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emettevagemiti cavernosi. Seguivano compatti gli A (detti anche tradizionalmen-

te baroni), poi i delegati dei B e dei C in percentualesempredecrescente, secondo

lenorme di legge, e uno squillo di tromba annunciò che era stato calato il ponte

levatoio per accogliere la rappresentanza degli studenti. Grida soffocate e sferra-

gliar d'armi rivelavano che nei sotterranei più profondi il servizio d'ordine era al-

leprese con i clandestini, che speravano di approfittare dell'occasione per emer-

gere alla luce e acquisire diritto di cittadinanza; tentativi presto rintuzzati, come

indicava il successivo lungo silenzio, ché troppo impari era il rapporto di forze

tra i robusti vigilantes e quei denutriti precari.

Quando tutti ebberopreso posto, il direttore lesse con voce tremula l'ordine

del giorno, che comprendevacome unico punto la successione alla cattedra di fi-

lologiamedioevale e umanistica. Seguì un confuso bisbigliare di pettegolezzi e

previsioni, e molti ritenevano che il collega tenesse in serbo una sorpresa: un fi-

glio illegittimo da riconoscere all'ultimo momento. Le cose non stavano proprio

così, ma quasi, poiché quando l'interessato si alzò a parlare dichiarò di avere un

gatto a lui carissimo, al pari e più di un figliolo, cui intendeva lasciare la cattedra

sefosse stato possibile applicargli la legge Diocleziano. I pareri dei competenti

eranodiscordi: personalmente egli era dell'avviso che il legislatore, parlando di

ereditarietà delle cariche, non intendesse riferirsi solo alla casuale appartenenza

biologicama altresì alla cura e all'educazione dei rampolli, sicché egli era in gra-

do di addurre molte decisioni positive del Consiglio Superiore nel caso di figli

adottivi. E che cos'era il suo gatto se non un figlio adottivo? Qualora la legge

ponesseostacoli insuperabili, egli ricordava che i docenti, come le sillabe lunghe

nellaprosodia latina, erano tali per natura o per posizione, ed egli intendeva por-

re riparo a un eventualemancato riconoscimento dei diritti naturali del suo can-

didatoprocurandogli una qualifica accademica; egli aveva infatti racimolato nella

sualunga carriera un gruzzolo sufficiente per impostare suAcadèmo una ricerca

sul

cursusplanus

nella

Historia ecclesiastica

del Venerabile Bedasecondo tre me-

todi, e se il candidatoavesseschiacciato il bottone con un energico colpo di zam-

pa ciò gli avrebbe automaticamente consentito di entrare appunto nella fascia

A/5.

La prima ipotesi fu subito scartata da un esperto dalla memoria infallibile,

chedimostrò come quelle decisioni del Consiglio Superiore si fondassero su una

circolareministeriale, riprodotta nel quindicesimo volume dello Jorio, che preve-

deva invero, in mancanza di eredi diretti, la trasmissione del titolo a figli adotti-

vi, aggiungendo però, onde evitare abusi, la condizione che l'adozione risalisse ad

almeno vent'anni prima, ciò che non era possibile nel caso specifico data la gio-

vanissimaetà del candidato. Restava la seconda ipotesi, la cui discussioneoccupò

il resto della giornata. Molti furono gli interventi a favore, finché prese la parola

unagguerrito rappresentante della sinistra. Costui cominciò evocando lo spettro

dell'anarchia dei tempi antichi, quando potevamettere piede nell'università, sotto

speciosi pretesti, gente che non aveva mai avuto a che fare con essa. E chi era

questogatto se non un cavallo di Troia dietro il quale si sarebbero insinuati chis-

sàquanti altri non aventi diritto, solo perchégodevano della protezione di qual-

chebarone? Non c'erano in sedeelementi più degni di succedere al collega senza

bisogno di cercarne all'esterno? Egli non alludeva ai precari clandestini, poiché

sapevache erano stati messi al bando dalla legge, anche se su questa legge v'era

molto da ridire (e qui il rappresentante della sinistra inserì una lunga difesa d'uf-

ficio della categoria vittima delle guerre civili, tra la noia degli astanti che cono-

scevano a memoria questa tirata commemorativa che la sinistra si sentiva in do-

vere di fare in ogni occasione, così come platonicamente solevadeprecare l'estro-

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