

entrare nel merito, sarà utile ricordare l'argomentazione esposta nell'ultimo
tolo di
Strukturwandel der Offentlichkeit:
egl i distingue nella società contem-
poranea due aimbiti d i comunicazione politicamente rilevanti: i l sistema delle
opinioni informali, personali, non pubbliche, e quello delle opinioni formali, isti-
tuzionalmente autorizzate. Queste ultime sono « quasi-pubbliche », perchè « come
opinioni istituzionalmente autorizzate sono sempre privilegiate e non raggiun-
gono una reciproca corrispondenza con la massa non organizzata del "pubblico" »
(p. 267).
Questi due ambiti vengono mediati da una «pubblicità dispiegata in
modo dimostrativo o manipolativo, tramite la quale i gruppi partecipanti all'uso
ealla distribuzione del potere cercano d i garantirsi un seguito potenziale nel
pubblico mediatizzato »
(p. 267).
Le opinioni diffuse dai
mass media
non sono
propriamente pubbliche, bensì « manifestate pubblicamente» e i l pubblico che
le accoglie è in questo senso « mediatizzato ». Secondo Habermas « pow) aversi
opinione pubblica in senso stretto solo nella misura in cui i due ambiti di comu-
nicazione vengono mediati da
una pubblicità critica » (p. 268).
Insomma, sarebbe
pubblica l'opinione che risultasse dall'interazione d i opinioni «private », opi-
nioni « organizzate » (cioè risultanti da u n pubblico organizzato i n part i t i ,
associazioni, ecc., dalla pubblicistica critica, cioè non manipolativa), ed opinioni
«quasi-pubbliche » d i istituzioni pubbliche. Rifacendosi al la distinzione
t r a l l
pubblico e massa esposta da Wright Mills ne
L'élite del potere,
Habermas affer-
ma infine: « Nelle condizioni di democrazia d i massa dello stato intervenzio-
nista l a connessione comunicativa d i un
pubblico
può costituirsi solo nella
misura i n cui i l pratico cortocircuito dell'opinione "quasi-pubblica" con l 'am-
bito informale delle opinioni finora non pubbliche venga mediato da una
pub-
blicità critica dispiegata i n sfere pubbliche all'interno d i organizzazioni. Al lo
stesso modo s i modificherebbero le forme, oggi determinanti nell'uso e nella
ridistribuzione del potere, di consenso e conflitto: un metodo così affermantesi
di discussione pubblica allenterebbe forme coatte di un consenso prodotto sotto
pressione, e potrebbe attenuare le forme coatte dei conflitti finora sottratti alla
sfera pubblica. Conflitto e consenso, come i l dominio e la violenza, di cui desi-
gnano analiticamente i l grado di stabilità, non sono categorie che lo sviluppo
storico della società tocchi senza lasciar tracce»
(pp. 269-70).
Carlo Donolo
CASA DE LAS AMERICAS
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