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1) La scuola d i classe concentra nell'esame tut to i l suo potere e ne f a

i l momento del la sua massima coercizione e violenza. Non bisogna sottovalu-

tare le forze e i ! potere del la controparte nel momento dell'esame. La conte-

stazione a questo settore è perciò possibi le solo da una posizione d i forza.

Essa è tanto p i ù radicale quanto p i ù organizzata è l a contestazione deg l i

studenti al l ' interno del le st rut ture accademiche.

2) Ma l 'esame è anche i l momento d i massima cr i s i , al ienazione e

disagio del lo studente.

E ' questo disagio che pone l o studente i n una condi-

zione potenzial-mente eversiva. E' di grande importanza che lo studente riesca

a fare del propr i o disagio una condizione

at t iva

e

non passiva,

trasforman-

dolo i n dissenso: esso è col let t ivo e non individuale, po l i t i co e non r i f o r -

mistico.

3) L'organizzazione de l dissenso può condurre a due di f ferent i l i ve l l i

di contestazione dell'esame, i l p r imo f i t t i z io, i l secondo reale:

a) L'esame è un cat t ivo metodo d i selezione.

(Lo studente non è valutato per quel che sa; l e condizioni psicologiche

in cu i opera, pregiudicano i l suo rendimento; l a selezione è operata sul la

base del l 'apprendimento mnemonico e col met ro del nozionismo; ecc. Come

se c i ò non bastasse, l ' incremento del la popolazione universi tar ia e i l def i -

ciente adeguamento de l l e s t ru t t ure scolastiche f anno del l 'esame un ' i s t i tu-

zione patologica. Masse sempre p i ù grandi d i student i vengono esaminate

in temp i relat ivamente sempre p i ù brev i da commissioni apertamente i l le-

Ne consegue l a necessità d i u n meccanismo d i selezione che megl io

risponda al l 'effet t iva preparazione de l l o studente e meg l i o s i adegui a l l e

necessità del la scuola e del la società moderna.

A questo l ivel lo l a cr i t ica all'esame è r i formist ica.

b) L'esame è i l momento del la selezione e come tale va confutato.

E' su questa di ret t iva, i cu i t emi speci f ici sono g i à s tat i anal izzat i da

mol t i document i d e l mov imento studentesco, c he l ' intervento nel l 'esame

diventa u n effet t ivo momento d i cresci ta pol i t ica.

4) Cont ro l a propaganda e i l falso al largamento del la base. Due sono

i falsi obiet t ivi verso cu i s i può muovere ( e s i è mosso) i l movimento stu-

dentesco d i f ronte a l problema del l ' intervento nell'esame:

a) L' intervento o i l boicot taggio del l 'esame è u n a f o rma d i propa-

ganda, di ret ta ad enunciare certe tesi del movimento e a dimostrare l a sua

forza e l a sua capacità d' intervento sul terreno avversario. Secondo questa

logica s i è mosso t u t t o l 'estenuante d i ba t t i t o sul l 'esame ne l l a p r i ma fase

di occupazione del la facol tà d i lettere, sfociato ne l « braccio d i f e r r o> con

i l potere accademico. S i voleva dimostrare:

— che i l movimento era i n grado d i sostenere l ' ur to de l potere acca-

demico, i l quale faceva leva sui « veri student i che vogl iono dare l 'esame »;

che i l mov imento agi va nel l ' interesse d i t u t t i g l i s t uden t i o t t e-

nendo per loro forme d'esame meno vessatorie.

b) L' intervento nell'esame è u n modo d i accatt ivarsi l 'adesione del la

base qualunquista. L ' ob i et t i vo c h e r i en t r a ne l l a l og i ca d i c h i vor rebbe

strumentalizzare l a r i f o rma d i dat t i ca p e r coinvolgere e f a r crescere n e l

movimento s t r a t i n o n mob i l i t a t i de l l a popolazione studentesca (general -

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