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mente ident i f i cat i ne l l e faco l tà scient i f iche « sottosviluppate » o sorde a l

movimento), sposta pericolosamente i l dissenso de l l o studente al l ' interno

della sua

funzione

sociale, sviandolo dal la presa d i coscienza del la propr i a

condizione sociale. Questa logica n o n p u ò che essere sempre e necessa-

riamente r i formist ica.

In generale e ad ogni l ivel lo, l a propaganda richiede un'adesione f idei -

stica ad obiet t i v i ast rat t i , o l a mobi l i tazione de i var i st rat i social i , studen-

teschi e non, su fa l s i obiet t i v i cosiddet t i « intermedi ». Essa f a leva su l l a

forza d ' u r t o d i masse immature, strumental izzandole quando l 'él i te è p i ù

forte e organizzata, o t rovando sbocco i n soluzioni r i formist iche, set tor ial i ,

interne e funzional i a l sistema quando l 'él i te perde i l cont rol lo del la situa-

zione. Al l a propaganda i l movimento studentesco oppone:

l a l inea d i massa,

l'autogestione del la lotta, i l r i f i uto del la lot ta settoriale se non come terreno

di cresci ta pol i t i ca, l a maturazione po l i t i ca d e l mi l i t an t e che r i f i u t a l a

propria funzione ne l sistema al la luce del la propr ia condizione sociale.

5) L'at tacco a l l a s t r u t t u r a autor i tar ia del l 'esame deve ver tere su l l a

parola d'ordine

No all'esame

che r imanda a quel la p i ù vasta cont ro l 'auto-

ritarismo. No all 'esame non può essere un obiet t ivo, se non irreal izzabi le:

esso presuppone

l'abolizione

d i qualsiasi t i po d'esame e d i qualsiasi f orma

di selezione nel l 'ambi to de l l a scuola d i classe, che equivale al l 'abol izione

della scuola stessa.

Vero obiet t ivo non è i l raggiungimento d i determinate condizioni , ma

la trasformazione de l l o stesso studente i n forza pol i t i ca eversiva. Questa

trasformazione è operata facendo leva sul le sue condizioni indi v idual i d i

disagio e alienazione, r ibal tandole sul piano del la contestazione organizzata

contro l 'autor i tar ismo del la scuola e l a violenza del la società classista.

6) A questo f ine, l ' intervento de l movimento studentesco nel la st rut -

tura dell'esame come momento del l 'autor i tar ismo (ved i pun t i I e 2 ) deve

articolarsi i n una pr ima strategia di

demistificazione

dell'esame. Lo studente

deve essere messo d i f ron t e al le ragioni del la propr i a alienazione e del la

propria paura.

7)

L'alienazione.

— E ' assurdo proporre al lo studente d i sostenere un

esame qual i tat ivamente migl iore. Lo studente individua nel propr i o disagio

e ne l l o scontento d i f r on t e all'esame, i l s i ntomo d i una violenza d i c u i

oggetto è l a sua persona i n t u t t a l a sua complessità psicologica e sociale.

L'esame lacera e vagl ia la personalità del lo studente, ne seleziona gl i aspetti

funzionali a u n determinato uso e l i coercisce i n direzione de l consolida-

mento e del la perpetuazione d i una determinata struttura. in cui l o studente

non si r i t roverà p i ù se non i n modo parziale e deformato.

Lo studente deve sapersi confessare i n chiar i t ermi n i che

l'esame così

com'è è l a f orma migl iore d i esame che questa scuola g l i sappia proporre

e, che l u i stesso possa sostenere al l ' interno del la sua funzione d i studente.

Lo studente individua dal la propr ia alienazione l a funzione sociale

del-

l'istituto dell'esame nel momento in cui ne mette i n dubbio l a stessa vali-

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