Table of Contents Table of Contents
Previous Page  12 / 236 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 12 / 236 Next Page
Page Background

casi formalmente assieme ai sindacati, ma i n realtà da sola con proprie ini-

ziative e da l punto d i vista del la direzione Fiat non s i vede bene quando

questa lot ta possa cessare. Infat t i , anche se può cessare materialmente i n

un determinato momento, può riprendere in qualsiasi altro, e quindi la capa-

cità d i control lo pol i t ico e discipl inare del la Fiat sul la sua classe operaia

viene improvvisamente ridotta. E quel la che era l 'unica alternativa pol i t ica

che aveva a portata di mano, cioè una forte organizzazione sindacale, sembra

ora presentarsi come un'alternativa estremamente inefficace. La l inea del la

direzione Fiat sino adesso ha riflesso questo t ipo di incertezze, nel senso che

la Fiat , pe r i l momento, propr io perchè politicamente t iene mo l to a una

soluzione che passi attraverso i l radicamento d i un for te sindacato i n fab-

brica, ha seguito quel lo che l a dinamica fondamentalmente sindacale del le

lotte e quel lo che i l sindacato chiedeva. Cioè ha trat tato, ed è sempre p i ù

rapidamente disposta a trattare non appena sorge una vertenza, sperando d i

concluderla con un accordo.

A questo punto la Fiat si pone ovviamente i l problema d i tentare delle

soluzioni p i ù radicali. Ora alcune d i queste sono soluzioni che devono pas-

sare sopra la testa dei sindacati e questo al la Fiat fa mol ta paura. Sia solu-

zioni che punt ino a concedere direttamente agl i operai passando sopra l a

testa dei sindacati, come quelle che trovano un interlocutore d i comodo nei

sindacati t ipo UI L o SIDA: ad es. concedere aumenti salariali come anticipo

del contratto, cioè fare di fat to un accordo d i acconto anche senza l ' interlo-

cutore sindacale, i n modo da fermare le lot te operaie. Intanto è da vedere

quale sarebbe l'efficacia immediata d i quest' iniziativa sugl i operai , ma i n

ogni caso costituirebbe un grosso problema pol i t ico perchè significherebbe

in un certo senso, per fare un passo avanti nel controllo della classe operaia,

ritornare indietro a vecchi metodi d i pol i t ica sindacale Fiat. L'al t ra possibi-

lità, ancora p i ù rischiosa, è quel la d i passare a mezzi sostanzialmente p i ù

duri, cioè mettere a cassa integrazione del la gente e fare serrate parzial i o

totali del lo stabilimento. Questa minaccia è sempre usata dal la Fiat ( e dai

sindacati) come spauracchio ma non si è mai passati agli at t i perchè signifi-

cherebbe i l rischio di un grosso casino a livello sociale, in cui tut ta una serie

di tensioni che la Fiat ben sa che esistono i n ci t tà potrebbero esplodere i n

forme incontrol late, con grosse ripercussioni pol i t iche immediate, anche

tenendo conto del la situazione pol i t ica nazionale.

Quindi l 'al tra carta che la Fiat ha tentato, e che è la sua preferita, è d i

unire tut te queste vertenze parziali in un grosso accordo complessivo di t ipo

contrattuale, sul t ipo d i anticipo sul contratto, però previa accettazione da

parte dei sindacati.

E l a reazione del sindacato?

Finora i sindacati hanno avuto molte incertezze e posizioni diverse, all'in-

terno del la F IM come del la FIOM, e nel la dialettica t r a l ivel l i nazionali e

locali. C'era chi era propenso a ripetere i n una fase nuova l'esperienza del

'62, cioè a fare un accordo d i acconto al la Fiat, ma per i l momento è pre-

valsa, nell'insieme, l a posizione negativa da parte dei sindacati. Quindi , al-

meno al momento attuale, l a Fiat non è i n grado d i concludere un grosso

«pacchetto contrattuale » con l'accordo sindacale i n modo da mettere una

pietra sopra queste lotte. E l a situazione rimane del tut to incerta. E ' dun- t

10