

casi formalmente assieme ai sindacati, ma i n realtà da sola con proprie ini-
ziative e da l punto d i vista del la direzione Fiat non s i vede bene quando
questa lot ta possa cessare. Infat t i , anche se può cessare materialmente i n
un determinato momento, può riprendere in qualsiasi altro, e quindi la capa-
cità d i control lo pol i t ico e discipl inare del la Fiat sul la sua classe operaia
viene improvvisamente ridotta. E quel la che era l 'unica alternativa pol i t ica
che aveva a portata di mano, cioè una forte organizzazione sindacale, sembra
ora presentarsi come un'alternativa estremamente inefficace. La l inea del la
direzione Fiat sino adesso ha riflesso questo t ipo di incertezze, nel senso che
la Fiat , pe r i l momento, propr io perchè politicamente t iene mo l to a una
soluzione che passi attraverso i l radicamento d i un for te sindacato i n fab-
brica, ha seguito quel lo che l a dinamica fondamentalmente sindacale del le
lotte e quel lo che i l sindacato chiedeva. Cioè ha trat tato, ed è sempre p i ù
rapidamente disposta a trattare non appena sorge una vertenza, sperando d i
concluderla con un accordo.
A questo punto la Fiat si pone ovviamente i l problema d i tentare delle
soluzioni p i ù radicali. Ora alcune d i queste sono soluzioni che devono pas-
sare sopra la testa dei sindacati e questo al la Fiat fa mol ta paura. Sia solu-
zioni che punt ino a concedere direttamente agl i operai passando sopra l a
testa dei sindacati, come quelle che trovano un interlocutore d i comodo nei
sindacati t ipo UI L o SIDA: ad es. concedere aumenti salariali come anticipo
del contratto, cioè fare di fat to un accordo d i acconto anche senza l ' interlo-
cutore sindacale, i n modo da fermare le lot te operaie. Intanto è da vedere
quale sarebbe l'efficacia immediata d i quest' iniziativa sugl i operai , ma i n
ogni caso costituirebbe un grosso problema pol i t ico perchè significherebbe
in un certo senso, per fare un passo avanti nel controllo della classe operaia,
ritornare indietro a vecchi metodi d i pol i t ica sindacale Fiat. L'al t ra possibi-
lità, ancora p i ù rischiosa, è quel la d i passare a mezzi sostanzialmente p i ù
duri, cioè mettere a cassa integrazione del la gente e fare serrate parzial i o
totali del lo stabilimento. Questa minaccia è sempre usata dal la Fiat ( e dai
sindacati) come spauracchio ma non si è mai passati agli at t i perchè signifi-
cherebbe i l rischio di un grosso casino a livello sociale, in cui tut ta una serie
di tensioni che la Fiat ben sa che esistono i n ci t tà potrebbero esplodere i n
forme incontrol late, con grosse ripercussioni pol i t iche immediate, anche
tenendo conto del la situazione pol i t ica nazionale.
Quindi l 'al tra carta che la Fiat ha tentato, e che è la sua preferita, è d i
unire tut te queste vertenze parziali in un grosso accordo complessivo di t ipo
contrattuale, sul t ipo d i anticipo sul contratto, però previa accettazione da
parte dei sindacati.
E l a reazione del sindacato?
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Finora i sindacati hanno avuto molte incertezze e posizioni diverse, all'in-
terno del la F IM come del la FIOM, e nel la dialettica t r a l ivel l i nazionali e
locali. C'era chi era propenso a ripetere i n una fase nuova l'esperienza del
'62, cioè a fare un accordo d i acconto al la Fiat, ma per i l momento è pre-
valsa, nell'insieme, l a posizione negativa da parte dei sindacati. Quindi , al-
meno al momento attuale, l a Fiat non è i n grado d i concludere un grosso
«pacchetto contrattuale » con l'accordo sindacale i n modo da mettere una
pietra sopra queste lotte. E l a situazione rimane del tut to incerta. E ' dun- t
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