

R I N A S C I T A
tere artificioso e antide
mocratico, non
soltanto
per
il clima di illegalismo
e
di violenza in fun–
zione
esclusivamente anticomunista nel quale an–
dava
svolgendosi la campagna elettorale, ma, an–
zitutto,
proprio per la
loro stessa
impostazione
fondamentale,
proseguimento
della
politica di di–
visione
e
di
asservimento
economico
condotta da–
gli imperialisti
stranieri
e culminata appunto
con
l'entrata in
vigore della pseudo-Costituzione
di
Bonn e del relativo
statuto di occupazione. H
po–
polo tedesco, infatti, non
è
stato
mai interrogato
sul
problema
pregiudiziale
della scelta tra una
Germania unita e
indipendente,
e
uno Stato occi–
dentale separato
con i l relativo statuto di occu–
pazione
e
con la presenza
quindi di
truppe
stra–
niere sul
proprio territorio;
e mentre, perciò,
le
elezioni si sono svolte partendo da una
situazione
di fatto
determinata unilateralmente dagli occu–
panti,
ossia muovendo
da un
dato obbligato
(l'esi–
stenza di una repubblica tede
sca separata),
si è
fatto
leva,
d
'altro
canto, su
questo
medesimo dato
per speculare
sul
sentimento nazionale e sulle aspi–
razioni
unitarie della grande maggioranza dei te–
deschi, facendo
ricadere falsamente la
responsa–
bilità della div
isione sull'Union
e
Sovieti
ca, vale
a dire sulla
sola
tra
le
grandi potenze che
si
sia
invece
sempre
opposta
allo smembramento
della
Germania, e aizzando le
masse meno preparate
—•
fuorviate
da
una
propaganda menzognera —
contro quelle forze democra
tiche più
avanzate
che,
unite nel
te
Fronte nazionale», sono in
realtà le
sole
che abbiano
lottato
e
lottino
veramente per
l
'unità
della
Germania,
2, —
I l giuoco,
dal punto di vista degli inter
essi
immediati am
ericani,
è riuscito
ottimamente. An–
cora
una volta, il
diversivo
nazionalistico,
stret–
tamente associato al più
violento
anticomunismo,
si
è dimostrato
un
efficace
strum
ento della rea–
zione interna
e
internazionale.
Vi hanno attiva–
mente
contribuito tutte,
senza ec
cezioni, le forma–
zioni
politiche
della
Germania occidentale, con
l'appoggio scoperto delle
autorità
di
occupazione
e dell
'apparato amministrativo
e
giudiziario te–
desco
funzionante
sotto i l
loro cou
trollo. La so–
cialdemocrazia di
Schumacher,
che oggi
piange
lacrime di coccodrillo sulle
sorti del
proletariato
tedesco e si appresta
a ripetere, nella Cam
era
federale,
la farsa
di
una
opposizione di facciata,
già recitata nel
corso dei lavori della pseudo
-Co–
stituente di
Bonn, vi ha contribuito dal canto
suo
non
meno
degli altri partiti, e
dei risultati
dello
scrutinio
porta dunque la sua
parte
di responsa–
bilità, così come è
storicamente responsabile
del–
la
divisione
della Germania e del protrarsi del
re–
gime di occupazione.
Non è un
mistero per alcuno i l tono di acceso
nazionalismo che,
unitamente
ad una
sfrenata of–
fensiva
anticomunisrta
non
soltanto
verbale,
ha
caratterizzato nel suo complesso
l'intiera
campa–
gna
elettorale. Democratici cristiani, liberali e
so–
cialdemocratici
hanno
fatto a gara
con le forma–
zioni più
spinte
dell'estrema
destra
nazionalista
e neo
-nazista (hi
cui esistenza
legale era stata
recentemente autorizzata, proprio in vista delle
elez
ioni, dalle compiacenti
autorità di occupa–
zione) nel riprendere i temi della più abusata*
demagogia
di tipo fascista.
