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App w iti sulla

«

nouve lle critique

»

dell'anello di Moebius, tessono e disintesso–

no tutti

i

motivi della cultura francese, esa•

sperandone la densità, modificandone la

«

geografia letteraria

».

Seguendo le nervatu –

re secondo le quali si producono questi mu–

tamenti ,

il

ricambio dei valori, la rimessa in

discussione della concezione dell'uomo , del

linguaggio, le violente scosse della cultura

contempo ranea, la sua crisi aperta, divengo–

no immedfatamente evidenti e palpabili.

AVEVO PRESO

al mattino

il

treno che

parte dalla stazione di Saint-Lazare in dire–

zione di Cherbourg ed ero sceso a Carantilly–

Marigny. La stazione, piccola e simmetrica

come un giocattolo, appariva deserta. Il ver–

de invadeva ogni centimetro quadrato , stra–

ripava dappertutto. Le case grige, a un solo

piano,

il

cielo coperto , qualche rada goccia

di

pioggia.

Il giardiniere arrivò con una

deux chevaux

vecchia e grigia anche quella

e mi condusse a Cerisy-la-Salle, dove trovai

ad attendermi la signora Heurgon-Desjardins

che mi mostrò la mia camera. Parlammo

qualche minuto, mi informò sugli altri ospi–

ti

del castello, mi chiese delle mie vacanze.

Il paesaggio era bellissimo,

il

clima stupen–

do: simile a quello irlandese, con degli ef–

fett i straordinariamente benefici

sul

mio si–

stema nervoso. Poco lontani

il

Mont-Saint–

Michel, Coutances, Granville, Bayeux, le ab–

bazie di Cerisy-la-Fotet e di Lessay. Sulla

costa normanna, cittadine dai nomi prou–

stiani provviste anche

di

casinò.

La biblioteca fornitissima, da entusiasma–

re; un arredamento d'altri tempi ma estre–

mamente comodo; le

chaises longues

sul pra–

to e una compagnia

di

giovani, studenti e as–

sistenti alla Sorbona; e

poi i

grandi critici

lett erari, ciascuno con delle opere fondamen–

tali alle spalle. A ripensarci oggi, dopo gli

avvenimenti degli ultim i due anni, sembra

una composizione troppo perfetta per non

essere destinata a disfarsi, un ordine troppo

misurato per non apparire limitato , una

SO·

luzione di elementi decantata di ogni residuo

al punto di potet essere intorbidita al primo

emergere

di

un movimento inconsulto. Il

sintomo più chiaro lo si poteva intuire nel

corso dei colloqui: la scomparsa del sogget–

to, un fantasma escluso forse perché inacces–

sibile. La tessitura di una rappresentazione

della conoscenza senza

il

conoscente mostra–

va dietro

di

sé un abisso, una vertigine pron–

ta a risucchiarla . Se

è

vero che le opere sono

NORD

E SUD

Rivista mensile

diretta da

FRANCESCO

U>MPAGNA

Direzione e redazione:

Via dei Mille 47, Napoli

Sommario del N° 105

(Settembre 1968):

DINO FRE SCOBALDI

Rilanciare l'Europa

89

LANFRANCO ORSINI

Narrativa meridionale

e problematica di cultura

NOTE DELLA REDAZIONE:

I

comu nisti e gli stu dent i - Rivoluzione o

repressione -

I

testimoni di accusa

GIORNA LE A PI O VOCI:

ERMANNOCORSI:

Da

Sorrento senza ritorno

- MARIOCANINO: Dicci anni di ritardo -

ADRIANA

D1c1-1: La

Carta europ ea del–

l'acqua - SERGIO ANTO:-.'UCCI: L'azienda

e gli studenti

8TANJ SLAV KlRSCHBAUM

I canali della rivolta nell'Europa orientale

CLAUDIO ALHA IQUE

La

ti

contrattazione • turistica

ROBERTO PA NE

Il 1\llovimento studentesco

e le Facoltà di architettura

FERDINANDO VIRDIA

Il libro di cultura, la stampa e la RAI-TV

LEONE TRACI

Dall' «opulenza• al benessere

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