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Le agenzie commerciali hanno il diritto di rifiutare i prodotti forniti dalle

aziendese non corrispondono alle esigenzedel mercato.

In generale, malgrado le domandesemprespecificamentepostecaso per caso

euna mattinata passata in una facoltà di economia a Canton a farsi spiegarespe-

cificamente il funzionamento della pianificazione (o forse proprio per questo),

non ho capito molto di essa. Alla domanda su quali fossero le differenze tra il

sistema di pianificazione russo e quello cinese (domanda indubbiamente mal po-

sta, perché poi bisognerebbeconoscere il sistema di pianificazione russo e, co-

munque sia, forse a descrivere le differenze ci vuole un trattato), ci siamo sentiti

rispondereche in Russia la pianificazione è fatta per il profitto e produce disoc-

cupazione e in Cina no. Essendo la disoccupazione uno dei non molti mali rispar-

miati al cittadino russo, anchesecondo i maggiori denigratori, ed essendo difficile

definire quella russa «produzione per il profitto», quali che ne siano i difetti, che

cosavuol dire? Forse solo che i due paesi si insultano con i peggiori argomenti, e

congrande simmetria, anche e soprattutto per le cose in cui sono più simili. Ci

siamosentiti ripetere molte volte, accanto all'affermazione che tutti gli obbiettivi

del piano (per il settore di proprietà «di tutto il popolo», naturalmente) vengono

discussi, anche che però la decisione spetta agli organi centrali, che gli obbiettivi

vanno rispettati ecc., per cui, se si prendesse tutto alla lettera bisognerebbe con-

cludere che la «discussione» è una sorta di campagna di mobilitazione per far

passaredegli obbiettivi già fissati. Però può darsi che ci sia un effetto di contra-

stoopposto a quello che si ha per la scuola: da un lato si fanno affermazioni di

estrema liberalità e antiautoritarismo a proposito della scuola più autoritaria che

sipossa immaginare (il bambino dell'asilo, minimo, con le manine incrociate

dietro la schiena, seduto eretto, con lo sguardo avanti, che non sposta la manina

enon gira gli occhi quando il crudele e biasimevole visitatore gliela stuzzica per

vederecosa farà: altro che le guardie della regina!), dall'altro si fanno professio-

ni di rigore su un procedimento che forse è molto meno rigido di quanto non

sembri.

E la retribuzione? Per lo stato otto categorie operaie per quasi tutti i settori,

salvo i tessili che ne hanno undici. Indice dei salari che va da 100 a 300 (o più,

per i tessili), esclusi gli apprendisti, che prendonomeno della metà del salario mi-

nimo. Le categorie tengono conto di tutta la differenza salariale, non possonoes-

sereattribuite dalla dirigenza di fabbrica, -chealtrimenti potrebbe sfuggire a qual-

siasi tetto salariale e far lievitare i costi a scapito dello stato, ma vengono date in

numero definito, a scadenze fisse. Non c'è cottimo (è questo il significato della

mancanza di «incentivi materiali»), ci sono per lo più i turni. Non sono molto

sentiti i problemi della condizione di lavoro (pochi provvedimenti per limitare ru-

more, polvere, rischi meccanici alle presse, alle fusioni ecc.). Nessuna tesi «uffi-

ciale» suquesti problemi.

La Cina del viaggiatore non ha una morale, contrapponibile alla Cina degli

italiani, neppure alla Cina di altri singoli viaggiatori: ha solo un avvertimento.

Ricordarsi dei loro problemi materiali, della loro complessità sociale, della flessi-

bilità presente nel corpo sociale.

FrancescoCiafaloni