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Il 1848

149

La«Concordia»diTorino

Abbiamorecentementeparlatodiquelgiornale

L'Alba,

cheSipubblicaaFirenze,checi hafraternamenteteso

lamanoal disopradelleAlpi.Eradaaspettarecheun

altrogiornale,

LaConcordia

(1) diTorino,fogliodi ten-

denzaopposta,Sidichiarasse insensoopposto,seppur

nienteaffatto inmanierainimichevole. Inunodeisuoi

numeripassati (2)

LaConcordia

dicevache la

Neue

RheinischeZeilung

prendeacuoreognipartito,purchè

essosia

oppresso.

Aquestainvenzionenonmoltointel-

ligenteessaèstatamossadalnostrogiudiziosugliav-

venimentidi Praga,dallanostrapresadiposizione a

favoredelpartitodemocraticocontro i reazionariWin-

dischgr&tzecompagni.Nelfrattempo,forse, Il giornale

torinesesisarà.fattedelleideepiùchiaresulcosiddetto

movimentocèco.

'Recentemente,tuttavia,

LaConcordia

hasentitoan-

coralanecessità,di dedicarealla

NuovaGazzettaRe-

nanaun•articolopiù omenodottrinario(3).Avevano

lettonelnostrogiornale il programmadelCongresso

operaioconvocatoaBerlino, e la letturadegli 8punti

cheglioperaidevonodiscutere li haseriamentepreoc-

cupati.

•Dopoavertradottofedelmentee per intierogli otto

punti,

LaConcordia,

cominciaunaspeciedi criticacon

leparoleseguenti:

Inquestepropostevi èmoltodi vero e digiusto,

ma

LaConcordia

tradirebbe lasuamissione,senonle-

vasselasuavocecontrogli erroridelsocialismo».

•Noi,perpartenostra, ci leviamocontro« l'errore»

della

Concordia,

checonsistenelprendereper

nostro

ilprogrammastabilitodallaCommissioneper il Con-

gressooperaio,chenoinonabbiamofattoaltrocheripro-

durre.Comunquesiamoprontiadentrareindiscussione

con

LaConcordia

suiproblemidell'economiapolitica,

purchèil suoprogrammaoffraqualcosadipiùchenon

delebanali frasifilantropicheedeidogmiliberoscam-

bisticolti a volo.

NeueRheinischeZeitung,

25luglio1848.n. 55, p. 1,senza

firma.

Da

unarticolocertamentedovutoallapennadi llarx

odi Engels.

(1)LaConcordia,

direttadaLorenzoValerio.

(2)Nelnumerodel7luglio1848.

(3)Nelnumerodel15luglio1848.

La lottadiliberazioneinItaliaela

causadelsuoatualeinsuccesso

•Con lastessarapidtàconcui,nelmarzo,gli austriaci

furonocacciatidallaLombardia,essisonooratornati

»vincitori, e giàsono'entrati aMilano.

Il popoloitalianonon ha indietreggiatodinanzi a

nessunsacrificio.Concarpoedaveriessoerapronto

acondurrea terminel'operainiziata, ed aconquistar

•nella lotta la suaindipendenzanazionale.

Maalsuocoraggio,•alsuoentusiasmo,alsuospirito

disacrificio, innessunluogohannorispostocoloroche

eranoalladirezione.Apertamenteosegretamente,essi

hannofattodi tutto,nonperimpiegare i mezziadessi

affidatiper la liberazionedallabrutaletirannia, au-

striaca,maperparalizzare la forzapopolaree per ri-

pristinare, insostanza, il piùprestopossibile,l'antico

ordinedicose. .

Il Papa,giornopergiornosemprepiù' lavorato e

conquistatodallapoliticaaustro-gesuitica,hapostoogni

sortadi ostacolisulla via delministeroMamiani (1),

tuttigliostacolidicuieglidisponeper i suoilegamicoi

aneri» e coi « giallo-neri»(2) .Quanto al ministero

(1) I l conteTERENZIOMAMIANIDELLAROVERE(1799-1885),filo-

sofoeuomopoliticoliberale,ministrodell'internonelloStato

pontificionelmaggio-luglio1848,

(2)Gli eustriaci,

stesso,essopronunciavagrandidiscorsipatriottici di

frontealledueCamere,manonaveval'energianeces-

sariapertradurre inatto lesuebuoneintenzioni.

InToscana, il governoSi èpresentatoconbellepa-

role,maconancoraminoriatti.Ma tra i principi indi-

geni, il nemicoprincipaledellalibertàitalianaèstato

•edèCarloAlberto.Gli italianiavrebberodovutoadogni

oraripetereetenereinconsiderazione il detto: aDagli

amicimiguardi Iddio,ch,èdainemicimiguardoio!»

