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Stefano Levi - Luigi Manconi

LARIPRESA DELLE LOTTE STUDENTESCHE A MILANO

Da Viale Tibaldi a Città Studi

In un periodo in cui la grande borghesia, muovendosi sul doppio binario

del riformismo e dell'ordine autoritario inasprisce i l suo attacco antioperaio;

e in cui le lotte contrastano la stabilizzazione autoritaria ma sono costrette

alla resistenza e alla difesa dei livelli di organizzazione conquistati, e messe

a dura prova dall'attacco padronale e governativo, e dai cedimenti collabora-

zionisti dei riformisti parlamentari e sindacali, l a vicenda di Viale Tibaldi

rappresenta un momento importante di lotta offensiva.

Per comprenderlo occorre percorrere tre fasi:

— la ripresa del movimento nell'università e i l determinarsi d i un

polo di lotta a Città Studi: Scienze e Politecnico.

— La convergenza della lotta per la casa e della lotta a Città Studi, e

la grande mobilitazione, fino alla manifestazione del 12 giugno.

— La repressione, l'occupazione militare di Città Studi, la lotta contro

l'occupazione militare fino alla manifestazione del 6 luglio.

La lotta per i l pre-salario

A partire dal 29 Aprile, l'assemblea degli studenti di ingegneria e di archi-

tettura risponde all'esclusione dal presalario di 1070 « aventi diritto » bloc-

cando i l centro di calcolo del Politecnico. La polizia interviene con cautela,

forse preoccupata che non ci vada di mezzo i l delicato congegno. I l blocco

del calcolatore è rivolto contro il rettorato e il ministero. Ma non è solo un'arma

rivendicativa che costa al Rettorato 3.000.000 al giorno di perdita; è anche

un fatto di propaganda politica e di denuncia dell'intrallazzo tra industriali,

governo e autorità accademiche, che mentre profittano negano i l presalario.

I l calcolatore UNIVAC non serve agli studenti, serve all'industria, cioè a l

profitto dei padroni, serve a l potere dei baroni universitari che gestiscono

in modo privatistico i l politecnico come azienda. Serve anche alla NATO (al

potere complessivo dei padroni) come elemento integrato nella rete strate-

gica di emergenza. (Solo nei giorni deserti del ferragosto, sotto scorta mili-

tare, i l calcolatore, che non ha più funzionato, viene trafugato ,per destina-

zione sconosciuta). I l blocco del calcolatore avviene nei giorni in cui, senza

coordinamento, ma per l o stesso motivo — l'esclusione dal presalario d i

migliaia di studenti — riprende l'agitazione in molti altri atenei. La polizia

interviene ovunque: a Torino, Bologna, Firenze, Padova, Venezia, ecc. Sem-

brano i segni di una ripresa del movimento nelle università, che era andato

scemando dal '69.

Nuove tensioni si sono accumulate. La liberalizzazione degli accessi alla

università, l a nuova ondata proveniente dagli istituti tecnici accelera l a

crescita della popolazione univèrsitaria e ne modifica via via l a composi-

zione sociale. L'esclusione dal presalario, l'indurimento della selezione agli

esami, la restaurazione di criteri fiscali, incrinati dal '68, si associano al disagio

sociale ed economico delle nuove masse studentesche la cui pressione è in

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