di sei mesi, quale che sia la loro età .... Concedere, o meglio, riconoscere la qualità di elettore al giovine che ha combattuto, mi pare debito di giustizia, poichè non si può negare il diritto politico a colui cui si è imposto il dovere di mo- , . rire, se occorre, per il proprio paese. Nè si vorrà parlare d'immaturità: sei mesi di guerra vera maturano l'uomo ben più che anni di artigianato, o di studi. o di caserma oziosa . . . . . La seconda mia proposta consiste nell'abbassare a 25 anni compiuti il limite di 30 anni compiuti chiesto per la eleggibilità a deputato .... Un alito vivificatore e innovatore penetrerà nel Par- _lamento, e per esso nel Governo, che ne hanno bisogno, se vi entreranno al· più presto, deposte le armi, alcune decine dei nostri giovani ufficiali, educati da tre anni di guerra alla massima tensione e alla massi ma valorizzazìor,,~ di tutte le energie, nonchè a piegarle alla dura disciplina del dovere .•• Chiamiamo, per quanto · possibile, l'Italia giovine al Governo del Paese. Essa lo ha meritato. Biblioteca Gino Bianco

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