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RINASCITA

guerrainfattinonfucombatutaper« ilcompi-

mentodiunarivoluzione,maper ilpossessodi

unpezzodi terra))

(Guerra

combat.316).

Mancòdunquenel'48enel'49unpartitodeci-

samenterivoluzionario,capacedidirigereilmoto

popolare.Essopurtroppo—secondoPisacane

nonesisteancora. Imoderatimiranoadunideale

borghese;essinonvoglionoandareoltrel'invec-

chiatarivoluzionedell'89,perciòlogicamentesi

aggrappanoauntrono.«Infatticonservandola

presentecostituzionesociale,chesial'Italiauna

repubblicaounamonarchiacostituzionale,poco

monta))

(Guerracombat.

321).Mal'impresaè

difficile.Perunificarel'Italiaunprincipedeve

dapprimacombattereciòcheformailsostegnodel

suotrono,quindidebelarel'Austria,infine«pos-

sedertantogeniodalegaredaleAlpialloStretto

gliinteressidellaborghesiaalsuotrono,econ

tantarapiditàdaprevenirelareazionedel'ener-

gicospiritomunicipale»

(Guerracombat.

321).

Taleimpresapossibilenel'48,quandol'Europasi

agitavasenzasvilupparelarivoluzione,èimpos-

sibiledopo,perchè,ol'Europarestaimmobile,e

alloral'impresaèsuperiorealleforzediqualsiasi

principeitaliano,olaguerrasaràgenerale,eal-

loraessasaràrivoluzionariaetravolgeràancheil

principeunificatore.Fattosingolare:Pisacane

prevedevaabbastanzaesattamentequellochedo-

vevaesserel'effettivosvolgimentodellarivolu-

zionemonarchico-borghesedel59-61;soltantori-

tenevaciòimpossibileperquellaerratavaluta-

zionedellasituazioneeuropeacheabbiamogià

vistonelFerrar',nelMontanelienelGioberti.

Ancorpiùnegativoè ilgiudiziodelPisacanesui

repubblicani,lacuiposizioneglisembracontrad-

dittoriaeinfondoinconcludente:«diconodinon

accetareil formalismo,macombattonoilcomu-

nismo.. .Neganolarivoluzioneevogliono la

rivoluzione»

(Guerracombat.

322);lemasseper-

ciònonsimuoverannoperloro.

Lafuturarivoluzionedovràesseresocialista,

edovràdemocratizzarequelleforzecheorasono

nelemanideigoverni:l'esercito,glistrumentidi

lavoro,l'educazione.Unpartitosocialistanonesi-

steancorain Italia, «mailprimogermeesiste,

ilpopolosentei suoimali,emormoraneloscor-

gereilproprietarioe il capitalista,oziando,go-

dersiil fruttodeilavoridelcontadinoedell'ope-

raio,mentrequestisiguadagnanoa frusto a

frustolavita: ilpopolononaccettailsuostato,

losubisce»

(Guerracombat.

324). Il dispotismo

potrebbespingere i popolial'insurrezione,con-

temporaneamentenuovedottrinepotrebberodif-

fondersi,elaborghesiaessere«costrettaadabdi-

carealmomentodi,salirealtrono».AnchePisa-

canepensadunquechel'Italiapotrà

saltare,

almenoinparte,lafase

borghesedellasuastoria,

maèconvintoche.il

saltopotràesserecom-

piutodall'Italiaconle

suesoleforze.Polemiz-

zandocolFerrar',eglicritical'ideadell'inizia-

tivafrancese.Lasituazionedell'Italiaèsìpiù

arretratadiqueladellaFranciaelaragionedi

ciòstaneltroppoprecocesvilurlpoinizialedella

nostraborghesia,laquale«salitaaltronotroppo

giovane,nonfucapacedifrancarsicompletamente

erimasesottolatuteladeiprincipi»;intralciata

daigoverni,essanonpotèsvilupparsi; il com-

mercioitalianodecadde,mentrequelloinglesee

franceseprosperava.«Madaquestimali,èsca-

turitounbenesfuggitoalFerrari.Laborghesia

nonhapotutodiventarpotente,edalmomento

cheilpopoloreclamaasuavolta il tronoesso

trovasidifronteunnemicomenoformidabileche

inFrancia))

(Guerracombat.,

328),echehain

comunecolpopolol'odio ai governi.Aquesto

puntoritornainprimopianoilproblemamilita-

re.Infatti,secondo.ilPisacane,nèlachiesa,nè

iprincipi,nèl'aristocraziapotrebberoimpedire

larivoluzionesenzal'appoggiodell'Austria.Ma

pervincerel'Austrianonbastaunainsurrezione

dipopolo,nèsonosufficientilebandedivolontari,

nèunesercitoregio;occorreungrandeesercito

nazionale,popolaree rivoluzionario.Essopuò

sorgereancheinpocotempo,comel'esercitorivo-

luzionariofrancesedel'93;maperciò«èindi-

spensabilecheleideechedebbonoinformarela

rivoluzionedivenganopopolariechelemasse

comprendanoesserelorointeressecambiarela

vanganelfucile».

(Guerracombat.,

329).Ora il

sentimentodiffusodiodioalpresente,sufficiente

perinsorgere,è.inadattopercondurreunalunga

edifficilelotta;tuttavia«seatalesentimentosi

aggiungaquellavocesegretachegiàdicealle

masse:

Voiavetediritto diesistere»,

sipuòspe-

rarechel'insurrezionesimutiinrivoluzione.

I fattidovevanosmentirelagenerosaillusione

delPisacane,delFerrari,delMontanelieinuna

certamisuraanchedelMazziniedelGioberti,che

ilRisorgimentopotesseessereancheunrinno-

vamentosocialeedareinveceragione,almenoper

ilmomento,aimoderati.Maancheseglieventi

immediatamentesuccessividetterotortoaquegli

uomini,chesubitoal'indomanidel'48sognarono

unItaliasocialista,lalorocritica

antelitteram

del'unificazionemonarchico-borgheserestòpur

sempreunluminosopuntodipartenzaperlege-

nerazicuifuture.

GIORGIOOANDELORO