Table of Contents Table of Contents
Previous Page  58 / 276 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 58 / 276 Next Page
Page Background

D I B A T T I T O

Gianni Sofri

LAPOLITICA ESTERA CINESE

Qualche considerazione e qualche problema, ingenuo o impertinente,

posto a i compagni sinologi (ma anche a quel l i che non l o sono)

1. L a politica estera cinese: a favore

La politica estera cinese sta conoscendo straordinari successi. Per com-

prenderli, occorre aver bene in mente qual era la situazione obiettiva della

Cina alcuni mesi fa. Era una situazione di isolamento e di accerchiamento

pressochè assoluti, ed estremamente pericolosi.

Lungo il confine settentrionale c'era (e c'è tuttora) la minaccia dell'Unio-

ne Sovietica. Una minaccia ben concreta, se si pensa che 45 divisioni russe,

per un ammontare complessivo di un milione di soldati, sono schierate a

ridosso o nei pressi della frontiera cinese. Ed è un fatto che i dirigenti sovie-

tici, con prese di posizione ufficiali e attraverso la loro stampa, tendono ormai

da tempo a creare nell'opinione pubblica sovietica un'isteria collettiva, peri-

colosamente venata di razzismo, nei confronti dei cinesi, ormai normalmente

assimilati alle orde mongole che invasero la Russia nel X I I I secolo. A parte

quanto risulta dalla lettura dei giornali, tutti quelli che si recano in Russia

ne tornano impressionati dal clima psicologico fortemente anticinese che

viene artificiosamente indotto e sostenuto nella popolazione (1). E' abbastanza

chiaro che una intensa propaganda di questo tipo si rivolge anche all'opinione

pubblica mondiale, per abituarla gradualmente all'ipotesi di una « ritorsione »

sovietica nei confronti di minacce o di pericoli provenienti dalla Cina. Uno

studioso certamente non sospetto di maoismo, Neville Maxwell, ha mostrato

a sufficienza una serie di cose preoccupanti, e cioè come i sovietici sfigurino

in mala fede le tesi cinesi sui problemi confinari, come essi non abbiano mai

compiuto seri passi in direzione di una trattativa che potrebbe risolvere in

maniera relativamente facile quei problemi, come, in realtà, i sovietici pre-

feriscano conservare aperta una questione i n grado d i costituire, a l mo-

mento giusto, un utile pretesto. Sempre secondo Maxwell, l e 45 divisioni

sovietiche, con i l loro armamento e i loro mezzi moderni, sono in grado di

mirare al cuore dell'economia e dell'organizzazione statale cinese (salvo, na-

turalmente, impantanarsi poi di fronte alla resistenza armata dell'intera popo-

lazione); al contrario, i cinesi sono mobilitati soltanto, con serenità e senza

isterismi, su posizioni difensive. L a loro capacità d i ritorsione potrebbe

raggiungere,

per ora,

le città e i porti della Siberia, ma non certo la Russia

(1) Ora c i si è messo anche Evtu§enko, aèdo prezzolato della polemica contro la Cina e

i 'gruppuscoli'. Speriamo gl i diano un premio letterario per queste ul t ime creazioni.

Al cun i componen t i d e l comi t a t o d i di rez ione, t r a c u i i n pa r t i co l a r e Edoa r da

Masi, dissentono dal l ' impostazione e da l contenuto del l 'ar t i colo d i Gi ann i So f r i .

I l d i ba t t i t o prosegui rà n e i pross imi nume r i .

56