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R I N A S C I T A .
nuire. Inoltre per non rendere i l piano Marshall com–
pletamente ineffettivo i n tut t i i paesi, questa linea di
tagli e di economie significa che gl i Stati Uni t i finiranno
col concentrare gl i sforzi economici del piano Marshall
nei paesi per loro più importanti, paesi di cui si sentono
più sicuri, trascurando gl i al t r i . La tendenza prevalente
è
di concentrare gli sforzi soprattutto nella Germania oc–
cidentale di cui si vuole ricostiuire i l potenziale bellico
industriale
per
mot ivi sin troppo evidenti e nel Giap–
pone, la cui industria
e
i l cui 'commercio è stato addirit–
tura assunto i n proprio dagli Stati Uni t i per una per–
centuale del 40-50 %. Subito dopo vengono i paesi del
Benelux che hanno assunto degli impegni molto precisi
sul terreno della penetrazione economica, le colonie
francesi. Infine paesi come l a Grecia per i quali vi è un
impegno d i carattere politico e militare. Che cosa re–
sterà per gl i altri? Che cosa resterà per l ' Ital ia che so–
prattutto nell'attuale situazione rappresenta per gl i Stati
Uniti un peso e non offre agli Stati Uni t i che scarsi van–
taggi immediati? Vero è che l ' I tal ia dovrebbe servire
nel futuro come importantissima base navale e aerea,
vero è che gl i Stati Uni t i danno una grande importanza
al la sua posizione strategica.
La tendenza, intanto
,
a escludere l ' Inghilterra che già
sì presenta come un concorrente diretto degli Stati Uni t i
è evidente. I l 16 maggio i l direttore economico della bi-
zona, Erhard ha dichiarato che « gl i investimenti finan–
ziari americani non saranno l imi tat i alla
soia
Germania
occidentale ma si riverseranno
anche
negli al t r i stati
Marshall e più specialmente in Austria, Belgio, Olanda
e
parte della Scandinavi a». Per quanto concerne la
sorte dell 'Inghilterra e delia Francia basti pensare a
questi fat t i : mentre la Germania occidentale ricostruisce
ed intensifica ia sua produzione dell'industria pesante,
per ordine della amministrazione ERP ai cantieri bri–
tannici sono assegnati quantitativi d'acciaio inferiori
de] 20
%
a quelli degli anni passati. Mentre la Germania
occidentale riprende e legalizza, la sua industria aereo-
nautica per ordine degli america™, alle industrie con–
s imi l i francesi vengono imposte restrizioni severissime
ed esse hanno dovuto licenziare i l 50 % dei loro operai.
L'alto commissario americano Mac Cloy (come al solito,
un banchiere) attuando i n Germania (così come ha di –
chiarato un portavoce del
Dipartimento
di Stato)
i l prin–
cipio del comando economico unico ha concentrato tut t i
i
poteri economici nelle sue mani. « Solo g l i Stati Uni t i
avranno i l controllo dell'economia tedesca» ha dichia–
rato i n occasione del viaggio di Ma,c Cloy la
New York
Herald
Tribune.
La terza linea si presenta, invece, come una via d'u–
scita piuttosto radicale dalla crisi, come una opposizione
generale a tutta la politica di Truman, al piano Marshall
p
aL Patto atlantico. In fondo oggi questa è la posizione
dì Taft.
Mutate le
cose
che vanno mutate, i n parte si ripete i l
dissidio Hoover-Roosevelt sulla via d'uscita della crisi
del 1929. Hoover aveva la linea « produttivistica » e rea–
zionaria d i difesa degli interessi del capitale monopoli–
stico ad ogni costo. Roosevelt avanzava l a politica del
New Deal
l a quale cercava una via d'uscita dalla crisi
nelle riforme, nella collaborazione di classe, nella l imi –
tazione dei profitti dei grande capitale monopolistico,
nella collaborazione con te forze progressive e liberali ,
negli accordi pacìfici con tut t i i popoli e soprattutto con
l'Unione Sovietica. Non bisogna dimenticare che uno
dei pr imi gesti, uno degli atti fondamentali della pol i t ica
di Roosevelt fu l a ripresa dei rapport i con
.
l'Unione So–
vietica nel 1933.
La situazione oggi è più complicata. Taft creando una
rottura profonda nelle classi di r ìgent i americane si è
dichiarato nettamente contro i l Patto atlantico e ha i n i –
ziato uoa battaglia politica per conquistare a questa
sua piattaforma i l partito repubblicano di cui egli è
uno dei leaders più autorevoli nel paese. Ma nella poli–
tica interna Taft è un reazionario dì ire cotte, è l'autore
del
Taft-H&rtley
Bill
cioè a dire di una legge contro i
sindacati operai ('Caratteristico i l fatto che proprio i n
questi ul t imi giorni egli si è dichiarato disposto ad atte–
nuare i termini più aspri dì questa sua legge). Nella po–
litica interna i l continuatore della politica di Roosevelt
non è certo Taft ma Wallace che è sinceramente pro–
gressista. Ma la real tà è fatta d i complicazioni e di con–
traddizioni e nessuno può prevedere quale sarà l'orienta–
mento futuro degli Stati Uni t i d'America. Certo sì è che
contro la politica d i Truman si schierano oggi forze
potenti a cui nessuno avrebbe pensato sei o sette mesi
fa. Lo schema della politica estera degli Stati Uni t i che
negli ul t imi tre anni eravamo abituati a considerare
come monolitico presenta, oggi, delle serie crepe.
G I U S E P P E B E R T I
R i na s c e la G e r m a n i a
nazionalista e reazionaria
1. — Con le elezioni del 14 agosto per Ja forma–
zione della Camera federale
{Bundestag),
seguite
i l 12 settembre dalla elezione del presidente fe–
derale (nella persona del liberale Heuss) e quindi
dalla formazione di un governo-fantoccio di de–
stra diretto dal cattolico Adenauer,
si è
frettolo–
samente concluso i l secondo atto della grottesca
commedia inscenata dalle potenze imperialiste,
con la creazione della sedicente Repubblica tede–
sca nelle zone della Germania occidentale, sog–
gette in realtà al supremo potere effettivo degli
alti commissari dei tre Stati occupanti. E come
la creazione di uno Stato separato dellaGermania
occidentale, con la sua Costituzione elaborata
sotto la costante pressione degli occupanti (1),
non era stato i l risultato di un'azione autonoma^
indipendente del popolo tedesco, ma i l frutto arti
–
ficioso di esterne decisioni e di esterne imposi
zioni, così queste elezioni sono da riguardarsi es–
senzialmente come un episodio della politica per
seguita dalle Cancellerie occidentali, ed in par
–
ticolare dal Dipartimento di Stato americano, in
ordine al problema tedesco : un fatto di politica
estera americana, dunque, prima e più che un,
fatto di politica interna tedesca.
Giustamente i l presidente del partito socialista
unificato della Germania orientale, Wilhelm
Pieck, in una intervista al
Neues DeUtschland
pubblicata i l 4 agosto ossia dieci giorni prima del–
le elezioni, ne denunciava chiaramente il carat–
a i Ofr. BU questa Rivi eta, 1949, fase. 7 (luglio) i l mio a r t i –
colo
Due Coetitusioni
per la
Germania.