

Marcello Flores — Vincenzo Sparagna
PROBLEMI DELLA NUOVA SINISTRA:
ALCUNI APPUNTI
1. L a riflessione sull'esperienza della ribellione operaia degli anni '60 ha
mostrato come lot ta economica e lot ta politica siano strettamente intrecciate,
inscindibili. La lotta «economica» sindacale ha investito problemi di qualità del rap-
porto tra l'operaio e la fabbrica capitalistica, tra la classe e lo stato.
Nelle rivendicazioni egualitarie era contenuta una domanda politica di tipo
diverso da quella tradunionista o bolscevica, non era una domanda estranea all'eco-
nomia, una domanda solo politico-statuale, ma uno sviluppo antagonistico e perciò
politico della lotta «economica» tra la classe operaia e la produzione capitalistica.
Aver scoperto questo legame, aver praticato questa unità tra politica ed econo-
mia è stato il grande merito delle avanguardie proletarie in questi anni, ed è da qui
che sono partite tutte le più conseguenti e ardite innovazioni strategiche.
Ma in questo campo si sono commessi anche errori, e sono rimasti aperti grossi
problemi teorici e pratici. Intanto a volte si è assolutizzata una linea di tendenza, una
pressione spontanea verso l 'uni tà del momento economico e di quello politico.
Questo ha condotto in molti casi a rendere tutta
soggettiva
la caratterizzazione poli-
tica delle lotte economiche e sociali (non tutte di per sè già politiche, nè sempre dal
l'inizio), o a sottolineare solo in modo
generico
i legami della lotta sindacale con il
tessuto politico-istituzionale. Accanto a questa forzatura soggettiva si è vista spesso
pesare la vecchia tradizione «leninista» secondo la quale lotta economica e lotta
politica appartengono a due sfere del tutto diverse e vanno perciò considerate distin-
tamente come pol i di una dialettica la cui risultante è da trovare sempre nella
crescita organizzativa del partito-coscienza. Insomma al limite intrinseco, che è la
separazione capitalistica tra società civile e società politica, che oscurava il nuovo
valore rivoluzionario della lotta proletaria, dell'autonomia operaia, si è sommata a
volte l'immaturità soggettiva, con la conseguenza che non si è riusciti a impedire che
lotta economica e lotta politica si allontanassero ancora l'una dall'altra, divenissero
vicendevolmente estranee. La spinta unificante che emergeva da tutto il ciclo della
lotta operaia dentro la crisi capitalistica di questa fase è andata avanti spontanea-
mente, senza produrre finora tutti i suoi effetti, cioè senza riuscire a far compiere al
movimento operaio un salto in avanti decisivo verso i l suo rinnovamento e la sua
rinascita teorica.
2. Mentre nel corso della lotta a livello di fabbrica, della contestazione operaia
della produzione capitalistica, pur se tra i limiti su esposti, la direzione operaia è un
dato reale; mentre questa direzione si conserva in sostanza anche nel contesto di
lotte sociali che partono dai bisogni proletari, vedi lotta sull'autoriduzione, non si
può dire la stessa cosa nei confronti del momento politico-istituzionale. Qui la dire-
zione operaia come dato reale non è immediatamente prodotta dalla nuova qualità
del movimento di lotta in presenza della massificazione moderna del lavoro, ma
richiede una mediazione. E questa mediazione è stata finora perseguita limitandosi a
riprodurre i due schemi classici: quello kautskiano, dove i l partito rappresenta in
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