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proprio le martellanti accuse cinesi contribuiscono a costringere l'URSS a un

impegno maggiore, per evitare d i squalificarsi completamente d i fronte alle

forze anti-imperialiste e ai paesi sottosviluppati; e rendono più difficili le ma-

novre di compromesso (particolarmente intense fino a pochi mesi fa, arrivando

ormai a un livello « ufficioso » registrato con compiacimento da tutta la stampa

borghese) che l'URSS ha tentato, e potrà tentare, a più riprese.

I movimenti rivoluzionari dell'America latina

In concomitanza con l'intensificazione della guerra nel VN, si sta verifi-

cando un'intensificazione della lotta di guerriglia nell'America latina. La rela-

zione tra i due fenomeni non è diretta, ma esiste.

L'intensificazione di tal i movimenti va anzitutto cercata nella situazione

interna dell'area; ma questa situazione dipende anche dal generale irrigidi-

mento dei modi di dominio imperialistico, che caratterizza la fase attuale e che

collega all'intervento nel VN.

Aquesta intensificazione, e alla scelta del momento in cui avviene, contri-

buiscono inoltre determinate scelte politiche della direzione del movimento rivo-

luzionario, in particolare da parte di Cuba.

La posizione di Cuba è passata attraverso forti oscillazioni i n buona parte

probabilmente legate al condizionamento sovietico — toccando i l suo culmine

negativo nella Conferenza Tricontinentale dell'inizio 1966: quando vernier()

sviluppate da parte castrista una serie di polemiche contro movimenti di guer-

riglia (in particolare di derivazione trotzkista) e una serie di riavvicinamenti ai

partiti comunisti ufficiali su posizioni opportuniste. I n quello stesso periodo,

venivano sviluppate polemiche di livello piuttosto basso contro la Cina.

La posizione attuale segna una netta svolta rispetto alla linea della Tricon-

tinentale. Essa è caratterizzata tra l'altro da:

una netta presa di posizione per i movimenti di guerrilla e contro i

partiti comunisti ufficiali ( a cui s i accompagnano tentativi d i elaborazione

teorica « nuova » su questi problemi: v. Debray);

un'esplicita indicazione della necessità d i intensificare

ora

la lotta

armata, proprio in rapporto agli sviluppi della guerra del VN;

una polemica crescente contro le linee internazionali d i coesistenza

pacifica e contro aspetti della politica sovietica in cui esse si manifestano.

Non v i è una presa d i posizione diretta nella polemica cino-sovietica:

su di essa si mantiene un atteggiamento di « non intervento » per certi aspetti

simile a quello del VN o, talvolta, si hanno generiche critiche all'eccesso di divi-

sione del campo socialista. I n pratica, per?), le linee strategiche enunciate da

Cuba sono, su tutti i punti fondamentali, assai vicine a quelle cinesi. Se l'appro-

fondimento teorico è minore, e se le recenti oscillazioni (e i condizionamenti a cui

Cuba è tuttora sottoposta) impediscono una fiducia incondizionata, al tempo

stesso le ripercussioni pratiche su un'area importantissima per gli sviluppi del

movimento rivoluzionario sono più immediate e, per quanto risulta sinora,

coerenti.

E' inoltre interessante notare che si hanno indizi d i sviluppi paralleli

sul piano interno. Coe' come la sconfitta temporanea della « linea Che Gue-

vara» sul piano della politica internazionale corrispondeva anche a una sconfitta

interna, sul piano della politica economica ecc., si ha ora uno sviluppo d i

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