Table of Contents Table of Contents
Previous Page  23 / 164 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 23 / 164 Next Page
Page Background

Federico Stame

LE LEGGI LIBERTICIDE

E LA NUOVA SINISTRA

Sulla nuova legge in materia di ordine pubblico, come sulla recente legge per le

armi proprie e improprie e sull'aggravamento delle pene per alcuni tipi di reati, i

commenti tecnici e specifici non mancano e non mancheranno. Ci riteniamo perciò

esentati da un commento sistematico e dettagliato che altri, del resto, può fare molto

meglio Non è inutile, forse, tentare qualche considerazione che, partendo dalla

realtà di questa legislazione repressiva, ci porti a esaminare le condizioni di imprepa-

razione e di insufficienza in cui la sinistra di classe si trova oggi.

Non senza però sottolineare, all'inizio, la situazione sociale «derealisticizzan-

te» di cui questo tipo di legislazione è il frutto. In un momento in cui nella Repub-

blica Federale Tedesca si celebra il processo al gruppo B aader-Meinhof con uno

spiegamento di forze e con un insieme di precauzioni e di misure di sicurezza a dir

poco allucinanti, che sarebbero a malapena giustificati se la stabilità politica dello

stato tedesco fosse in seria discussione, bisogna rendersi conto, una volta per tutte,

che nel sistema repressivo della società tardo-capitalistica il rapporto tipico della

civiltà liberale tra pericolo sociale e funzione punitiva è irreversibilmente alterato.

Non c'è più alcuna relazione tra il pericolo per il corpo sociale costituito dal reato o

dal reo e la funzione della pena, della prevenzione o repressione; o, per lo meno, il

rapporto non è più realistico ma schizofrenico. La funzione sociale della preven-

zione e della repressione (della funzione di «polizia», come giustamente la definiva

Hegel nella

Filosofia del Diritto)

nonè quella di dissuadere il singolo dal commettere

il reato o dal circoscriverne e limitarne gli effetti sociali dannosi, ma piuttosto di pro-

vocare negli individui e nelle classi che forniscono il supporto del consenso al regime

sociale dominante sentimenti di soddisfazione e di gratificazione. La legislazione

repressiva assume così, in questo contesto, una funzione primaria di gestione del

consensoe le è immanente il mutamento della costituzione del soggetto trascenden-

tale tardo-borghese.

Sono fondamentali, a questo proposito, le considerazioni di Erich Fromm nel

volume

Studi sull'autorità

e

la famiglia

(Utet, 1974). Dati di fondo sono il declino

irreversibile del razionalismo che è alla base dello sviluppo della civiltà borghese e i

mutamenti fondamentali che ciò comporta nella costituzione psichica dell'individuo

nella società tardo-borghese. Ciò può essere compendiato nel riconoscimento che la

struttura caratteriale del soggetto borghese si è modificata in senso autoritario e

sado-masochistico e che a tale complesso di pulsioni è orientato il suo comporta-

mento nella società globale come nei gruppi primari.

È in questa prospettiva che si spiega e trova la sua ragione l'attuale orienta-

mento delle classi dominanti nei paesi capitalistici sul piano repressivo.

1) Anzitutto c'è una ragione obiettiva. Lo sviluppo capitalistico, con tutti i

processi indotti, altera radicalmente la base sociale su cui era basata la individua-

zione dei reati e la loro repressione nella civiltà liberale classica. La mobilità sociale

derivante dallo sviluppo industriale, lo sradicarnento dalle condizioni ambientali

21