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r'M • A

zazione delle scelte critiche fatte, e fatte come parte della classe operaia, la

lotta politica. L'obiettivo finale è più facile da formulare che da realizzare

e non è certo raggiungibile isolatamente, ma è i n questa direzione che

bisogna muoversi, e per farlo bisogna conoscere i rapporti finanziari e di

potere t ra università e industria, conoscere i sistemi d i valutazione delle

posizioni, le retribuzioni, i compiti.

Il diritto di inchiesta e i controcorsi sui rapporti di lavoro in fabbrica,

con almeno alcune sedute comuni, fatte nelle ore e nelle sedi opportune,

con periti, operai e quadri sindacali dovrebbero essere l a specificità del

movimento nelle facoltà scientifiche. Nè è assurdo pensare a uno scambio

di informazioni internazionale per mettere in evidenza attraverso l a diffe-

renza degli insegnamenti e l a costanza dell'autoritarismo qual è l a vera

caratteristica essenziale dell'insegnamento tecnico. Per l a maturazione del

movimento e per l a sua estensione questo è essenziale. Organizzare una

critica dettagliata dei singoli corsi non è facile, spesso per mancanza d i

cognizioni. Si ha cioè la convinzione o la sensazione che anche quel corso

non vada, ma non si ga come dimostrarlo. I n questi casi, intanto, è a mio

avviso importante impostare i l problema in forma aperta, sfuggire cioè alla

tentazione di concludere affrettatamente con una proposta di riforma, ma-

gari a causa della pressione d i chi vuol solo laurearsi, sia quel che sia.

Si può mettere sotto inchiesta i l professore, chiedere l a sostituzione delle

esercitazioni ripetitive con seminari, delle dispense con letture consigliate

tratte da diversi testi, chiedere la traduzione ciclostilata di articoli.

Naturalmente resta prioritario i l problema della formazione politica.

E' stata avanzata durante un dibattito al politecnico di Torino, da un pro-

fessore, l a proposta della formazione dell'« ingegnere politico» (accanto

all'ingegnere generico, cioè a l sottufficiale, e all'ingegnere tecnico), cioè

del dirigente di diritto, del mandarino. Quando si parla di formazione poli-

tica s i intende naturalmente l'esatto opposto d i questo, l a contestazione

di questa funzione che di fatto, se non di diritto, esiste già. E' ozioso affer-

mare che non è realistico porsi per ora obiettivi così ambiziosi. Anche se

non è possibile raggiungere positivamente questo risultato, si può conte-

stare i l suo opposto: non bisogna lasciar cadere le possibilità che si hanno

di organizzare controcorsi di dibattito politico, comuni naturalmente a tutte

le facoltà.

La

ricerca

Resta i l problema della ricerca, dei rapporti t r a didattica e ricerca,

degli scopi della ricerca. E ' bene forse partire da ciò che l a ricerca è ,

all'università e nelle aziende.

La divisione del lavoro nella ricerca è altrettanto spinta o forse più

spinta che nella produzione. D i fatto i l ricercatore ncin riesce a seguire"

non solo i contributi della sua disciplina ma neanche quelli del suo settore

della sua disciplina. Esiste un'attività editoriale intermedia tra la memoria

originale, che serve quasi unicamente a f ini corporativi, cioè costituisce

'titolo per chi l'ha fatta, ma che nessuno legge, perchè i dieci ricercatori

interessati l'hanno già ricevuta i n

reprint,

e i l trattato, raro e i n media

poco aggiornato. Si tratta di

surveys

che riassumono i principali contributi

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