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offensiva degli studenti. L'università critica è una università di transizione. Se

gli studenti rimangono in quarantena all'interno del campus, se non trovano

alleati tra gli strati socialmente rilevanti della popolazione, i l senato accademico

riuscirà a imporsi e a strangolare i l movimento studentesco. L'apparato statale

di questa città, che nella sua onnipotenza è al contempo impotente e isterico,

non potrà più indirizzare la sua violenza costrittiva esclusivamente contro i l

«nemico interno », gli studenti, se viene aggredito contemporaneamente su più

piani. Questo postulato, in un primo tempo puramente formale, dev'essere posto

in connessione con lo sviluppo politico, economico e sociale della nostra città.

Gli studenti non devono "rivolgersi direttamente al popolo" come i narodniki,

ricercando la comprensione di tutti e ognuno. La crisi di questa città è evidente,

ma l'evidenza non contribuisce ancora a far sì che gl i interessati prendano

coscienza della loro situazione. Proprio nell'analisi delle contraddizioni della

nostra società, nel metterle in luce, l'Università critica assume la sua nuova fun-

zione, la sua differente struttura organizzativa. Da Università critica essa si

trasforma in Controuniversità nella misura in cui i l suo lavoro e i risultati a cui

porta possono venire direttamente utilizzati come strumenti d i lotta sociale.

L'Università critica deve riuscire ad articolare teoricamente la resistenza che

germina tra le masse lavoratrici di questa città, e in tal modo spingerla innanzi

praticamente. Se riesce a ottenere questo risultato, essa può irridere coloro che

insistono sulla libertà dell'insegnamento, mentre accettando l a divisione del

lavoro soddisfano le esigenze della società in cui si sono trovati inseriti » (24).

Oltre a questa problematica prettamente berlinese, i l movimento ha

affrontato anche quella nazionale. Nella Repubblica Federale si è registrata una

vera e propria reazione a catena che ha mobilitato politicamente un gran numero

di persone: innanzitutto universitari e studenti medi, ma anche masse d i

ragazzi che frequentano scuole professionali e sono già attivi nella produzione

e in certi casi, ad esempio a Brema, gruppi consistenti di giovani operai. La

teoria e la prassi dell'azione diretta praticate a Berlino, i risultati che esse hanno

permesso di conseguire, sono stati la scintilla che ha provocato l'estensione quasi

spontanea del movimento in pressochè tutti i grandi centri, confermando che le

condizioni oggettive sono effettivamente favorevoli e che una rapida sensibiliz-

zazione delle masse giovanili è possibile a breve termine. I pretesti della rivolta

contro l'ordine costituito sono stati molteplici: s i sono avute azioni interne

alle università tese alla contestazione del sistema accademico vigente, grandi

manifestazioni contro l'imperialismo americano e financo vere e proprie battaglie

di strada, condotte assieme da studenti medi e giovani operai, contro l'aumento

delle tariffe tranviarie, un provvedimento che di solito veniva accettato passi-

vamente. La possibilità di ribellarsi con successo ha dato sfogo all'insoddisfa-

zione repressa e la ribellione ha assunto immediatamente contenuti politici conte-

stativi. L'estensione rapida del movimento ha sorpreso gli stessi dirigenti dell'SDS

berlinese. « L'SDS viene da una situazione di totale isolamento, esso ha ancora

dei tratti settari di cui dovremo sbarazzarci nel prossimo futinrom I l movimento

èesploso inaspettatamente. Diciamolo chiaramente: non c i aspettavamo d i

poter divenire l'avanguardia d i un relativo movimentò

di

massa. E

tutto

è

accaduto molto presto, dopo i l 2 giugno, e non abbiamo ancora trovato le

risposte organizzative e neppure le risposte personali, le risposte teoriche a

(24)

Kritische Universitdt,

Programm und Verzeichnis, pp. 40-41.

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