

Giovanni Jervis - Letizia Comba
A PROPOSITO DEL RAPPORTO
FRA COLLOCAZIONE PROFESSIONALE
E AZIONE POLITICA
I l punto di riferimento più immediato, rispetto al quale i l nostro scri tto
intende l imi tarsi a segnalare e approfondire alcuni quesiti e alcuni temi , è
dato dal l 'articolo d i Bologna-Ciafaloni sul l 'ul t imo numero del QP. Un'analisi
critica delle varie posizioni sull'argomento andrà fatta nel futuro, e probabil-
mente sarà necessaria, ma nel l 'ambi to d i una r ipresa sistematica de l d i -
scorso: essa dovrà prendere i n esame da un lato l'insegnamento pol i t ico da
trarre dalle lotte dei tecnici (impiegati, professionisti, ecc.) negli ul t imi anni,
e i n particolare negli ul t imi mesi; da un al tro lato dovrà considerare quelle
che sono state le vecchie e nuove teorizzazioni e le linee dirett ive dei movi-
menti d i sinistra sul « problema degli intel lettual i », i n particolare per quan-
to concerne la pol itica del PCI dal dopoguerra a oggi.
Una delle tesi di questo scri tto è che dall'esame delle caratteristiche del-
le lot te d i studenti, tecnici, impiegati, professionisti r isul ta l a necessità d i
affrontare i n modo sostanzialmente nuovo i l «problema degl i intel let tual i>
(soprattutto nei confront i delle tesi gramsciane e leniniste), e quindi anche
in modo nuovo i l problema dell'avanguardia pol i t ica rivoluzionaria. Questo
scritto pot rà rappresentare, speriamo, un contr ibuto parziale i n t a l senso:
riteniamo che pr ima d i poter t rarre delle conclusioni formate, cioè operare
una sintesi del l ' intero problema, saranno necessari a l t r i approfondimenti e
testimonianze.
I l fatto che se ne discuta sui
QP
ha un significato che può servire a dare
una prima collocazione al problema. La rivista non ha forni to f in qui indica-
zioni e di ret t ive d i lot ta, ma s i è r ivol ta prevalentemente a intel lettual i e
studenti
i l
cui impegno pol i t ico è mol to vario, con documenti e discussioni
che possono
eventualmente
essere ut i l izzat i a l ivel lo d i intervento pol i t ico.
Ci sembra infat t i che sia già superata come risibi le la vecchia formula che
faceva
di
certe riviste degli « organi di battaglia politica e culturale »: la lotta
politica può anche utilizzare una rivista, ma perf ino nell'eventualità rara e
benigna che questa abbia veramente una capacità di intervento politico, l ' in-
tervento è condizionato dal la presenza d i lot te mol to p i ù concrete, che non
avvengono sulla rivista, e di cui i l foglio «culturale » può talora, se gl i riesce,
interpretare i l senso e la direzione.
Fra i let tor i dei Quaderni, che sono t u t t i privi legiati d i una cul tura me-
dio-superiore, ve ne sono alcuni che sono mobi l i tabi l i per un impegno pol i-
tico nelle lotte: professionisti appunto, tecnici e studenti la maggioranza dei
quali non mi l i tano i n una organizzazione pol i t ica eversiva, ma s i pongono
nondimeno i l problema di come utilizzare i n funzione delle lot te quella loro
specificità intel lettuale (professionale) che indirettamente l i rende• anche
capaci d i leggere gl i art icol i della rivista.
Il
pericolo è dunque d i prolungare uno pseudochiarimento puramente
verbale, a l r iparo da una veri f ica prat ica nel le lot te: è i l pericolo del l ' in-
156