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Libr i

suo romanzo,

Simone,

del 1953,

una storia

apocalittica percorsa dal filo rosso d'una vi–

cenda amorosa.

In verità, dietro l'immagine del combat–

tente e dell'uomo di passione civile, sta quella

di

uno

Stuparich più autent ico, un umanista

devoto agli ideali etici e all'esercizio lette–

rario, quale egli

fu:

ultimo rappresentante di

quello che si può ben definire l'umanesimo ri–

sorgimentale.

[VITTORIO FRosrN1]

RENA1'0

BERTACCHINI:

Stuparich

- Editrice

La

nuova

Italia,

collana« Il castoro», N° 18, Firenze, 1968

• Lire

750.

La vecchiaItalia

DOPO

UNDICI

ANNI

di silenzio, seguiti al–

l'apparizione di quel suo romanzo,

Un angelo

si traveste,

che vinse

il

premio Brancati, Pao–

lo Marletta pubblica il suo terzo libro,

La

signora

di

Anzio.

Piuttosto che romanzo, si

potrebbe definirlo un racconto lungo scan–

dito in tre tempi, giacché l'invenzione

è

esi–

gua, simile a un disegno dalle linee appena

tracciate, e solo intesa a sostenere

il

colore,

l'atmosfera, direi quasi l'alone, che circonda

le poche figure dei personaggi e in cui Mar–

letta riesce a offrire un esempio di alta let–

teratura e a comunicare la sensazione della

poesia mansueta e solinga di vecchie cose.

La storia narrata si riduce in verità a una

situazione, come in un dramma di Cechov:

121

una vecchia signora vive nella sua casa

di

Anzio insieme al figlio e alla nipote, ma vive,

dentro di sé, soprattutto in compagnia del–

l'altro figlio morto, un aviatore caduto hel–

la prima guerra mondiale. Con lui dialoga nel–

la memoria, rileggendone le lett ere, che cu–

stodisce come reliquie d'una religione di pa–

triottismo. Siamo nel 1943, e poco dopo l'an–

ziana signora

è

costretta dagli eventi bellici

a trasferirsi a Roma, nel clima grigio dei

giorni di attesa della liberazione.

In

quel lim–

bo di vita, essa sente dissolversi le ragioni di

quel

culto

civile, che aveva fin allora nutrito

per

il

ricordo eroico del figliolo : in effetti,

quel romanticismo dell'azione, che aveva ispi–

rato le gesta di lui, si mostra ora implicato

nelle origini d'un cupo processo di violenza;

e la vecchia signora finisce i suoi giorni con

una sorta di involontario suicidio,

Un racconto, dunque , che pare svolto in

un tono lirico e intimi sta, quasi crepuscolare,

ma che si svela invece, nella filigrana delle

sue pagine, come il portatore d'un giudizio

etico-politico. Nella

«

signora di Anzio

»

si

può riconoscere l'immag ine della vecchia Ita–

lia, e nella sua fine

il

simbolo della fine

d'un'età di illusioni e di equivoci . Patetica

vicenda, da leggere in doppia chiave; inter–

pretazione di un destino, nutrita

di

pietà uma–

na e di rigore morale.

[v.

F.]

PAOLOMARLETTA:

LA signoradi Anzio

-

Editore

Re-

bellato,

Padova, 1968 • Pagine 172, lire 2.000.

NOTIZIE SUI COLLABORATORI DI QUESTONUMERO: - - Gli ultimi due libri di FRANço1sFEJTO usciti in

italiano sono

Il destino dell'ebreo

e

Revisionisti contro dogmatici,

editi entrambi da

Comunità.

- -

Con il titolo

Gli amanti di Buenos Aires

è uscito recentemente presso

Carroccio

l'ultimo romanzo di

HÉCTOR A. MURENA,originariamente

Los herederos de la Promesa.

Un altro romanzo di Murena,

Las

leyes de la Noche,

è

stato pubblicato nel 1963 da

Longanesi.

--

RICCARDO CAMPA,nato nel 1934,

vive a Roma e lavora alla rivista

Nuova antologia,

della quale è caporedattore. Si occupa da tempo

dei problemi dell'America latina e tra l'altro ha curato, col filosofo messicano Leopoldo Zea, una

An·

tologia del pensiero politico e sociale latino-americano;

prossimamente uscirà presso

Comunità

un suo

libro sul

Potere politico in America latina.

--

Dopo

LA caduta di un impero,

rappresentato l'anno

scorso a Roma al

«

Teatro del porcospino»,

J.

RODOLFO \VILCOCKha scritto un altro lavoro teatrale

intitolato

Da un'onda all'altra.

--

SERGIOSuRCHI, nato a Firenze dove s'è laureato, ha iniziato la

sua carriera di giornalista e di critico letterario nel quotidiano fiorentino

Il nuovo corriere.

Ora vive

a Roma e collabora attivamente, oltre che alla nostra rivista, al quotidiano

LA nazione

e ai periodici

Il ponte

e

Sipario.

Nell'immediato dopoguerra scrisse alcuni radiodrammi d'avanguardia, che furono tra–

smessi dalla

RAI

e che ancora vanno in onda in Francia e in Svizzera. Il racconto

«

Morte di una

lingua» è

il

suo primo lavoro narrativo pubblicato. - - Di GRAZIAMARCHIANÒ uscirà a fine d'anno,

presso l'editrice

Dedalo

di

Bari,

il

saggio di estetica

Il codice della forma.

--

Gumo CERONETTI, nato

in Piemonte nel 1927, vive a Roma. Traduce in versi testi antichi.

Ha

stampato presso

Einaudi

gli

Epigrammi

di

Marziale (nel 1964) e i

Salmi

del Vecchio Testamento (nel 1967); attualmente lavora a

una sua versione dei

Carmi

di Catullo. --

GtNO VtSENTINI,critico e giornalista, vive a Roma. At–

tualmene è critico d'arte del

Messaggero,

dopo esser stato per molti anni critico cinematografico del

Giornale d'Italia.

Ha collaborato a vari giornali e periodici, tra

i

quali

l'Europeo

e

il

Mondo.

Ha pub·

blicato due libri, ambedue presso

Vallecchi:

una raccolta di saggi di critica d'arte,

Gusti esagerati,

e

un volume

di

racconti,

Gli occhi discreti.