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chiotempo, ripercorrono via Toledo, armati ed a
•gruppi; essi disarmano i cittadini, s rappan loro di
dosso i mantelli, l i costringono a tagliarsi la barba.
Arriva il 14maggio, giorno di aperturadelleCamere.•
Il re esigeche leCameres'impegninosolennemente a
nonmutare in nulla laCostituzioneda luiconcessa.'Esse
rifiutano. LaGuardiaNazionaleSi dichiarasolidale coi
deputati. Si trat a, i l mcede, i ministri si dimettono.
I deputatichiedonoche il re rendapubbliche, con un
suo
proclama, le concessioniaccordate. Il re promette
il proclamaper il giornoSeguente.Madurante la notte,
tute le truppe dei presidi vicini si concentrano a Na-
poli. LaGuardiaNazionalesi accorgedi esserstata tra-
dita: essa innalza dellebarricate, e dietro di esse si
schierano6-6.000uomini.Ma di fronte adessi vi sono
20.000soldati, partenapoletani, parte svizzeri, con 18
cannoni: fra gli uni e gli altri, per oraneutrali,stanno
i20.000lazzaroni di Napoli.
1115mattina, gli svizzeri dichiaranoancoracheessi
nonavrebberoattaccato, il popolo.Maunagentedi po-
lizia, che si èmescolato al popolo,spara a viaToledo
sui soldati; subito i l Forte di Sant'Elmo inalbera la
bandierarossa—edaquestosegn:ale i soldatiattaccano
lebarricate. Incominciauntremendomacello; leGuar-
dieNazionali Si difendonoeroicamentecontro le forze
soverchianti e contro i cannoni dei soldati. Si com-
battedalle10delmattino finoamezzanotte;nonosante
lastrapotenzadellasoldatesca il popoloavrebbevinto,
se il contegnomiserabiledell'ammiragliofranceseBau-
dinnonavessedeciso i lazzaroni a schierarsiaccanto
alleforze regie.
L'ammiraglioBaudinstava,conuna flottaabbas'anza
forte, di fronte a Napoli. La semplicetempestivami-
naccia di bombardare il Castelloed i forti avrebbeco-
strettoFerdinando a cedere. Ma Baudin, un vecchio
servitore di Luigi Filippo, abituatoall'esisenza,appena
tollerata, della flotta francese ai tempi •
dell'entente
cordiale
—Baudin se ne stette tranquillo, e così de-
cise i lazzartmi, che già si andavanoavvicinando al
popolo, a schierarsi a fiancodelletruppe.
Conquasi° passo del
Lumpenproletariat
(proleta-
riato di straccioni)napoletano, la disfatta della rivo-
luzioneera decisa.Guardiesvizzere, soldati di linea
napoletani e lazzaroni si precipitarono tutti insieme
suicombattenti dellebarrica+e.. I palazzi della via To-
ledo,spazzatadallamitraglia, rovinavanosotto lecan-
nonate; la bandafuribonda, dei vincitori si riversa,per
lecase,trauggegli uomini,assassina i bambini,violenta
edassassina le donne,saccheggia tutto edabbandona
allefiammeleabitazionidevastate. I lazzaroni si sono
dimostrati qui i più rapaci, gli svizzeri i più brutali.
Sonoindescrivibili le infamiee gli atti di barbarieche
hannoaccompagnato la vittoria dei mercenari borbo-
nici, molo piùnumerosi emeglioarmati, e dei lazza-
roni,chesonostatisemprepiù omenosanfedisti, sulla
GuardiaNazionale di Napoli,cheè stataquasiannien-
tata.
Alla fine, è stato troppo perfino per l'ammiraglio
Baudin.Semprenuovi fuggiaschigiungevanosullesue
navi, eraccontavanoquelcheaccadeva in città. Il san-
guefrancesedei suoimarinai ribolliva. E allora, quan-
dola vi'toria del re era giàdecisa, egli hapensato al
bombardamento.Poco a poco il macellocessò;non si
assassinavapiù nellestrade, ci si accontentava di ra-
pinee di stupri;ma i prigionieri venivanocondotti nei
forti, esenz'altro fucilati. Amezzanotte tut'o era finito,
il potereassoluto di Ferdinandoera, di fatto, rista-
bilito, e l'onore dellaCasadi Borbonelavato nel san-
guel'altari°.
