

da parte del singolo. Ma proprio una tendenza del genere spinge nuove persone, e
nuovi strati sociali, a porsi dei quesiti critici, e quindi ad agire in senso non confor-
mista.
Da quanto si è detto più sopra a proposito della falsa coscienza e dei falsi
bisogni, risulta evidente il maturarsi di una contraddizione storica non più soltanto a
livello della produzione, cioè nella fabbrica, ma anche a livello della vita privata, del
tempo libero e dei consumi. La separazione fra tempo per il lavoro e tempo «libero»
èall'origine del processo che ha portato alla «alienazione del tempo libero» (o, che è
lo stesso, alla alienazione della cosiddetta «vita quotidiana» o (<vita privata») ma
pian piano anche alla coscienza—oggi avvertita sempre più acutamente—di questa
alienazione. Questa consapevolezza crescente delle assurdità e dei danni portati al
singolo e alle masse dal condizionamento borghese nella sfera della vita privata è il
risultato di un insieme di fattori oggettivi e di fattori soggettivi. I fattori oggettivi
riguardano tutto ciò che rende palesemente illusori i benefici della società dei con-
sumi: l'aggravarsi della violenza e della ingiustizia sociale; la disfunzione dei grandi
sistemi tecnologici; l'inquinamento, l'acuirsi della competizione spicciola individua-
le; il degenerare della struttura urbana; l'inefficienza e i danni del sistema sanitario;
le delusioni della vacanza e dell'evasione; la disgregazione della famiglia e la caduta
delle sue tradizionali consolazioni affettive; la crisi in atto dei vecchi valori educati-
vi; e così via. I fattori soggettivi sono invece quelli a cui si è accennato più sopra: essi
si riassumono in una minore disponibilità a
sopportare
e in una aumentata capacità
di
capire.
Anch'essi sono il risultato di un processo storico: cioè sono in primo luogo
la conseguenza indiretta dello straordinario impulso scientifico e culturale diffuso a
tutta la società dallo sviluppo economico del potere borghese, e quindi del tipo di
conoscenza che la stessa borghesia promuove e diffonde per poter gestire la propria
complessa tecnologia e il proprio complesso sistema di potere. Questi nuovi fattori
soggettivi di consapevolezza sono però anche—e in misura non secondaria—conse-
guenza del crescere e del maturarsi di un contropotere e di una coscienza alternativa,
attraverso la lotta di classee la diffusione della preparazione politica a livello di mas-
sa.
In prospettiva, la contraddizione somma della società borghese, in cui si espri-
mono tutte le contraddizioni del capitalismo, consiste nel fatto che questa società,
evolvendo, produce problemi che generano a loro volta nuovi problemi, che
in
ultima analisi
non possono venir risolti all'interno di questo stesso tipo di assetto
sociale. Il principale fattore che spinge la società borghese a difendersi ea evolvere è
lo scontro fra lavoro salariato e capitale; questo scontro di classe, la contrapposi-
zione fra sfruttatori e sfruttati, prospetta fin da ora una società di tipo diverso, non
fondata sullo sfruttamento: il socialismo. La società socialista si costruisce, al di là
del momento della presa del potere da parte del proletariato, attraverso un continuo,
prolungato processo rivoluzionario che stronca i l risorgere della mentalità e del
potere borghese nelle «nuove classi» di burocrati e di tecnocrati «socialisti». É oggi
più che mai lecito dubitare che i l socialismo coincida con la proprietà statale dei
mezzi di produzione, o con la pianificazione, o con lo sviluppo di opportunità educa-
tive e assistenziali estese a tutti i cittadini. Il socialismo è l'esercizio diretto del potere
da parte della classe operaia e delle classi popolari alleate ed è, indissolubilmente,
altre cose: lotta di classe anche a livello della sovrastruttura; distruzione tenace
della «falsa coscienza» borghese che continuamente tenta di riproporre la propria
egemonia; costruzione di un diverso modo di vivere e di pensare, di una diversa scala
di bisogni rispetto a quelli propagandati con molto successo in tutto il mondo—e
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