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Il1848

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riesceavederecheicompitifondamentalicheil

Risorgimentonazionaledeveaffrontaresonoquel-

lidellaradicaleeliminazionedeiresiduifeudali

nelenostrecampagne.Questononsignificache

ilSalvagnolie idemocraticiitalianidelsuotem-

povedesseroconaltrettantachiarezzatutte le

conseguenzepoliticheesocialichedaquestaim-

postazioneconseguentementedemocraticasido-

vevanotrarre;etantomenosignificacheessipoi

sapesseroepotessero,nellaloropraticapolitica,

sviluppareun'azionecoerenteconquestepremes-

se.E'proprioilcontrariocheèvero;quela.che

nelapraticaprevarrà,sarà laconcezionee la

tesidelCapponi,latesideimoderati,deifautori

diquelacheGramscihaefficacementechiamato

la«rivoluzionepassiva».Vedremopiùavanti

comepropriocertilegamiobiettivi,cheesisteva-

nofraquellapiccolaborghesiademocraticadela

qualeil Salvagnolieral'esponente,e la.grande

borghesiaterriera,dellaqualeerarappresentante

ilCapponi,sianoalla,radicedicertestorichein-

suficienzedellaborghesiaitaliana, e diquella

toscanainispecie.Certoèche,perallora, il di-

battitoattornoaiproblemidellosviluppo,dela

rivoluzioneborghesein Italia siaccentravano,

inToscana,attornoaquestiproblemidel'orien-

tamentodell'economiaedellasocietàagricola.

Chesitrattassedipedagogiaediscuolepopolari

odiriformareligiosa---comeavvenivaneicir-

colistessidelOa-pponiedeljiambruschini—di

amministrazionilocaliodiinteressieconomicio

diCostituzione,erasemprediagricolturaedi

mezzadriachesi finivaperparlare,attornoal

1848,inquegliambientineiqualiGiuseppeGiu-

stigiàeravenutoassumendounapartedi rilie-

vo.Sicchèquando,nel1844,inoccasionedelCon-

gressodegliscienziatidiMilano, ilBrofferiopas-

savain rivista levarieregioniitaliane, i cui

rappresentantierano1ìconvenuti, il voltodella

Toscanagliapparivacomequellodiunaterra

oveuominicomeilRidolfidiscutonoappassiona-

tamentedicoseagrarie:

ERidolf, tutamatin

d'vache,d'some, d ' c r i n ,

l'asavìutantbenparfé

dalé invidiaadodesbouè.

Fermelargo, i venoadess

daMilanedalCongress.

Inquestasocietà,nellaqualeilGiusti°pentiva,

echeilBrofferioquischerzosamentecipresenta

nelsuofermento-rinnovatore,già tradizional-

mentefioriva,enonpotevanonfiorire,unaricca

letteraturaepigrammatica,—lapiùricca,forse,

d'Italia—dellaquale,inoperecomequeledelo

Stiavelli,delCollodi,delMartini,sonoraccolti

ipiùspiritosifioretti.Inunasocietàcomequela

toscana,eredediun'anticacultura,cheerape-

netrataasuotemposinnellebotegheartigiane

enellecascinesparseperlecampagne;inuna

societàdominatada.rapportisocialideltipoar-

tigianescoemezzadrile,chemantengonoi con-

trastidiclasse•entrolimitibendeterminati,e li

ottundonoinrapporti divicinanzae disogge-

zionepersonale;conun'organizzazionestatale

che,adattandosia taletipodirapportiprodut-

tivi esociali,tendepiuttostoasnervarechea

reprimereleopposizioni; inunasocietàcome

quelatoscana,insomma,l'epigrammaè,conlo

stornelo,forsel'espressionepiùcompiutaeuni-

versalediuntradizionaleeimmobilefermento;

esostanzialmenteepigrammaticarestagranjparte

delaproduzioneletterariadelGuadagnoli,nel

qualetalunohavoltutoadditare, incertoqual

modo,unprecursoreequasiunmaestrodelGiusti.

Inrealtà,l'atteggiamentoelescaturiginidella

venadelGuadagnolisonoprofondamentediversi

daquellicherileveremonelGiusti.Assaipiù

delGiusti, ilGuadagnolieralegatoaglistrati

piùprofondidelpopolotoscano,dei.qualiinge-

nuamenteesprimevaaspirazioniancorvaghee

smarrimenti,oscillazionisanfedisteepreoccupa-

zioni,dicui ilGiustinonebbemainemmenoil

sentore—ol'ebbesolodiriflesso,comepreoc-

cupazionedelleclassi:dominantiperquelchedi

nuovofermentavanelpopolo.Daquestopuntodi

vista,piùinteressanteèproprioquellaparte

dellaproduzionedelGuadagnoli,cheèoggige-

neralmentemenonota.Nellaprefazionedel

Se-

stoCaioBacceli

—ilpopolarissimolunariopub-

blicatoaFirenzedalFormigli,cheharappre-

sentatotantapartedellaculturadelemasseto-

scane— ilGuadagnoliscrivevaadesempionel

1835,rivolgendosiaiServi:

Pazienza,via,ché il conteed ilmaxchese

eil cavalierealfin vipagheranno;

poveretti,ancoressihandellespese...

maallatavolaum,piattoscemerainno,

lasceranlacarrozzaela città,

elavostramercedeci•sarà.

Chivoletechesiatantobestiale

dapermettercheIvasu,olavoratore

vadaaMorird'inediaallospedaler

credeteohe i signornonabbiancore?

L'hanno,sapete;e il prossimoondea,iu- [tare

perdinoil si farebberospaccare.

Il tonoel'ironiasisolevatoappena,inversi

comequestidelG-uadagnoli,al disopradiquelli

spontaneineldiscorsopopolarescodelservo,del-

l'artigiano,delcontadinotoscano,ancoranon

evolutiapróletari;mavièqui,altempostesso,

unanaturalezzadi linguaggioeun'adesionea

elementarisentimentipopolari,cheinvanori-

cercheremmonei.versidelGiusti.

Proprioquest'aderenzaimmediataeirrifiessa

aleoscilazionidelsentimentopopolareciper-

metesoventediseguire,attraverso i versidel

Guadagnoli,certisviluppidellarealtàsociale

toscana,nellaquale,,purlentamente,operanogli

agentie i reagentidellosviluppocapita1i4tico,

chedovràtrasformareleplebisanfedisteinun

modernoproletariato, inunpiùmodernoconta-

diname.Nel1836,già,nonsolodiserviepadroni,

madiricchie,dipoverisiparlapiùuniversal-

menteinToscana:

•L'esserpoverièm&tortotroppogrosso;

i poverisoncecnoheri,

malambi,

birboynti,ehan tutti li peccatiaddosso;

bisogna.averdell'oro aprofusione

avolerdivenirbravepersone!

Enel1841,nonpiùsolodiricchiedipoverici

parlailGuadagnoli,maaddiritturadelmacchi-

nismoedelsuoaffermarsiedeisuoieffettiso-

ciali.Ceneparla,ancoraunavolta,cosìcome

potevaparlarneunpopolanodi Firenzeo di

Pisa.:

Edorchefain,lemacchi-netalchiasso

sa

Rekstch,ildsea quattrinstiambene.o -- •[male!