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R I N A S C I T A

all'unione democratica cristiana e ai liberali —

hanno senza dubbio, per l'impostazione data alla

lotta elettorale e per la silenziosa immissione in

questi partiti di personaggi che furono influenti

sotto il regime nazista (3), un significato naziona–

listico non meno preciso di quelli affluiti ai

gruppi più rumorosi, di recente costituzione, del–

l'estrema destra.

Sono gli stessi ambienti ufficiosi inglesi e fran–

cesi, del resto, e i giornali da essi ispirati, a ma–

nifestare delle serie inquietudini per lo slittamen–

to a destra del corpo elettorale e per la evidente

ripresa di nazionalismo fascista nella Germania

occidentale. Quasi quasi, essi hanno l'aria di

chiedersi se il giuoco in Germania, sotto La dire–

zione degli Stati Uniti, non sia andato oltre il

segno e non possa avere, in avvenire, conseguenze

spiacevoli per i loro stessi interessi (4), Ma tant 'è;

i gruppi dirigenti americani, e la loro stampa,

si mostrano invece incondizionatamente soddi–

sfatti. L'importante, per loro, era di garantirsi

l'incontrastato predominio, economico e politico,

nella « trizona », eliminando la possibilità di una

concorrenza britannica sia pure in tono minore;

quanto al nazionalismo tedesco, essi ritengono evi–

dentemente di potersene ancora servire in funzione

antisovìetica, come di un fermento catalizzatore

da sfruttare per la mobilitazione psicologica delle

popolazioni nella « crociata » atlantica, così come

se ne sono largamente avvalsi per creare un clima

di terrore elettorale anth omuuista. Non

è

un caso,

clie le prime db hiarazioui del cancelliere Adenauer

abbiano avuto un preciso significato antisovietico,

esprimendo il tentativo di indirizzare il sentimen–

to nazionale dei tedeschi alla rivendicazione dei

territori dell'est, assegnati alla l'olonià, mentre

un accento molto conciliante e « comprensivo »

(dopo le tirate demagogiche della campagna elet–

torale) è stato adoperato nei confronti del pro–

blema della Sarre, incorporata alla Francia, Come

non è un caso, la gazzarra antisovietica inscenata

in piena Camera durante il discorso del

leader

comunista Rei marni, richiamato dal presidente

dell'assemblea, perchè le sue parole (di pace con i

vicini orientali) erano « disapprovate dalla grande

maggioranza dei deputat i» (!), e aggredito da

due scalmanati

prigionieri in U.R. S . S . , cui è

stato permesso irrompere nell'aula e parlare alla

tribuna !

Per i l momento, comunque, lo scopo cui ten–

deva la politica tedesca del Dipartimento di Stato

è raggiunto, e il diversivo nazionalistico — come

si diceva innanzi — ha adempiuto a un ruolo di

prim'onliue in questo senso. I risultati elettorali

del 14 agosto si sono docilmente allineati al reale

rapporto di forza tra le potenze occupanti in seno

all'organo di controllo ed hanno, per di più, cor–

risposto all'esigenza degli Stati Uniti di consoli–

dare ed accrescere i l proprio vantaggio. Come,

infatti, in seno all'alta commissione di controllo,

la prevalenza di fatto (e, sotto certi aspetti, an-

(3) L o ammetteva una fonte certo non sospetta, i l grave

quotidiano francese Le

Monde,

nell'editoriale del 6 agosto

rilevando precisamente come molte pe r s ona l i t à del vecchio

regime preferiscano ri fugiars i nei part i t i autorizzat i da quat–

tro anni , democratico crist iano e l iberale democratico, dove

hanno p i ù largo campo di azione, entrando in contatto con

ambienti svariat i e opportunamente mimetizzandosi.

(4) « L'avvenire d i rà se ci s ia da ral legrars i senza riserve

di un fronte esclusivamente antisocial ista. We imar ha g i à

provato che era di cattivo augurio per l a democrazia » (Le

Monde

del 17 agosto).

che di diritto, in base alle clausole dello statuto

di occupazione) appartiene agli americani, nei

confronti dei loro miuori alleati, inglesi e france–

si, così le consultazioni elettorali hanno dato la

prevalenza al partilo

americano,

l'unione demo–

cratica cristiana, rispetto al partilo favorito dai

laburisti britannici, la vecchia socialdemocrazia

tedesca.

Si tratta, a prima vista, di una leggera preva–

lenza, è vero (7 milioni e 357:579 voli all'unione

demo ratica cristiana, contro ì 6

'

milioni e 932.272

ai socialdemocratici, piazzatisi, subito dopo, al

secondo posto); ina che diventa ben più netta e

consistente^ quando la si inquadri nel panorama

elettorale complessivo, poiché ai 139 seggi toccati

ai democratici cristiani devono allora aggiuugersì,

all'attivo della politica americana,

almeno

i 52

conquistati dal partito liberale democratico (in

realtà, un partito conservatore della grossa bor–

ghesia), che vede infatti un proprio esponente as-'

sumere la carica di capo dello Stato e concorre

alla coalizione governativa di Adenauer, sulla co–

mune base programmatica della « libertà d'inizia–

tiva », ossia, in parole povere, di una politica di

economia capitalistica strettamente subordinata

agli interessi e alle direttive del grande capitale

statunitense. Senza contare i 17 seggi del partito

tedesco, che viene chiamato a collaborare diretta–

mente con il pseudo-governo Adenauer, e, più in

generale, la fisionomia d'insieme, conservatrice e

reazionaria, della Camera uscita dagli scrutini

del 14 agosto: fisionomia, che è risultata ancora

più accenluata, rispetto alle cifre elettorali delle

varie liste, grazie ad un complicato e antidemo–

cratico sistema elettorale (brevetto americano),

congegnato in modo da favorire, utilizzando la

struttura federale data dalla Costituzione di Bonn

alla Germania occidentale, le formazioni locali,

clie erano poi praticamente (e lo si sapeva benìs–

simo in anticipo) quasi tutte di estrema destra.

E ' appunto in forza di questo sistema elettorale,

che il partito comunista, con 1 milione e 3G0.433

voti, ha ottenuto soltanto 15 seggi, -mentre al par–

tito tedesco ed ai separatisti monarchici bavaresi,

entrambi al di sotto del milione di voti, ne sono

toccati 17 per ciascuno, e mentre i liberali, con

poco più del doppio dei suffragi andati ai comu–

nisti, si sono visti assegnare invece più del triplo

dei mandati (52, con soli 2 milioni 78S.G53 voli).

4. — Gl i americani, peraltro, devono essere

molto grati alla Chiesa cattolica, per il contributo

dato al successo immediato della loro politica con

quello che il

New York Herald Tribune

(del

1G agosto) e

Le Monde

(del 17 agosto) chiamano

concordemente il suo « energico intervenlo » nella

campagna elettorale della Germania occidentale.

L'unione democratica cristiana, infatti, prima di

essere il partito americano, era ed

è

il partito del

Vaticano: quello che è stalo esplicitamente so–

stenuto dal clero e che, ancora pochi giorni prima

delle votazioni, in una lettera pastorale dei ve–

scovi tedeschi, letta dal pulpito in tutte le Chiese,

veniva indicato senza circonlocuzioni al voto dei

fedeli.

Anche nella Germania occidentale, come altrove

—- come in Italia, come in Francia, come nel Bel–

gio, come in Austria •— ma in modo ancor più

evidente che altrove, si è verificata l'alleanza tra

le forze del grande capitale e quelle della Chiesa