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zione reale della città e tentando d i stimolare una loro presa d i coscienza,

demistificando le menzogne della stampa: « Operai di Berlino, vi si vuole rag-

girare! Come sapete, l'economia berlinese versa in una crisi permanente. Migliaia

di posti d i lavoro vengono mantenuti solo per ragioni politiche, per gettare

polvere negli occhi della popolazione berlinese. Migliaia di operai possono quindi

essere gettati in strada da un momento all'altro Cosa v i capiterà se sarete

costretti a scendere in strada come i minatori della Ruhr a dimostrare per

posti di lavoro sicuri? La polizia procede da molto tempo alla dispersione vio-

lenta di ogni dimostrazione. Gl i studenti per la polizia sono soltanto un pesce

piccolo' un banco di prova per operazioni di ben altra portata. Lo studente

BennoOhnesorg, ucciso con un colpo di pistola, è stato la prima vittima. Contro

gli operai si procederà ancor più brutalmente perchè fanno più paura. Date un

chiaro ammonimento alla polizia, affinchè t ra breve a Berlino non vengano

abbattuti anche degli operai ». Questi tentativi bilaterali d i pervenire a una

azione comune tra studenti e operai sono stati in quella prima occasione stron-

cati sul nascere dall'intervento deciso della burocrazia sindacale con alla testa

il segretario della Confederazione sindacale tedesca di Berlino, Sickert, definito

subito « socialfascista » dagli studenti.

Una dichiarazione pubblicata dall'SDS alla conclusione di questa fase di

conflitto acuto, che traccia l'analisi critica dell'azione di protesta svolta in quei

giorni, contiene una serie di osservazioni che mettono in luce quello che è l'orien-

tamento della nuova sinistra studentesca. Vi si afferma esplicitamente che la

debolezza decisiva degli studenti berlinesi si è rivelata nel momento in cui si

ègiunti al conflitto con la burocrazia sindacale, la quale ha respinto i l loro ten-

tativo di spezzare l'isolamento in cui si trovavano e di mettere in luce gli interessi

comuni di studenti e operai. Nel documento si osserva: « Il capo berlinese della

Confederazione sindacale ha negato agli studenti i l diritto di informare gli operai

egl i impiegati, proprio come se essi avessero bisogno di una tutela politica

eproprio come se temesse che la popolazione lavoratrice sia realmente un poten-

ziale alleato degli studenti. Laddove i sindacati e i professori non vegliano più

sulla democrazia, l'occasionale tentativo degli studenti di conquistare l'appoggio

delle classi lavoratrici si arena già agli inizi e può venire neutralizzato dalle

autorità ». Questa analisi pessimistica non è una dichiarazione di rinuncia, tut-

t'altro. Nella parte conclusiva del documento è contenuta una considerazione

metodologica che rappresenta i l potenziale superamento delle difficoltà incon-

trate i n quella prima occasione: «L'opposizione studentesca deve sottoporre

ogni momento delle contraddizioni politiche e sociali alla forza complessiva della

sua critica, essa deve contribuire a spiegare alle vittime della repressione la

situazione i n cui versano' e i n ta l modo contribuire al la liberazione della

coscienza. La brutalità dei dominanti e il decorso dell'azione di protesta rivelano

che solo i l chiarimento scientificamente documentato e azioni politiche siste-

matiche, impostate sul lungo periodo, possono creare la forza che infine potrebbe

superare rapporti di potere e di proprietà antidemocratici e disumani ».

Questo discorso trova una sua continuazione nello

strumento politico

che

è l'Università critica costituita alcuni mesi più tardi, inserita in una dialettica

reale che la sottrae al pericolo di divenire centro di elaborazione di una « con-

trocultura » priva d i incidenza reale e del tut to sterile nella sua negatività

indeterminata. « La funzione e lo sviluppo di questa nuova forma dell'università

dipendono quindi dai risultati della lotta, dalla misura in cui regge la strategia