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riconosciuto al la f ine del la lot ta, l 'ambigui tà e l a debolezza degl i obiet t ivi

proposti: l a mobi l i tà, cioè l a possibi l ità d i passaggio ad al t re mansioni, è

infatt i ancora una possibilità, una scappatoia individuale ad u n problema ì

che è invece collettivo, d i organizzazione, ed i nfat t i è stato concesso faci l -

mente dalle aziende i n quanto la direzione control la i passaggi da un posto

ad un al t ro con g l i stessi cr i ter i con cui control la l e nuove assunzioni. La

pubblicazione dei giudizi d i mer i to è po i i n fondo una richiesta d i possi-

bi l ità d i discussione, d i control lo f ra i l singolo e l a direzione, non è ancora

una contestazione d i questo fat to; g l i accordi infat t i o prevedono l a comu-

nicazione de i giudizi a i singol i e a l l a C. I . (Dalmine, I talcant ier i , Asgen,

Salmoiraghi etc.) o a l massimo prevedono una discussione f r a direzione

e sindacati su i cr i ter i del le schede d i mer i to (Ansaldo, Dalmine), perciò

i cr i ter i s i contratteranno, non s i contestano ancora.

Al fondo di tut to questo c'è i l pericolo della spinta al la razionalizzazione

dell'azienda, che è l 'al t ro aspetto dell 'ambiguità del discorso (16).

E' anche a questa ambiguità che s i ' deve l a difficoltà obiet t iva d i col -

legamento con l a classe operaia: nessuna lot ta si è uni f icata con gl i operai

della stessa azienda, neppure al la Siemens dove sono state condotte assem-

blee i n comune.

Dopo la f i rma degli accordi, che concedono aumenti mensi l i f r a le 4.000

e le 10.000 l ire, ed i n genere la riduzione dell 'orario a 42 ore, ol t re al le cose

dette circa i mer i t i e la mobi l ità, la lot ta i n genere ri f luisce fortemente: l e

assemblee si riducono a scarse riunioni , le sole forme d i discussioni restano

i gruppi d i studio i n cu i però s i inseriscono fortemente sindacati e com-

missione interna.

Si sconta adesso, praticamente, t u t t o i l di var io presente ne l l e l ot te,

fra spinta d i base reale, e possibi l i tà d i fissare ce r t i l i ve l l i d i coscienza

in contenuti d i lot ta ed i n forma organizzativa, f r a strument i e contenut i

profondi: è questa ambiguità che permette l ' inserimento del sindacato e d i

una prospettiva d i contrattazione nel le u l t ime assemblee e ne i gruppi d i

studio che i n cer t i moment i al l ' inizio del la lot ta, quando i l sindacato era

ancora i n gran parte «

esterno

», erano sembrati veramente nuclei d i orga-

nizzazione autonoma e politica.

Ancora una vo l ta l e organizzazioni costrui te senza una l inea pol i t ica

chiara e complessiva, senza dei

contenuti,

non resistono a lungo.

Nei gruppi d i studio oggi coesistono al l ' inci rca t r e l inee: que l l a de l

vecchio sindacato, corporativa, che ha poco peso ed esercita solo una fun-

zione d i freno; quel la del sindacato « nuovo », d i alcuni settori Fim e Fiom,

che con un comportamento tat t ico mol to diverso da quel lo usato con g l i

operai, d i fat to riducono la lot ta degli impiegati ad una lot ta sindacale, per

la razionalizzazione delle strutture; e quella dei mi l i tant i pol i t ici usci t i diret-

tamente dal le lot te o dal M.S. (student i lavoratori).

La linea del « nuovo sindacato » accetta di fat to t u t t i gl i organismi auto-

nomi d i massa, ed anche i n par te i l discorso sul la democrazia di ret ta e

sull'autogestione, ma r ipropone dal l ' interno d i quest i organismi, muoven-

dosi come una delle componenti che aspira al la leadership, la proposta della

sindacalizzazione degli impiegati e della contrattazione ri formista.

Questo t i po d i azione, che a l ivel lo operaio sarebbe destinato a l fal l i -

mento i n breve tempo, ha invece successo i n questa fase f r a g l i impiegat i

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