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11848

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chiotempo, ripercorrono via Toledo, armati ed a

•gruppi; essi disarmano i cittadini, s rappan loro di

dosso i mantelli, l i costringono a tagliarsi la barba.

Arriva il 14maggio, giorno di aperturadelleCamere.•

Il re esigeche leCameres'impegninosolennemente a

nonmutare in nulla laCostituzioneda luiconcessa.'Esse

rifiutano. LaGuardiaNazionaleSi dichiarasolidale coi

deputati. Si trat a, i l mcede, i ministri si dimettono.

I deputatichiedonoche il re rendapubbliche, con un

suo

proclama, le concessioniaccordate. Il re promette

il proclamaper il giornoSeguente.Madurante la notte,

tute le truppe dei presidi vicini si concentrano a Na-

poli. LaGuardiaNazionalesi accorgedi esserstata tra-

dita: essa innalza dellebarricate, e dietro di esse si

schierano6-6.000uomini.Ma di fronte adessi vi sono

20.000soldati, partenapoletani, parte svizzeri, con 18

cannoni: fra gli uni e gli altri, per oraneutrali,stanno

i20.000lazzaroni di Napoli.

1115mattina, gli svizzeri dichiaranoancoracheessi

nonavrebberoattaccato, il popolo.Maunagentedi po-

lizia, che si èmescolato al popolo,spara a viaToledo

sui soldati; subito i l Forte di Sant'Elmo inalbera la

bandierarossa—edaquestosegn:ale i soldatiattaccano

lebarricate. Incominciauntremendomacello; leGuar-

dieNazionali Si difendonoeroicamentecontro le forze

soverchianti e contro i cannoni dei soldati. Si com-

battedalle10delmattino finoamezzanotte;nonosante

lastrapotenzadellasoldatesca il popoloavrebbevinto,

se il contegnomiserabiledell'ammiragliofranceseBau-

dinnonavessedeciso i lazzaroni a schierarsiaccanto

alleforze regie.

L'ammiraglioBaudinstava,conuna flottaabbas'anza

forte, di fronte a Napoli. La semplicetempestivami-

naccia di bombardare il Castelloed i forti avrebbeco-

strettoFerdinando a cedere. Ma Baudin, un vecchio

servitore di Luigi Filippo, abituatoall'esisenza,appena

tollerata, della flotta francese ai tempi •

dell'entente

cordiale

—Baudin se ne stette tranquillo, e così de-

cise i lazzartmi, che già si andavanoavvicinando al

popolo, a schierarsi a fiancodelletruppe.

Conquasi° passo del

Lumpenproletariat

(proleta-

riato di straccioni)napoletano, la disfatta della rivo-

luzioneera decisa.Guardiesvizzere, soldati di linea

napoletani e lazzaroni si precipitarono tutti insieme

suicombattenti dellebarrica+e.. I palazzi della via To-

ledo,spazzatadallamitraglia, rovinavanosotto lecan-

nonate; la bandafuribonda, dei vincitori si riversa,per

lecase,trauggegli uomini,assassina i bambini,violenta

edassassina le donne,saccheggia tutto edabbandona

allefiammeleabitazionidevastate. I lazzaroni si sono

dimostrati qui i più rapaci, gli svizzeri i più brutali.

Sonoindescrivibili le infamiee gli atti di barbarieche

hannoaccompagnato la vittoria dei mercenari borbo-

nici, molo piùnumerosi emeglioarmati, e dei lazza-

roni,chesonostatisemprepiù omenosanfedisti, sulla

GuardiaNazionale di Napoli,cheè stataquasiannien-

tata.

Alla fine, è stato troppo perfino per l'ammiraglio

Baudin.Semprenuovi fuggiaschigiungevanosullesue

navi, eraccontavanoquelcheaccadeva in città. Il san-

guefrancesedei suoimarinai ribolliva. E allora, quan-

dola vi'toria del re era giàdecisa, egli hapensato al

bombardamento.Poco a poco il macellocessò;non si

assassinavapiù nellestrade, ci si accontentava di ra-

pinee di stupri;ma i prigionieri venivanocondotti nei

forti, esenz'altro fucilati. Amezzanotte tut'o era finito,

il potereassoluto di Ferdinandoera, di fatto, rista-

bilito, e l'onore dellaCasadi Borbonelavato nel san-

guel'altari°.

