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PRISCO

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a me Adriano confessava con maggiore abbandono le sue ansi e

di piccolo compositore, me sceglieva per isti nto ed elezione suo

unico vero confiden te. Ed io leggevo nella sua anima e nulla

mi era celato ; parole ·tutt e, del resto, di candor e e di poesia.

Ber ti mi consigliava di mandarlo in città a studiare più

regolarmente presso un conservat orio o un buon maestro : mi

opposi facilment e mascherando i miei veri sent imenti col

ti–

more del viaggio che Adrian o avre bbe quotidiana mente affron•

tat o per recarsi in città ; nè pensai a parlare addirittur a d'una

pensione.

Ad riano aveva quatt ordici anni, allora. Era forse un po'

m::i.gro; un poco troppo alto: il suo volto sempre alquanto grave

mi sùperava

già

la

spalla e mi piaceva che, insieme, ci si

scambiasse o

ci

si somigliasse a due fratelJi : non era la inu–

tile vanità d'apparire io giovane al suo confronto, ma piutt osto

l'illusio ne che questo avr ebbe giovato e portato maggiore co–

munion e tr a noi. Ma perchè dico illusione? Era certezza, fu cer–

tezza: sempre. Sì, erav amo due giovani ami ci : con chi faceva

egli le lunghe passaggiate nella campagna? Con chi amava ba–

gn arsi nel fiume oltre la cascina, ritr ovand o nella gioia d'una

vigor osa nuotata quasi il senso d'un'antica felicità ? Vinto per–

sino il naturale pud ore di figlio di spogliar si dinanzi a !De,

nella siepe di bossi fanciu llescamente elevata alla dignità di

capanna, e di apparirmi nudo : come io del resto dinanzi a lui

mostrav o la mia nudità ~he portava già il segno di un' età, di

un peso, di una stanc hezza, qua si.

Quan do lo vidi libero e nud o contro il sole, armonioso in

tutte le membra e puro, e-redo d'aver capito in qualche modo

meglio Pispirazione e

il

tono delle sue prime composizioni. E gli

stava chinandosi a infilar e i calzoncini da -bagno, e io pregai :

- Aspetta, Adrian o, rest a ancora un momento così.

Mi guar dò, ebbe un piccolo riso d'imbaraz zo, trattenn e

nelle mani l'indum ento con un goffo gesto d'att esa. Era bello,

mio figlio. Sulle gambe lunghe e leggere il ventre cavo appena

ombre ggiato da tener a peluri a sorr eggeva le spall e già lar ghe

e virili, il torace vasto, il volto adolescente e pur grave che da

un atteggiam ento di puerile·ed ilare impaccio si mutava ora in

una sorta di aspettazion e che mi parve - o fu solo giuoco della