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storico-sociologica sulla sfera pubblica nella società borghese (Strukturwandel

der Offentlichkeit; ne è prevista l a prossima pubblicazione presso Laterza),

diventando quindi professore all'università di Heidelberg. Nel 1964 è stato chia-

mato a Francoforte come pro. fessore di filosofia e sociologia e come codiret tore

del seminario sociologico della facoltà di filosofia. Negli ultimi anni ha pubbli-

cato una raccolta d i saggi dal titolo Theorie und Praxis ( t ra essi sono parti-

colarmente interessanti quelli sul marxismo come critica e sulla discussione

filosofica contemporanea intorno al marxismo, e i due teoricamente più impe-

gnativi: « Compiti conservatori e cr i t ici della sociologia » e «Dogmatismo,

ragione e decisione; teoria e prassi nella civiltà scientificizzata». Questi ultimi

anticipano i temi e gl i argomenti esposti nell'articolo qui tradotto); un saggio

«Sulla logica delle scienze sociali», e molti articoli su problemi pratico-politici

delle società industriali avanzate ed in particolare sulla connessione università-

democrazia.

I l programma teorico d i Habermas può essere riassunto nel tentativo d i

riformulare la t teoria critica della società» in modo da arricchirne i l contenuto

sociologico e da potenziarne le capacità critiche sotto i l profilo epistemologico

edinterpretativo. Ciò comporta da un lato l'esplicitazione sociologica d i molte

tesi che nelle prime formulazioni della teoria critica spesso non avevano supe-

rato la fase dell'esposizione saggistica; dall'altro, analisi e critica immanente dei

risultati della sociologia dominante (in particolare: critica al funzionalismo par-

sonsiano, esame sistematico di teorie della socializzazione, tentativo di esplicitare

i modelli e gli schemi interpretativi impliciti in alcune delle più rilevanti teorie

della società industriale contemporanea). I n sostanza Habermas cerca, senza

abbandonare i i quadro di riferimento filosofico e• politico in cui si è sviluppata

la « teoria critica della società», di sviluppare una, «teoria del sistema sociale »

(in esplicita funzione antiparsonsiana) che possa tener testa anche sul piano

strettamente analitico alle finezze della sociologia contemporanea, anzi ne possa

mostrare le aporie in modo cogente.

L'articolo qui tradotto solleva una serie di problemi, che è sperabile diano

luogo ad una discussione. Per orientare i l lettore che sia poco informato sulla

cultura tedesca contemporanea e non abbia ancora letto nulla d i Habermas,

basti chiarire due punti:

a) Tra gl i autori discussi nell'articolo Marcuse è ben noto grazie alla

recente traduzione del suo ultimo libro; poco not i sono Schelsky e Gehlen. E'

bene allora ricordare che le loro teorie i n Germania non hanno solo rilevanza

teorica, ma anche politica. Esse forniscono argomenti all'ideologia ufficiale e

alla pubblicistica politica che la produce. Nella sodetà della « grande coalizio-

ne », delle leggi sullo stato d'emergenza e del programma della « società for-

mata », l'interpretazione tecnocratica dello sviluppo sociale, i n particolare l a

tesi delle « coazioni immanenti all'oggetto », della fungibilità del quadro ist i -

tuzionale rispetto alla logica della sfera economico-tecnologica (neocapitalistica),

e quindi del tramonto della politica e dell'ideologia, sembra particolarmente

plausibile, quasi ovvia. La scelta d i tal i autori da parte d i Habermas deve

essere vista in questa cornice.

b) Uno dei punti più problematici dell'impostazione habermasiana sembra

essere i l concetto d i «Offentlichkeit », cioè l'idea d i una « sfera sottratta a l

dominio » i n cui dovrebbe dispiegarsi la riflessione dei soggetti sociali. Senza

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