61 / 164
descrive il tentativo da parte del compagno di base di conservare la propria autono-
mia culturale e politica:
Sovente quando ci si trova di fronte a compagni i quali non sono ancora riusciti ad assi-
milare la linea politica del nostro Partito, quando si sentono esprimere giudizi intorno alle
nostre dottrine, alla costruzione del socialismo nell'Urss, sulla classe operaia ed il suo parti-
to, sulla dittatura del proletariato, sulla funzione dello Stato in regime socialista, sul ruolo dei
capi nei grandi movimenti della storia, sui rapporti tra i l partito e le grandi masse, si ha
l'impressione che i venti anni di propaganda e di menzogne fasciste.siano riuscite a lasciare
tracce notevoli sul nostro popolo. Quando vi provate a comunicare questa vostra impres-
sione siete investito dalla sincera e spontanea protesta del compagno i l quale vi afferma di
non aver mai creduto ad una sola calunnia anticomunista della propaganda fascista. Tutto
orgoglioso vi fa visitare la sua piccola biblioteca messa a stento in piedi con dure privazioni
suee dei suoi bambini, per mostrarvi che nessuna pubblicazione del fascismo ufficiale ha var-
cato la soglia della sua casa di onesto lavoratore. Ma scorgete far bella mostra di sè nel
centro della piccola biblioteca i tre eleganti volumi del rinnegato Trotzki, allora comprendete
come il fascismo rigettato sdegnosamente da questo onesto lavoratore, sia riuscito a lasciare
tracce nel suo cervello mediante questa opera di diversione nel campo ideologico (7).
Dopo l'aumento del prezzo del pane, il progressivo disarmo dei partigiani e la
finale liberazione del Paese, la direzione del PCI vigila sulla spontanea convoca-
zione dei congressi provinciali:
La segreteria del PCI, in previsione del Congresso nazionale del partito che deve aver
luogo entro i prossimi tre mesi invita tutte le Federazioni provinciali comuniste a sospendere
ogni Conferenza o Congresso provinciale in attesa di ricevere dalla Direzione del partito
direttive e documentazioni per la convocazione dei Congressi provinciali pre-congtessuali
(8).
Come vigila sulla stampa di partito in provincia, non sempre in linea con il cen-
tro, «onde impedire la diffusione di pubblicazioni che deformano o travisano la linea
politica del partito, come è avvenuto in taluni casi, per es. a Firenze, a Gavinana, a
Rieti, ecc.» (9). Sullo stesso filo, verranno criticati come titoli da
non
dare ai giornali
locali comunisti certi tradizionali II martello, I l proletario, La Comune, La scintilla.
Il primo volume dei classici pubblicato al Nord dal PCI sarà
L'estremismo
di Lenin.
Mentre ci si batte contro provocazioni presunte o possibili (da parte di opposi-
tori locali, eventuali ufficiali falso-sovietici o falso-iugoslavi, e autentici mi l itari
alleati), non si esita a propagandare l'espansione del partitoda avviare attraverso la
fusione con il PSIUP. La risoluzione della direzione del PCI del 10 luglio 1945 recita
che:
Ci si deve avviare alla realizzazione del Partito unificato della classe operaia e dei lavo-
ratori italiani. Questo partito, sorgendo sulla base di un programma concreto e largo di
azione politica, economica, sociale, dovrà poter raccogliere in una sola formazione politica
quelle forze di lavoratori che si muovono nella direzione della democrazia progressiva e del
socialismo, anche se non partono da premesse ideologiche marxiste.
Sul piatto unitario, la direzione presenta immediatamente un proprio atto posi-
tivo con lo scioglimento del Movimento giovanile comunista, prevista da Eugenio
Curiel. At to che pone grossi problemi alla direzione stessa che esamina la questione
dell'immissione dei giovani comunisti nel partito dopo l'annullamento della loro
organizzazione. La risoluzione della direzione del partito datata 1° luglio 1945 san-
cisce:
Lo scioglimento del Movimento giovanile comunista, che con la presente risoluzione
diventa effettivo, era già in atto sin dal gennaio u.s., sin da quando cioè era stata riconosciuta
59