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Entrambe queste affermazioni riconoscono agl i student i i n quanto sta*

denti un ruolo positivo, e fanno d i questa condizione specializzata, at t r ibui ta

loro da l l a società borghese, u n a « prerogativa r i voluz ionar ia ». E ' f ac i l e

vedere i r i su l tat i imp l i c i t i i n questa posizione, che non può essere bat tuta

sul ter reno de l l a ster i le contrapposizione de l l a funzione r ivoluzionar ia d i

uno st rato sociale r ispet to ad un al t ro; poichè, se quel lo a cu i c i s i oppone

è la divisione del lavoro e la specializzazione capital istica, non c'è ruo l o spe-

cializzato, p e r quan t o generalizzante come que l l o a t t r i bu i t o ag l i i nte l l et -

tuali, che d i per sè possa avere un potenziale r ivoluzionar io posi t ivo. Solo

la negazione d i qualsiasi r uo l o nel la mi l i z i a r ivoluzionar ia può essere a l l a

base d i l o t t e eversive, n o n impo r t a i n qua l e set tore del l 'at tuale asset to

sociale esse vengano condotte,

ed

è

per questo

che la funzione del lo studente

mi l itante r ivoluzionar io sarà e d i negare i l propr i o ruo l o d i studente, e d i

generalizzare un corrispondente atteggiamento i n t u t t i g l i s t ra t i e ovunque

si r ivolgerà a coloro che sono i n una si tuazione d i subordinazione e d i

oppressione.

Lo studente e l a sua definizione borghese.

Due sono le conseguenze d i questa impostazione:

1. l a necessità d i approfondi re i l signi f icato del la frase: « Lo studente

che fa la lot ta si nega come studente »;

2. l a necessità d i chiar i re i rappor t i f r a l o t t e condot te da l l e masse

studentesche e l ot te condot te da a l t r i s t ra t i social i ; e l a funzione

dei mi l i t an t i r ivoluzionar i i n t u t t e queste situazioni.

Se l o studente s i nega come studente per diventare mi l i tante r ivoluzio-

nario, resta da chiar i re chi è soggetto del le lot te che tut tavia s i definiscono

come lot te studentesche, fat te da un movimento studentesco.

La def inizione borghese d i studente s i r i f à a una situazione d i norma-

lità, i n cu i studente non è solo ch i studia, ma ch i compie questa funzione

inserito i n una ist i tuzione ( l a scuola) d i cu i egl i è una componente. Questa

definizione non s i appl ica solo a si tuazioni d i « normal ità)) o d i pace ne i

rapport i f r a le component i d i una istituzione, ma attribuisce un part icolare

significato anche al le l ot te compiute da coloro che s i riconoscono i n essa.

Inevitabilmente, queste lot te non possono che essere settorial i , secondo due

direttive:

a)

g l i student i s i uniscono per migl iorare l a l o r o condizione relat iva

rispetto ad altre componenti, ad es. i professori, gl i assistenti ecc. E ' la t ipica

posizione sindacalista, che è stata ut i l izzata nel corso d i queste lot te anche

per ob i et t i v i nuov i , come l a r ist rut turazione de l l a d i dat t i ca ( v i s t a come

modo per permettere agl i studenti d i fare megl io i l loro mestiere);

b)

g l i student i e i docent i s i uniscono per r i formare l a « loro » st rut -

tura e per difenderla dalle ingerenze d i al t re st rut ture ( l o stato, l ' indust r ia) :

è l a rivendicazione del la autonomia del lo studio per l a creazione d i « intel-

lettuali cr i t ici ». I n questo caso la lot ta è apparentemente generale ( l ' intel let -

tuale cr i t ico dovrebbe mettere i n discussione tut te le st rut ture i n cu i andrà

a inserirsi), ma di fat to essa rivendica solo la l ibertà individuale del dissenso

sui f i n i de l l a produzione de l propr i o lavoro intel lettuale, senza individuare

la base per una lot ta d i massa.

In ent rambe queste posizioni g l i student i ( o g l i intel let tual i — come

è più corret to considerarl i nel secondo caso) fanno l a lot ta

perchè

sono stu-

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