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Il 1848

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Anchequandonascetra la finedel '48e i primi del '49

unaltro Circolo dettoPopolare, che ha per motto

«Dio e Popolo»e chepresenta un combattivo pro-

grammanazionale e riformatore, Manin non esita

far arrestareAntonio Canini e a tacitare Padre

Gavazzi, che ne sono tra i primi animatori. Egli

spiega anzi che « le teorie socialistichemettono

arepentaglio la -società civile e portano insieme

rovina a quellastessaclassepovera di cui •pretendesi

migliorare la condizione».E ribadisceconfermezza il

13febbraio, davanti allemanifestazioni popolari in fa-

voredellaCostituente, che « chiunque farà rinascere

fazioniepartiti, è traditoredellapatriaepiùpericoloso

deicroati».

Se

èveroinsommacheManinguidaVeneziaconpolso

fermo,nonperquestoè lecitosottovalutare le divisioni,

i sommovimenti, i fermenti cheSimanifestanonel tes-

sutodellacittà.Nesonounatestimonianzaappariscente

lamedesimastampadell'epoca, le polemiche di ogni

generechesi prolungherannoanchedopoperanni.Dice

peresempioFrancescoBerlan, in unsuoopuscolosulle

Lagnanzegenerali al GovernoProvvisorio che esiste

«unapartedell'aristocraziadecrepitache si duoledei

privilegicheperdetteedelpoterechel'èuscitodimano.

efileme; ella chestavasbadigliando incredula, o bef-

farda,quandosi combatteva.Ma il suofremerenon fa

pauraalpopolo».Esistonoanche«scrittorichesuscitano

il popolocontro il clero,denigrandolo,evilipendetndolo».

Edei.«sacerdoti,chedevonopur saperel'onnipotenza

della loroparolaedei loroesempi, (i qualiminacciano

di)abbandonarci soli nella lottacomune».Troppe di-

scordie,nota il Ber,lan, fin dai primi tempi del nuovo

regime: « Invece di operarefortemente, alcuni gridano

incompostamente,einvecedi parlare,bisbigliano; enoi,

sapendocooperare alla concertataarmonia, pure, per

farsiscorgere,s'industrianonelmettere ladissonanzae

laconfusione...(Ma) le rivoluzioni non si fannosempli-

cemente.per gli addottrinati e i benestanti;e,senon si

vuoleche il popolo.conmal pigliodomandie tolgada

sèil frutto dellasuarivoluzione, èmestieri darglielo, e

prontamente, e fargli intenderechesi vuol davvero li-

berarloda quei mali, co' quali il dispotismo lo oppri-

meva,e circondarlo di quei beni,che l'avidità dei suoi

padroni gli .dinegava; in unaparola, che la libertà è

qualcosadi positivamenteumano».

Mail pericolo di questo«popolo»chetolgadasè11

fruttodellasuarivoluzione, è. piùuno-spauracchioan-

coravagocheuna realtàdeterminata.Nonesistenulla

di simileancoraaunproletariatomoderno,nteppuretra

gli arsenalotti o gli operaidellepocheindustrie,nascenti

edelleantichefabbriche di prodotti tipici, di vetrerie,

di filati. Un tale«popolo»indifferenziatononsolonon

esprimedasè i suoi dirigenti,manonriesceneppurea

stabilire in nessunmomentouna saldaturacan quei

griippi borghesi più avanzati, che pure la cercano.

Maseessonon trovaunasuafunzioneautonoma, il

popolominuto di Veneziaèperòfortementepartecipe

'alla rivoluzione che i rappresentanti della borghesia

commerciale,mercantilee intellettualehannopromossa.

