

questo movimento di massa, e in questo consistono le difficoltà di questa fase
di transizione » (25).
Un'altra situazione conflittuale acuta è attualmente oggetto di discussione
nell'SDS: i l problema dei licenziamenti d i massa connessi con l a chiusura
delle miniere della Ruhr. Su questo problema gl i animi all'interno dell'SDS
sono divisi, al punto che sussiste la minaccia di una scissione del movimento.
Una parte dei quadri nazionali dell'organizzazione studentesca vede nella crisi
chescuote attualmente la Ruhr una possibilità di realizzare i l vecchio sogno di
un cartello delle opposizioni Qui esso potrebbe nascere e affrontare la sua prima
prova sotto forma di cartello elettorale di sinistra, capace di raccogliere i risul-
tati del malcontento diffuso nella zona, del quale oggi profitta tra l'altro l'estre-
ma destra (NPD) presentandosi con discorsi demagogici e operaisti. I l gruppo
di Berlino e un gran numero di quadri che operano nella RFT considera sba-
gliata questa prospettiva, la quale comporterebbe sia la creazione di qualcosa
cheassomiglia a un partito, sia l'accettazione della logica parlamentare. E su
questi problemi i l gruppo berlinese ha una sua posizione precisa, che difficil-
mente sarà soggetta ad alterazioni sostanziali nel prossimo futuro, nonostante
unamaggiore elasticità delle prese d i posizione attuali. I n termini generali
Dutschke l'ha formulata così: « I partiti possono ormai soltanto essere utilizzati
come strumenti dell'esecutivo. Qual'è la situazione della democrazia interna nei
grandi partiti tedeschi? Dov'è in essi l'autonomia degli iscritti? I n che cosa si
esprime? Cosa accade ai congressi di partito? Essi corrispondono a quelli del
PCUS negli anni trenta: nessuna spinta autonoma dal basso, soltanto manipo-
lazione dall'alto; dirigenti che non conducono alcun dialogo con la base; élite
dirigente ormai resasi autonoma, che neppure vuole più che abbia luogo una
discussione — infatti i l porre in termini pratico-critici i problemi significherebbe
la fine delle istituzioni burocratiche. E questo lo si vuole evitare a ogni costo.
I partiti ormai non sono che trampolini d i lancio per carrieristi. Penso che
i partiti non rappresentino più i desideri, gl i interessi e le esigenze di molti
uomini. La nostra è una democrazia degli interessi. Una molteplicità di gruppi
d'interesse si incontra alla borsa politica [ i l parlamento] e nel riconoscimento
della situazione esistente combatte ormai soltanto una battaglia apparente
per la quota di prodotto sociale lordo spettante a ognuno ».
Presentarsi nella veste elettorale ai minatori destinati a breve e a medio
termine al la disoccupazione, a una disoccupazione d i massa difficilmente
riassorbibile dato i l carattere delle masse operaie « liberate », significa sostan-
zialmente trarli in inganno, poichè all'interno di questo sistema i l loro problema
sostanziale è insolubile come quello degli studenti. A queste masse si tratta
invece di fornire delle indicazioni di lotta non parlamentare; secondo i berlinesi
essevanno appoggiate con un intervento diretto di numerosi studenti i quali
collaborino con i minatori facendo loro superare i l discorso sindacale e parla-
mentare che attualmente è l'unico che viene loro proposto. Anche a essi si tratta
(25) « Der Spiegel », 4 marzo 1968, p. 54. Subito dopo, Dutschke ha anche affrontato in modo
problematico la questione del rapporto che la nuova sinistra intende stabilire con le isti-
tuzioni: a Una doppia strategia è indispensabile. Non abbiamo però ancora le idee chiare
su come si configurerà nei dettagli. Ho parlato d i lunga marcia attraverso l e istituzioni,
e istituzioni significa anche partiti, parlamento ecc.; ma ciò significa che i l nucleo radicale,
extraparlamentare, viene conservato come momento di controsocietà, come momento di nuova
società, e utilizza i n termini sovversivi l e contraddizioni che si palesano nelle istituzioni
esistenti, con i l fine di distruggere e corrodere gli apparati ».