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mazioni internazionali, regna molta paura in quanto è risaputo che chi tradi-

sce può anche morire. Paolo Braschi attualmente vive in questo stato psico-

logico di paura, in quanto esplicitamente è stato accusato di delazione. I n

merito al sopralluogo effettuato da Braschi nelle cave di Grone l'o stesso ha

ammesso esplicitamente di avere indicato la cava sbagliata anche dietro sugge-

rimento dell'Avv. Dall'Ora [N.d.R.: l'Avv. Dall'Ora quando è venuto a cono-

scenza di questa testimonianza ha sporto immediata denunzia e querela nei

confronti della Zublena 1, dell'avvocato francese che attualmente si interessa

di Eliane Vincileoni e di un amico di Faccioli competente di esplosivi. I l

collegio degli avvocati ha imposto agli attentatori di negare tutto e spesso

fanno loro ripetere le dichiarazioni che dovranno rendere al Magistrato. Per

quanto riguarda gli attentati commessi i l 25 aprile a Milano Paolo Braschi

ritiene che siano stati commessi dal Faccioli e Della Savia. I l Braschi non l i

vide più dopo questa data, ma fa questa afferrnazione in quanto conosceva

le idee dei due. Infatti sia i l Della Savia che i l Faccioli gli confidarono che

sarebbero venuti a Milano a fare degli attentati in coincidenza con la chiu-

sura della fiera. Paolo Braschi ha anche confermato che l'esplosivo fu rubato

dal Della Savia dal Pulsinelli e dal R. e che di questo esplosivo dovrebbe

essercene ancora una certa quantità in quanto non f u tutto consumato »

Firmato: a margine: Rosemma Zublena; in calce: dott. L. Calabresi, Comm.

agg. P.S.

Non è escluso che la 'settima testimonianza' sia sparita perchè gli stessi

inquirenti se ne sono vergognati.

L'istruttoria

Giudice istruttore del processo contro i giovani anarchici è, lo si è già

detto, i l Dott. Carlo Amati.

Prima di vedere come è stata condotta l'istruttoria e ricapitolare alcuni

infortuni sul lavoro, vediamo, a mo' di introduzione, ciò che il Giudice Amati

dice d i se stesso. Leggiamo dunque nella sentenza d i rinvio a giudizio

(pag. 30): « ... questo Giudice, personalmente, si recava a Padova, a Genova,

a Torino, a Pisa, a Livorno ed a Roma dove assumeva a verbale ben 24

persone in una serata ed in una mattinata successiva, ivi compresi i due

periti nominati dal Sost. Procuratore della Repubblica Dr. Carlucci per i tre

fatti di Roma. Assumeva a verbale parti lese, testimoni, feriti, proprietari di

immobili e di cose mobili che solo insufficientemente nei vari rapporti rela-

tivi ai singoli episodi erano stati indicati e nelle persone fisiche e nelle cose

mobili ed immobili distrutte e deteriorate e, conclusa la sua peregrinazione

alla Capitale i l 24 ottobre decorso, avendo a disposizione tutti i dati neces-

sari ed indispensabili, finalmente redigeva, con enorme fatica, l e imputa-

zioni definitive... ».

Dice di sè, i l Dott. Amati, di aver dunque compiuto un'opera poderosa,

irta di difficoltà (tutto quel viaggiare ed interrogare proprietari di immobili!),

especialmente densa di fatiche, intorno al novembre del 1969. E ben si

capisce. Gli imputati erano in galera sulla base di un primo ordine di cattura

del 3-5-69 ad opera del Procuratore della Repubblica Petrosino: in tale ordine

si imputava ai giovani anarchici e ai Corradini un po' di attentati così come

veniva e sull'onda degli arresti appena eseguiti.

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