E' piùcostantementeelargamentepartecipequi, forse,

cheinqualunquealtraparte .d'Italia. Vi contribuiscono

molti fattori, comel'assenzao quasi di un'aristocrazia

capacedi assumereunaqualchefunzioneprogressiva;

comela infinità. di gra.dazioni tra le varieclassi sociali

cheportasenzafratturenettedallemigliaia di disoccu-

patisemipermanenti fin suallaborghesiapiùcospicua;

comelamancanzastessadi preminentiquestioni istitu-

zionalichedividano i gruppimoderatidai gruppidemo-

cratici. Tutti aspetti cheriestano in granparte dastu-

diareancora,machesonoessenzialiper riuscirearom-

peredefinitivamentecon la vecchiagenericarappresen-

tazioneche si tramandanelsensocomune.Soloosser-

vandoquesti aspetti ed altri che si connettono e si

intreccianoconquesti, èpossibilecomprendere il senso

di unaVeneziadivenuta l'ultimobaluardodelle rivolu-

zioniquarantottesche, l'ultima, isola di resistenza al ri-

tornodellareazione inEuropa.

LapoesiadelGiusti

eilmoderatismo toscano

Unalargaletteratura,dagliscrittidelOolodi

aquellidelMartiniedelloStiavelli,cirendeun

quadrovivodellasocietàtoscanaamezzol'otto-

cento.Lapeculiaritàdiquestavitatoscananasce

daunacuriosa,caratteristicasovrapposizione,e

dalcontrastodisuccessivesedimentazionidella

storiaitaliana.

Questopotrebbedirsi,invero,pertutta lasto-

riadelnostroPaese,maèparticolarmentevero

perlastoriadellaToscana.Nonvi èbisognodi

ripeterecomelaToscanasiastataunadeleterre

delmondointierocheprimehannopercorsola

viadiunmodernosviluppodell'agricoltura'del-

l'industria,deitraffici, inquel'epocachedata-

lunistudiosisisuologgicaratterizzarecomela

epocadel

Friildcapitalismus,

delcapitalismopre-

coce.Nèmenonotoècome,neisecolisuccessivi,

laToscanasiastatatagliatafuoridallegrandi

correntideitrafficiinternazionali,ecomequeste

terre,e l'Italia tutta,sianvenuteperdendoquel-

leposizionidiavanguardiacheesseavevano

acquistatonelcampointernazionale.

Quelchequiimportarilevare,è il risultatodi

questocomplessosviluppostorico.Nell'epoca

delapiùsplendidafiorituradellaciviltàtosca-

na,siaffermauntiponuovoecaratteristicodi

rapportitracittàecampagne,chesiallargasu

buonapartedell'Italiacentro-settentrionale.Lo

afermarsie ildiffondersidelsistemadellamez-

zadriaè unadelleespressionipiùnotevoli di

questi.rinnovatirapporti.Sottol'influenzadel-

l'impetuososviluppodellavitacittadinaecomu-

nale, i rapporti diproduzionesubiscononelle

campagneunaprofondatrasformazione,colpas-

saggiodaformedieconomianaturaleosemina-

turaleanuoveforme,nellequali laproduzione

per ilmercatovieneassumendoun'importanza.

crescente. Inquest'epocadellosviluppodi una

economiamercantile,lecondizioninonsonotut-

taviaancoramatureper ilpassaggiodallaren-

ditafondiaria innatura,—caratteristicadel-

l'epocafeudalein Italia—allarenditafondia-

riaindenaro.Marxhaprofondamenteanalizza-

to,nel

Capitale,

lamezzadriacomeformadipas-(

saggio,appunto,dallarendita, innaturaalla

renditaindenaro,caratteristicadieconomiepiù

completamentesviluppateinsensomercantile,e

infineallarenditafondiariacapitalistica,cheè

queladominantenellasocietàcapitalisticacon-

temporanea.

Maquelchedà,ancoroggi, lasuaimpronta

particolareallasocietàtoscana,comeaqueladi

altreregionifinitimedell'Italiacentrale, è il

fattochequeirapportiagrari,queirapporti tra

cittàecampagne,chesistabilironoinun'epoca

precocedellosviluppomercantileecapitalistico,

gisonoquiconsolidatiecomecristallizzati.

Mentrenellapianuralombardaepiemontese,

così,tra lametàdel'700e lametàde11'81}0,un

rinnovatoslanciodei traffici interni e interna-

zionalispazzavavia i rapporticaratteristiciche

siesprimononelsistemamezzadrile,sviluppan-

doloinquellobenpiùmodernodel'aziendaagra-