Questaè la più recenteprodezzadellaCasadi Bor-
boneLaCasadi Borbonepuòper il momentodi nuovo ti-
rare il fiato. La reazione, ricominciata dal 24febbraio,
nonha in nessunluogoavuto una vittoria così deci-
sivacomeaNapoli;edappuntodaNapoli e dallaSici-
liaerapartita la primadelle rivoluzioni di quest'anno.
Ma i l torrenerivoluzionario, che ha dilagato sulla
vecchiaEuropa, nonSi lasciaarginare da complotti e
colpi di Statoassdlutisti.Collacontrorivoluzionedel15
maggio;Ferdinando di Borbonehaposto la primapie-
tradella-Repubblicaitaliana.Già laCalabriaè in fiam-
me,un governoprovvisorio è proclamato a Palermo;
anchegli Abruzzi insorgeranno, gli abitanti di .utte le
esausteprovincemarcerannosuNapoli e, uniti al po-
polodella città, trarrannovendettadel regal traditore
edei suoi brutali lanzichenecchi. E seFerdinandoca-
drà, egli avràalmeno la soddisfazione di aver vissuto
edi essercadutodaveroBarbone.
FEDERICOENGELS
NeueRheinischeZeitung,
1°giugno1848,n. 1,pagg.2-3.
Rivoluzionetedesca
eindipendenza italiana
...I tedeschidevonoscontare, nella loro rivoluzione,
i peccati di tutto il loropassao. Li hannoscontati in
Italia. Si sono,ancorauna volta, attirate in Posnania
lemaledizioni della Polonia intiera. Ed ora a tutto
questosi aggiungeancora laBoemia.
I francesi riannosaputo,anche li doveessivenivano
comenemici,assicurarsi riconoscimentiesimpatie. I te-
deschi in nessunluogo trovanoriconoscimenti, in nes-
sunluogotrovanosimpatie.Anche lì doveessi si pre-
sentanocomemagnanimi apostoli di libertà, l i si re-
spingeconamarosarcasmo.
Esi ha ragione. Unanazione, che in tut'o i l suo
passatosi è lasciataadoperarecomestrumento di op-
pressionecontro tutte le altre nazioni, deveanzitut o
dar laprovacheessaèeffettivamenterivoluzionata.Deve
dimostrarlobenaltrimen i checon un paio di mezze
rivoluzioni, chenonhannoaltro risultatochequello di
lasciarsussistere, sotto nuove forme, l'antica indeci-
sione, l'anticadebolezza e disunione; rivoluzioni, che
lasciano un Radetzky a Milano, un Colomb ed uno
Steinécker inPosnania, unWindischgré,tz a Praga, un
Htiser aMagonza,propriocome
se
nulla fosseacca-
duo.
. E checosa
ha fatto
la Germaniarivoluzionata?Ha
completamenteratificato l'anticaoppressionedell'Italia,
•delaPolonia, ed ora anche dellaBoemia, da parte
dela
soldatescatedesca. Kaunitz e Me4ternichsono
completamentegiustificati. ,
Edora i tedeschipretendonoche i cèchiabbianofidu-
cia inessi? Edora c'è chi l'ha con i °echi, perchéessi non si
voglionoaggregaread unanazioneche,mentre libera
sestessa,opprime e maltrat'a altre nazioni?...
Dall'insurrezionedi Praga,articolosenzafirmanellaNeue
RheinischeZeitung,
18giugno1848.n. 18, p. 1,macertamente
dovutoallapennadiMarxo diEngels.
Politicaesteratedesca
Incitare i popoli gli uni contro gli altri, servirsi di
unpopoloperopprimerneun altro, eassicurarecosì il
mantenimentodel potereassoluto;questa è stata sino
adora l'arte e l'operadei potentati edei lorodiploma-
tici. LaGermaniaSi èparticolarmentedistinta aquesto
riguardo. Per nonparlarechedegli ultimi 70anni, la
Germaniaha fornito agli inglesi, per l'oro britannico,
i suoilanzichenecchicontro i nordamericanichecombat-
tevano
per
la loro indipendenza;quandoscoppiò la
pr!marivoluzionefrancese, furonoancorauna volta i
tedeschiche,comeunamuta imbestialita, si lasciarono
incitarecontro i francesi; furono i tedeschiche,conun
brutalemanifestodelDuca di Braunschweig,minaccia-
10'— Il 1848.