Rivendicazioni
terri–
toriali,
chiari accenti
di
révanche,
appelli e mo–
tivi « nostalgici », affermazioni caparbie e orgo-
gliose, attacchi persino contro le potenze occi–
dentali, si sono susseguiti sulla bocca dei vari
oratori di tutti i partiti dello schieramento bor
ghese e della stessa socialdemocrazia, ad essi di
fatto alleata (2) ; quasi che gli uomini politici te–
deschi — come venne rilevato fin da una parte
della stampa europea marsballizzata — volessero
riscattarsi agli occhi delle masse elettorali della
supina acquiescenza precedentemente dimostrata
alla volontà degli occupanti, far dimenticare, a
forza di vuote frasi retoriche, le pesanti respon–
sabilità assuntesi con la loro complicità nell'opera
di divisione del popolo tedesco.
« Passata la festa, gabbato lo santo... », Termi–
nate le operazioni elettorali, democratici cristia–
ni, liberali e socialdemocratici (benché all'opposi–
zione, questi ultimi, battuti largamente dalla coa–
lizione delle destre) si sono affrettati a tornare
nei ranghi e si apprestano a continuare a servire
i loro padroni d'oltre confine, Tutt'al più, per
salvare la faccia, si avranno ancora delle proteste
platoniche, degli ordini del giorno, e qualche pas–
so diplomatico (già preannunciato dal cancelliere
Adenauer) per ottenere una revisione delle dispo–
sizioni sugli smantellamenti industriali ; e, or–
mai che la vittoria delle forze esplicitamente di
destra ha spalancato la via agli investimenti del
capitale americano nell'economia tedesca e alla
piena inserzione della Germania occidentale nel
sistema politico-militare occidentale, è probabile
che le richieste di revisione vengano accolte, na–
turalmente nei limiti dell'interesse degli occupan–
ti. D'altra parte, i circoli ufficiali statunitensi si
sono affrettati, a loro volta, a scusare tutti gli
eccessi verbali della campagna elettorale, consi–
derandoli con paterna indulgenza alla stregua di
una innocente ragazzata e facendo intendere, ad
ogni buon conto, che chi comanda, in Germania,
sono gli alti commissari delle potenze occupanti e
clie ai tedeschi, dopo lo sfogo preelettorale, non
resta che filar dritto...
3. — Intanto, però, il seme pericoloso del na
zionalismo
è
stato sparso abbondantemente (e so–
pra un terreno che le stesse presenti circostanze,
oltre a cause di carattere tradizionale, rendono
particolarmente propizio ad accoglierlo e fecon–
darlo). La considerevole affermazione dei gruppi
dell'estrema destra — dal partito tedesco (che ha
tra ì suoi esponenti i l famigerato Schacht), con i
suoi 910 mila voti; al partito tedesco di destra
(formazione dichiaratamente neo nazista) con più
di 428 mila voti; al partito bavarese della rico–
struzione (una specie di movimento di tipo qua–
lunquista), che ha ottenuto poco meno di 700 mila
suffragi, agli indipendenti, che erano in genere
elementi ultranazionalisti e che hanno totalizzato
più di 1 milione di voti complessivamente — rap–
presenta perciò un sintomo grave e preoccupante
per chiunque abbia a cuore le sorti della pace.
Tanto più che anche una buona parte dei voti an–
dati ai maggiori, tradizionali, partiti borghesi —
(2) L a stampa borghese ha dato spesso notizia di tale
at–
teggiamento degli esponenti po l ì t i c i tedeschi nei loro
discorsi
elettoral i , mostrandosene talora scandal izzata. P u ò essere in–
teressante ricordare qui due carat teri st ici episodi di stile na–
zional i sta che riguardano personalmente i l nuovo cancel l iere
Adenauer e un noto esponente dei suo stesso partito, i l dottor
Arnold. Mentre i l primo non ha esitato a riprendere i l vecchio
motivo del la propaganda nazista, col far ricadere le respon–
s ab i l i t à del conflitto mondiale sui vincitori , i l secondo, par–
lando a Dusseldorf, ha affermato che • i misfatt i tedeschi
s i bi lanciano ormai con quelli al leat i
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