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namita del termine, l 'at tual i tà del la rivoluzione mondiale diver rà una real tà

non p i ù trascurabi le per t u t t i coloro che t r a no i vorrebbero bat tersi cont ro

il sistema, ma inter iormente sono ancora profondamente convint i del l ' insor-

montabi l ità del l 'ordine esistente.

L'obiettivo d i questa lot ta può essere soltanto la liquidazione radicale del

sistema mond i a l e del l ' imper ial ismo, l a l iberazione sociale e d economica

dei popol i . L a repressione internazionale spinge i nnanz i questo processo

tentando d i repr imere ogni insurrezione social-rivoluzionaria mobi l i tando l a

propria macchina d i violenza. Le r i forme concesse sono solo moment i del la

pacificazione mi l i t a r e e hanno perduto ogn i signi f icato autonomo. Da c i ò

risulta inevi tabi lmente l'esigenza del l ' insurrezione armata internazionale de l

Terzo Mondo.

Questa guerra rivoluzionaria è terr ibi le, ma ancor più ter r i b i l i sarebbero

le sofferenze de i popol i se attraverso l a l o t t a armata non viene abol i ta l a

guerra i n quanto tale: " N o i s iamo p e r l 'abol izione de l l a guerra, n o i non

vogliamo l a guerra, ma l a guerra può essere abol i ta solo con l a guerra; ch i

non vuole i l fuci le, deve prendere i l fuci le" (Mao, 1938). La guerra non è un

destino eterno dell'esistenza umana; essa viene prodot ta dagl i uomini e può

venire el iminata dalla superficie della terra dal l 'att ivi tà cosciente degli uomini.

L'apparente glori f icazione del la guerra da par te de l Che qu i ot t iene l a sua

integrazione.

La "propaganda deg l i s pa r i " d e i s i ngo l i combat tent i organizzat i n e l

Terzo Mondo costituisce i l pun t o d i partenza del le azioni offensive cont ro

la repressione. Le azioni dei guerr igl ier i sono la condizione per la possibi l i tà

di di f fusione de l mov imento r ivoluzionar io. A ques t i p r i m i i nd i z i d i una

minaccia per i l propr io potere, le oligarchie rispondono col t imor panico e con

misure repressive eccessive e cieche. I n questo conf ronto i l popolo, ne l l a

maggioranza dei casi ancora passivo, acquisisce un'esperienza sensibile del la

violenza controrivoluzionaria e impara a conoscere l a possibi l i tà l iberatr ice

della violenza r ivoluzionar ia. Grazie a u n sistema d i azioni offensive con

possibilità d i r i t i rata, s t ra t i sempre p i ù l argh i de l popolo vengono a t t r a t t i

nella lot ta. Sol tanto l a l ot ta crea l a volontà r ivoluzionar ia che permet te a i

popoli d i fare f inalmente i n modo cosciente e f inal izzato l a stor ia che essi

hanno sempre f a t t o anche i n passato.

A questa volontà che i l popolo s i è conquistato nel la lot ta, volontà che

minaccia d i abbat tere i l potere cost i tui to, n o n r ispondono p i ù pr imar i a-

mente le ol igarchie che i n questa fase del la lot ta perdono l 'ul t ima apparenza

di autonomia, bensì la repressione organizzata internazionalmente impersonata

dagli Stat i Un i t i d'America. Al lora, ma solo al lora è sor to un secondo o un

terzo Vietnam. Solo al lora c i sembra divenire possibile una soluzione storica

reale, e non cartacea, de l conf l i t to soviet ico-cinese, poichè i n queste condi -

zioni un'osservazione isolante e u n a partecipazione tentennante a l l a l o t t a

divengono impossibi l i . Un secondo e u n terzo Vietnam .costringerà i paesi

socialisti che oggi s i combattono a fare una scelta: o l a ricostituzione del la

solidarietà internazionale, oppure i l passaggio cosciente e i rreversibi le del -

l'Unione Soviet ica ne l campo de l l a contror ivoluzione internazionale.

Anche i n questo caso dobbiamo comprendere che senza l o t t a reale l a

presa di coscienza rivoluzionaria delle masse nei paesi socialisti è impossibile.

L'estraniazione t r a pa r t i t o e masse i n Un i one Soviet ica e n e i Paesi