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licati del sistema, nei centri vitali per la formazione e il mantenimento del consen-

soeterodiretto.

Si tratta quindi di saper riconoscere — insieme — sia i limiti quanto la orga-

nicità di questo nuovo tipo di contraddizioni, riuscendo a distinguere tra i suoi

esiti passati ed il potenziale innovatore cheessecontengono. È vero che la socia-

lizzazione autoritaria si è estesa negli ultimi decenni; ma le contraddizioni che es-

saha generato, le spinte verso il superamento della eteronomia sociale sono reali

epertanto costituiscono

un'utopia concreta.

Lavorare per essa ha il senso di agi-

re, far leva su una contraddizione reale, favorire la esteriorizzazione di bisogni

chenascono dal profondo della società.

In questa prospettiva acquista una funzione centrale, nella riflessione teorica

enella pratica politica, l'assunzione di categorie profondamente critiche e rinno-

vate nella formulazione di una nuova

antropologia rivoluzionaria.

L'assunzione,

in chiavematerialistica, della categoria della soggettività come centro della rifles-

sione rivoluzionaria sulle forme di organizzazione sociale; il riconoscimento della

libertà — come autonomia contrapposta ad eteronomia — nella riflessione sul so-

cialismo e i suoi contenuti; il problema della estinzione dello Stato comeprogres-

sivodeperimento dell'autorità nelle forme, non necessarienelle societàcomplesse,

sono tutti momenti costitutivi della riflessione in termini nuovi del nesso libertà-

socialismo.

Ma occorre, comunque, rendersi conto della natura reale di tale

interesse co-

noscitivo;

esso è generato dalla situazione di oppressione di coloro i quali, oggi

come ieri, vedrebbero — dalla composizione, ancora una volta in modo autorita-

rio, della crisi crescere, anziché estinguersi, le dimensioni della loro eterono-

mia.

FedericoStame