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totalitarismo. Ciò finisce infatti col nascondere la dimensione storica peculiare

dei differenti sistemi; l a Rivoluzione d'Ottobre, nonostante l a degenerazione

burocratica sopravvenuta più tardi i n Unione Sovietica, è stata un punto di

avvio essenziale del processo emancipatorio mondiale, e i l trascurare questa

circostanza significa fare i l gioco dell'avversario (23).

Nonostante queste divergenze, talvolta anche rilevanti, su singoli problemi,

il dialogo tra Marcuse e l'opposizione studentesca è stato caratterizzato da una

sostanziale convergenza sui problemi di fondo.

L'individuazione e l ' attivizzazione delle forze sociali senza le quali i l processo

rivoluzionario è impossibile.

Già nel corso delle azioni interne ed esterne all'università che gli studenti

hanno condotto l'estate scorsa, è risultato chiaro a tutt i che i l grande problema

da risolvere era quello della mobilitazione d i strati sempre più larghi della

popolazione. I primi successi politici della sinistra si erano conseguiti all'interno

di un'università in crisi; l'SDS berlinese era riuscito a conquistarsi una base mili-

tante di massa riconducendo la contraddizione parziale esplosa nell'università

alla contraddizione generale del sistema. I l grado d i coscienza politica delle

massestudentesche era rapidamente maturato oltre i l rivendicazionismo iniziale

ed era divenuto contestativo del sistema nella sua totalità. La politicizzazione

si era resa possibile in quello che probabilmente era l'« anello più debole » del

sistema; questo però non era i l solo: c'era la grave e sempre più precaria

situazione socio-economica dell'ex capitale in cui era esplosa la crisi dell'uni-

versità, mascherata a fatica dall'impiego massiccio degli strumenti di manipo-

lazione, in primo luogo dalla stampa di Springer, c'erano le scuole superiori in

cui i l malcontento ribolliva ormai da anni, le scuole professionali, le situazioni

di crigi in singoli settori industriali, primo fra tut t i i l bacino carbonifero della

Ruhr. Infine c'era la debolezza strutturale di un sistema che nel lungo periodo

avrebbe visto aprirsi delle contraddizioni che avrebbero teso a coinvolgere larghi

strati di popolazione attiva: l a razionalizzazione avrebbe fatto le sue vittime,

tra esse si sarebbe dovuta creare la base di massa di una contestazione sempre

più larga. L'intervento cosciente delle masse doveva avere inizio nei punti più

deboli del sistema, la « lunga marcia » della minoranza di sinistra nella metro-

poli, iniziata nell'ambito dell'università, poteva e doveva trovare un terreno

d'azione in queste situazioni parziali, che si trattava di politicizzare ricondu-

cendole all'obiettivo strategico generale.

Dopo i l sanguinoso tentativo d i repressione messo i n atto dalla polizia

contro gli studenti che manifestavano contro lo Scià, i membri delle commissioni

interne di tre industrie metallurgiche della città presero pubblicamente posi-

zione a favore degli studenti, affermando t r a l 'altro: « Protestiamo contro

l'inizio dell'illibertà a Berlino ovest. Difenderemo la nostra libertà, per impe-

dire che sorga un secondo Reich millenario. Impediremo tutto ciò che potrebbe

condurre a un secondo caso Ohnesorg. La prima volta si è trattato di uno stu-

dente, la seconda volta potrebbe trattarsi di un operaio e poi dell'asservimento

di tutto un popolo ». Negli stessi giorni l'esecutivo studentesco (AStA) dell'Uni-

versità Libera rivolse un appello agli operai berlinesi illustrando loro la situa-

(23) Ibidem, pag. 96.