

missione degli studenti onde raccogliere i suffragi dei loro rappresentanti). Anche
limitandosi alla categoria in oggetto, quella dei felini, su cui non gravava nessuna
scomunica, chissà quanti di questi fedeli e discreti amici dell'università si aggira-
vano da tempo nei sotterranei. Non era forse giusto scegliere tra loro piuttosto
che ricorrere a un candidato esterno grato ai baroni?
Uno di costoro, un A/1 amico del collega uscente, replicò seccamente che,
data la mobilità dei gatti, se questi esistevano si sarebbero fatti vedere anche nei
piani superiori. Ma egli dubitava della loro esistenza, poiché i l gatto che sì fosse
incautamente arrischiato nei sotterranei sarebbe stato subito divorato dagli affa-
mati precari clandestini. A l colmo dell'indignazione, i l rappresentante della sini-
stra alzò le mani al cielo invocandolo a.testimone del cinismo dei baroni, che ol-
tre ad approvare lo stato miserando in cui vivevano quei clandestini non si perita-
vano di attribuir loro simili efferatezze. Del resto la presenza dei gatti era testi-
moniata da una prova inconfutabile: benché da vent'anni i l contratto con la ditta
appaltatrice della pulizia del palazzo fosse scaduto e non più rinnovato per diffi-
coltà burocratiche, sicché ad ogni angolo sorgevano pile di cartacce e d'immondi-
zia che nessuno poteva portar via perché ciò non rientrava in nessun mansiona-
rio; tuttavia non si era mai vista traccia di topi, evidentemente perché i gatti ne
facevano strage. E invece i baroni ignoravano l'opera e addirittura l'esistenza di
questi umili e preziosi collaboratori! L'oratore concluse quindi i l suo dire con la
proposta di costituire una commissione che facesse una rilevazione statistica della
fascia felina con indicazione dell'età, dell'anzianità universitaria e del curriculum
dei singoli componenti, onde poter procedere a un esame comparativo che per-
mettesse di designare i l successore del titolare di filologia medioevale e umanisti-
ca. Costui obiettò che egli non aveva proposto un gatto qualsiasi, bensì un gatto
determinato cui lo legavano sentimenti paterni, e che non nutriva la minima in-
tenzione di dissipare i l suo peculio per conferire un titolo accademico a un altro
membro della categoria, per la quale peraltro ribadiva la sua massima considera-
zione. A l che i l portavoce della sinistra rispose tuonando contro l'egoismo baro-
nale che anteponeva affetti personali non codificati dalla legge agli interessi gene-
rali dell'università, all'obiettività delle valutazioni e financo alla legge stessa, i l
cui senso era proprio quello di evitare assunzioni dall'esterno: i l consiglio non si
sarebbe certo lasciato scavalcare e avrebbe imposto al collega la sua scelta.
Si addivenne alla votazione, in cui la mozione della sinistra riportò una vitto-
ria di misura, grazie alla rappresentanza studentesca che votò compatta per essa
(ma anche alcuni degli stessi A si lasciarono spaventare dall'argomento del caval-
lo di Troia). Fu quindi nominata una commissione di nove persone che procedes-
se alla ricognizione della fascia felina. Calavano le ombre della sera e non restava
altro che sciogliere la seduta, ma Amfortas, immobile nel suo scranno, non si ri-
solveva a farlo. Qualcuno, credendolo addormentato, l o toccò rispettosamente
per i l braccio e vide con terrore il corpo cadere pesantemente in avanti: i l diretto-
re, prostrato dalle fatiche della giornata, aveva raggiunto i suoi avi. Sul volto
placato dalla morte si leggeva i l senso di liberazione di chi era finalmente rientra-
to in quel regno dello spirito da cui tanto a lungo era vissuto esule.
Il viandante che dopo gli svaghi campestri fosse tornato in città ripassando
davanti al palazzo, avrebbe visto attraverso i vetri un lungo corteo abbandonare
compunto la. sala al suono della marcia funebre
dell'Eroica.
Né gli sarebbe sfug-
gito che alla mestizia si accompagnava un senso di segreta soddisfazione per le
prospettive che quella giornata aveva dischiuso: nuove interminabili discussioni
sulla relazione della commissione per i gatti e soprattutto sulla questione di chi
dovesse sobbarcarsi i l compito di rimuovere la salma del compianto direttore e
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