DiFerdinandodi Borbone,nonc'era daaveregran

paura: damoltotempoegli eraormaismascherato.

CarloAlberto,invece,sifacevaesaltarecome«laspada

d'Italia»,comel'eroe il cui,brandoavrebberappresen-

tatola piùsicuragaranziadellalibertàedell'indipen-

denzad'Italia.

Isuoiemissarisciamavanopertutta l'Italiasettentrio-

nale,e lodipingevano.comel'unicouomocheavrebbe

potutosalvare, e cheavrebbeeffettivamentesalvato,

l'Italia.Maperchèciòdivengapossibile—essidicevano

ènecessarialaformazionediunregnodell'Italiaset-

tentrionale.Solo in talmodoeglidisporrebbedelpo-

terenecessariononsoltantoperresistereall'Austria,ma

anchepercacciarlafuori d'Italia.L'ambizione,che lo

avevaspintoalegarsicoiCarbonari,chepoiegliaveva

tradili;questaambizioneera ora piùchemai risve-

gliataelofacevasognarediunapienezzadipoteriedi

unagloria, di fronteallequalisarebbebenprestoim-

palliditolosplendoredi tutti gli altri principi italiani.

Tuttoi1movimentopopolaredell'anno1848,eglicredeva

dipoterloconfiscareabeneficiodellasuamiseranda

persona.Pienodi odioe di diffidenzacontrotutti gli

uominiveramenteliberali,egli sicircondavadipersone

piùomenodevoteall'assolutismoe inclini a favorire

lasuaambizionedi re.Allatestadell'esercitoeglipose

deigenerali di cui eglinondovevatemere lasuperio-

rità,intellettualeo le opinionipolitiche,machenon

godevanolafiduciadeisoldatienonpossedevanoil ta-

lentonecessarioa• condurrefelicemente a termine la

guerra.Egli sifacevachiamarepomposamenteil alibe-

ratore»d'Italiamentre, a quellistessicheegliavrebbe

dovutoliherare, imponeva,comecondizione, 'il tsuo

giogo.Lecircostanzegli eranofavorevolicomerara-

menteavvieneaunuomo.Lasuacupidigia, lasuabra-

madi avermoltoe,probabilmente,tutto, gli ha fatto

infineperdereancheciòcheegligiàavevaconquistato.

Finchèl'annessionedellaLombardiaalPiemontenon

fucompletamentedecisa,finchèdurò la possibilitàdi

unaformadigovernorepubblicana,eglirestò,neisuoi

campitrincerati,immobiledi fronteagliaustriaci,per

quantoessifosseroallorarelativamentedeboli.Egli la-

sciòRadetzky,d'Aspre,Welden,ecc.conquistareuna

cittàedunafortezzadopol'altranelleprovincevenete:

nonsimosse.Veneziagliapparvemeritevoledelsuo

aiutosoloquandoessasi rifugiòsotto la suacorona.

LostessoavvenneperParma eModena.IntantoRa-

detzkysierarafforzatoe, di fronteall'incapacitàealla

cecitàdiCarloAlbertoedeisuoigenerali,avevapotuto

prenderetutte lemisurenecessarieall'attacco e alla

vittoriadecisiva.L'esitoènoto.D'ora inpoigli italiani

nonpossonoporreenonporrannopiùlaloroliberazione

nelemanidiunprincipeodiunre;perlalorosalvezza,.

essidevonoanzi, al piùpresto, Or dacantocomedi-

sadataquesta«spadad'Italia»..Seessil'avesserofatto

prima,seessiavesseromessoariposo il ree ilsuore-

gimeassiemecontutti i partigiani,edavesserorealiz-

zatoun'unionedemocratica,oggiprobabilmentenonvi

sarebberopiùaustriaci in Italia.Cosìinveceessihanno

soltantosoffertopernullatutti gli orrori diunaguerra

condottadai loronemiciconbarbarofurore;nonsol-

tantohannoaffrontatoinvano i piùdurjsacrifici;masi

trovanoancheabbandonatisenzaprotezioneallasete

divendettadegliuominidellareazioneaustro-metterni-

chianaedelle lorosoldatesche.Chi legge i manifesti

indirizzati daRadetzkyagli abitantidellaLombardia,

daWeldenallapopolazionedelleLegazioniromane,

comprenderàcheAttilaconlesueschlerediUnnideve

oraapparireagli italianicomeunangelo di miseri-

cordia.

La

reazione•e la restaurazione è completa. Il

ducadiModena,soprannominatoa11carnefice»,che