

terministica daun lato, di autodeterminazionee libertà pratica dall'altro c h e con-
sentesempredi ricondurre l'Io al suoMondo, il lavoro al suooggetto, la pulsione al-
la sua rappresentazione corporea. Proprio la differenza marxiana, così volentieri
sottolineata da Colletti, tra macchina in quanto tale emacchina in quanto capitale,
tra uso capitalistico e uso non capitalistico (ancorameramente ipotizzabile) delle
macchine, ci sembra l'elementoche riconcilia il valore storicoesociale della scienza
conquello oggettivoesopra-storico di essa.Certamente, la bomba atomicacineseè
costruitasecondogli stessi principi dellabombaamericana. Ma ciòsignifica soltanto
che la scienza «comunista» del futuro (se ci sarà) non potrà esseresemplicemente
unanegazione astratta, un'alternativa radicale, un colpo di spugna rispetto a tutte le
forme dell'oggettivazione scientifica galileiana e post-rinascimentale. Già Hegel
mostravacome il costituirsi della verità attraverso il tessutodelle relazioni sociali e le
figure unilaterali della coscienzastorica non deve indurre a forme regressive e pre-
critiche di scetticismo. Per usare i suoi termini, il toglimento,
l' Aufhebung,
degli sta-
di preliminari della verità nonpuòessereavulso dal processocomplessivodi forma-
zione, népuòcondurre a puro nulla, bensìsempreal «nulla di ciòda cui risulta», os-
sia a un nulla determinato e ricco di contenuti storici (cfr.
Fenomenologia,
trad.it.
La Nuova Italia, Firenze 1967, I, p. 71). Quanto al fatto cheMarx, serinascesseog-
gi, non farebbe piùcosasignificativadedicando lasuaopera teorica adunoscienzia-
to comeEinstein — laddove nel 1867 voleva dedicare il
Capitale
a Charles Darwin
,ciò è solo il segnodell'ulteriore divaricazione storica tra scienzacontemporanea
ebisogni sociali, la riprova, in altri termini, che lascienzadella natura ha ormai per-
soogni connotazione rivoluzionaria sul piano sociale. La teoria della relatività di
Einstein non potrebbe infatti più, nemmeno lontanamente, suscitare emozioni poli-
tiche, sommovimenti storici, sfide ideologichecomeinvece fecero, da Galileo a Dar-
win, tutte le grandi prestazioni dellascienzaborghese. L'approntamento di unvacci-
no anticancro, o di una nuova bombamicidiale, non serve più, come prestazione
teorica, a smantellare lecosmologie teologiche
dell'ancien régime,
e le legittimazioni
trascendenti dellegerarchie sociali, ma renderebbesoltanto più evidenti gli aspetti ir-
razionali del dominio di classe rispetto a una possibile utilizzazione emancipativa
delle strutture scientifiche. La dialettica dell'illuminismo non ha lasciato indenne il
significato storico-politico dell'oggettivazione scientifica. Ciò non toglie che lo svi-
luppo di quest'ultima, in un altro quadro sociale, potrà riassumere in futuro nuovi
significati di liberazione.
La cultura classica tedesca— da Herder e Goethe fino a Hegel —seppe for-
nire una soluzione critica e dialettica al rapporto tra individuale e universale, em-
piria e ragione, scienza e società. Autori come Fichte o Hegel, per esempio, insi-
stevano nel chiedere alla scienzaqualcosa di più che una mera classificazione dei
fatti. Per loro, una teoria autentica della natura e della società avrebbe dovuto
offrire, insieme ai fatti e attraverso essi, il senso profondo dell'oggetto studiato,
il suo significato complessivo per l'uomo. L'esigenza dello «spiritual legame»,
chesecondoGoethe doveva unire il soggetto all'oggetto della ricerca, e secondo
Hegel subordinare l'intelletto scientifico alla ragione storica, sta ancora alla base
della teoria marxiana dell'alienazione. Questa presuppone, da un lato, che i l
mondosociale sia un prodotto della prassi collettiva, dall'altro lato che l'indivi-
duo sia frutto del suo universo storico. Ma questaconcezione dialettica e totaliz-
zante della teoria fu di fatto sconfitta, nel corso dell'Ottocento, da un'autointer-
pretazione positivistica della scienza. Interpretazione che, riallacciandosi alle tra-
dizioni empiristiche e materialistiche del Settecento, fini con l'affermarsi, attra-
verso la cultura anglosassone, in tutto il mondo occidentale. L'idealismo classico
tedesconon solo fu archiviato e screditato come ricaduta romantica nella metafi-
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