Questaè la più recenteprodezzadellaCasadi Bor-

boneLaCasadi Borbonepuòper il momentodi nuovo ti-

rare il fiato. La reazione, ricominciata dal 24febbraio,

nonha in nessunluogoavuto una vittoria così deci-

sivacomeaNapoli;edappuntodaNapoli e dallaSici-

liaerapartita la primadelle rivoluzioni di quest'anno.

Ma i l torrenerivoluzionario, che ha dilagato sulla

vecchiaEuropa, nonSi lasciaarginare da complotti e

colpi di Statoassdlutisti.Collacontrorivoluzionedel15

maggio;Ferdinando di Borbonehaposto la primapie-

tradella-Repubblicaitaliana.Già laCalabriaè in fiam-

me,un governoprovvisorio è proclamato a Palermo;

anchegli Abruzzi insorgeranno, gli abitanti di .utte le

esausteprovincemarcerannosuNapoli e, uniti al po-

polodella città, trarrannovendettadel regal traditore

edei suoi brutali lanzichenecchi. E seFerdinandoca-

drà, egli avràalmeno la soddisfazione di aver vissuto

edi essercadutodaveroBarbone.

FEDERICOENGELS

NeueRheinischeZeitung,

1°giugno1848,n. 1,pagg.2-3.

Rivoluzionetedesca

eindipendenza italiana

...I tedeschidevonoscontare, nella loro rivoluzione,

i peccati di tutto il loropassao. Li hannoscontati in

Italia. Si sono,ancorauna volta, attirate in Posnania

lemaledizioni della Polonia intiera. Ed ora a tutto

questosi aggiungeancora laBoemia.

I francesi riannosaputo,anche li doveessivenivano

comenemici,assicurarsi riconoscimentiesimpatie. I te-

deschi in nessunluogo trovanoriconoscimenti, in nes-

sunluogotrovanosimpatie.Anche lì doveessi si pre-

sentanocomemagnanimi apostoli di libertà, l i si re-

spingeconamarosarcasmo.

Esi ha ragione. Unanazione, che in tut'o i l suo

passatosi è lasciataadoperarecomestrumento di op-

pressionecontro tutte le altre nazioni, deveanzitut o

dar laprovacheessaèeffettivamenterivoluzionata.Deve

dimostrarlobenaltrimen i checon un paio di mezze

rivoluzioni, chenonhannoaltro risultatochequello di

lasciarsussistere, sotto nuove forme, l'antica indeci-

sione, l'anticadebolezza e disunione; rivoluzioni, che

lasciano un Radetzky a Milano, un Colomb ed uno

Steinécker inPosnania, unWindischgré,tz a Praga, un

Htiser aMagonza,propriocome

se

nulla fosseacca-

duo.

. E checosa

ha fatto

la Germaniarivoluzionata?Ha

completamenteratificato l'anticaoppressionedell'Italia,

•delaPolonia, ed ora anche dellaBoemia, da parte

dela

soldatescatedesca. Kaunitz e Me4ternichsono

completamentegiustificati. ,

Edora i tedeschipretendonoche i cèchiabbianofidu-

cia inessi? Edora c'è chi l'ha con i °echi, perchéessi non si

voglionoaggregaread unanazioneche,mentre libera

sestessa,opprime e maltrat'a altre nazioni?...

Dall'insurrezionedi Praga,articolosenzafirmanellaNeue

RheinischeZeitung,

18giugno1848.n. 18, p. 1,macertamente

dovutoallapennadiMarxo diEngels.

Politicaesteratedesca

Incitare i popoli gli uni contro gli altri, servirsi di

unpopoloperopprimerneun altro, eassicurarecosì il

mantenimentodel potereassoluto;questa è stata sino

adora l'arte e l'operadei potentati edei lorodiploma-

tici. LaGermaniaSi èparticolarmentedistinta aquesto

riguardo. Per nonparlarechedegli ultimi 70anni, la

Germaniaha fornito agli inglesi, per l'oro britannico,

i suoilanzichenecchicontro i nordamericanichecombat-

tevano

per

la loro indipendenza;quandoscoppiò la

pr!marivoluzionefrancese, furonoancorauna volta i

tedeschiche,comeunamuta imbestialita, si lasciarono

incitarecontro i francesi; furono i tedeschiche,conun

brutalemanifestodelDuca di Braunschweig,minaccia-

10'— Il 1848.