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dell'Europa orientale nel caso di un secondo e di un terzo Vietnam dovrebbe

venir superata, anche per essere i n grado d i forni re un aiuto effettivo a i

movimenti d i liberazione. D'al t ro canto c i ò comporterebbe una possibi l ità

di spingere innanzi la rivoluzione ormai stagnante da decenni, l a possibilità

di sormontare i l dominio burocratico del par t i to sul le masse.

Non vogliamo sottacere che l a teor ia del la rivoluzione ininterrotta, l a

quale combatte ogni estraniazione che sopravviene storicamente t r a par t i to

emasse attraverso campagne sistematiche, nel le qual i s i realizza i l dialogo

creativo e generatore d i coscienza t r a di r igent i e masse, nel la Repubblica

Popolare Cinese — nonostante tut te le di ff icol tà — è stata f ino a ora coro-

nata da successo.

Ciò nonostante per i l Che — e a ragione l e due frazioni del campo

socialista hanno soltanto un'importanza secondaria. Le forme e i mezzi della

rivoluzione i n America Latina, i n Asia e i n Af r ica vengono determinate dai

popoli che lot tano i n que i cont inent i , e nessun governo — pe r quanto

"amico" — è in grado e può interferire nell'autonomia delle scelte.

La lettera del Che è un appello ai rivoluzionari del Terzo Mondo a iniziare

in tut t i i luoghi possibili l'insurrezione mi l i tare diretta, a non attendere più,

e a realizzare piuttosto, attraverso la propria attività, le condizioni favorevoli

per una rivoluzione continentale. Si tratta solo condizionatamente d i un'ana-

lisi teorica; è essenzialmente propaganda rivoluzionaria che precede l a pro-

paganda degl i spari, vale a di re un momento del la pr ima fase d i lotta. Ciò

spiega l'utilizzazione frequente di immagini di lotta come motor i della forma-

zione della volontà rivoluzionaria. Esse sono indirizzate contro l a rassegna-

zione, nel la teoria e nel la prassi, dei par t i t i comunisti e socialisti istituzio-

nalizzati. Sono indirizzate contro i l cinismo d i un Pablo Neruda, che nell'ora

della brutale liquidazione dei guerriglieri peruviani — sotto l a direzione d i

de la Puente Uceda — da parte d i truppe governative peruviane i n collabo-

razione con consigl ieri americani, e r a a colazione d a l presidente Te r r y

Belaunde.

La rappresentazione delle prime vittime, la glorificazione dei mar t i r i già

caduti del movimento d i liberazione mi ra a sostituire con f igure rivoluzio-

narie del la fase attuale i capi del le guerre d'indipendenza del X I X secolo

ormai i r r i g i d i t i i n meccanismi d'integrazione; mi r a a fondare una nuova

continuità della storia americana. I movimenti di irrazionalità che in ciò sono

contenuti devono essere concepiti come pregiudizi del l ' i l luminismo nei con-

front i degl i schemi sciovinisti interiorizzat i dal le masse.

11 ricordo dei pr imi nuovi capi ha una forza l iberatrice e trascinante

per i guerriglieri, per la nuova generazione che scende i n lot ta; essa contri-

buisce a forzare i l processo di creazione di una nuova identità nazionale e di

una coscienza rivoluzionaria.

In questo contesto va anche compreso l 'apparente determinismo de l

Che. La sottolineatura della necessità storica del la vi t tor ia del la rivoluzione

non può esser separata dal suo realismo dialettico nel valutare le di ff icol tà

della situazione. L'esito del la lot ta è incerto, su d i esso deciderà tut to un

periodo storico d i lotte.

Dovremmo sovvenirci d i una frase contenuta i n una lettera d i Marx a

Ruge dell'anno 1843: "Le i non di rà che ho sopravvalutato i l presente, e se

ciò nonostante io non dispero, ciò è dovuto al fatto che proprio la situazione

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