

questo rinunciare mai ad alcuni elementi fondamentali di potere repressivo e
autoritario: l'esempio francese è tipico).. Essa diviene pericolosa quando i « ri-
schi » che la « repressione democratica » non basti più superano un certo limite;
naturalmente, questo limite è più o meno ampio ed elastico a seconda delle
situazioni, e attualmente si sta restringendo.
Nell'attuale situazione italiana, la formula istituzionale e governativa i n
atto presenta un grande vantaggio: quello d i una « neutralizzazione» quasi
completa del PCI, assai più difficile se questo venisse spinto ai margini della
legalità e gl i venissero precluse speranze d i inserimento i n nuovi giochi d i
maggioranza.
Aquesto elemento fondamentale, se ne aggiungono altri due:
l'attuale formula governativa ed istituzionale si mostra abbastanza
elastica per permettere una serie di accentuazioni repressive senza bisogno di
cambiarla (senza urtare cioè nè contro ostacoli giuridico-costituzionali nè contro
ostacoli politici ad es. da parte del PSU): queste limitate ma continue accen-
tuazioni avranno così i l vantaggio di poter essere condotte senza rischio di un
«opposizione frontale » del PCI;
— l'attuale intensificazione dei legami economici (e, indirettamente, po-
litici) t ra capitalismo italiano e area sovietica è un'altra potente forza che
spinge in questo senso e non verso un mutamento istituzionale: per questo,
finchè non si ha un rovesciamento di tendenza su questo piano internazionale,
le probabilità di un rovesciamento di tendenza istituzionale all'interno sembrano
ridotte. Non bisogna dimenticare che esistono « margini d i sfasatura » tolle-
rabili (e vantaggiosi) per lo stesso imperialismo su questo piano: e che i l
mantenimento e l o sviluppo d i legami economico-politici d i coesistenza t ra
paesi europei (meno direttamente impegnati nel VN) e area sovietica, in un
momento in cui tale sviluppo è più difficile nei rapporti diretti USA-URSS, può
fssere per l'imperialismo e per l'area sovietica una garanzia che da certi rapporti
coesistenza non si torna indietro. ( I l gasdotto URSS-Italia è i l simbolo più
efficace di questo impegno a lungo termine).
Se tutto ciò è vero, gli elementi che potrebbero portare a un mutamento
di formula governativa-istituzionale sono soltanto.
— sul piano internazionale, un vero e proprio rovesciamento della politica
di coesistenza tra le due aree;
— sul piano interno, l'emergere di consistenti forze non
controllate dal
PCI,
che costituiscano un pericolo sovversivo di fronte a cui l'esistenza di un
PCI « inserito » non rappresenta più una garanzia e uno strumento di freno
efficace.
Il primo aspetto esce, evidentemente, dall'ambito di controllo delle forze
politiche che agiscono in Italia (si tratterà di sviluppare su di esso una serie di
analisi di previsione). I l secondo v i rientra invece: ed è necessario a questo
punto esaminare gl i sviluppi della politica del PCI d i fronte al la guerra
del VN.
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La politica del PCI sembra caratterizzata da questi principali elementi:
— la campagna sul problema del VN viene utilizzata per estendere l'arco
di alleanze e di capacità « unitaria » del partito; questo criterio di fondo si
riflette nella scelta dei contenuti ("pace") e delle forme (rispettose dell'ordine)
delle manifestazioni;
questo orientamento però non è puramente tattico, ma è coerente con
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