Table of Contents Table of Contents
Previous Page  37 / 180 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 37 / 180 Next Page
Page Background

PALUMBO

35

politica egoistica che uon distingue tra regimi e popolo, e ·vuol

coudannar questo e quello, dimenticando, come nel caso del-

1'Italia, che l'avventura fascista fu amaramente scontata

già

io patria, quando in molti uomini e paesi esteri essa suscitava ·

axnmirazione e emulazione.

Una pace vera e durevole, lungi dall'ar!da formulazione

dei trattati, non pot~bbe

oggi

dipendere se non da una schia–

rita generale, che fosse voluta in profondo, tra i due gruppi

già

alleati e OTmai

contrapposti. Una schiarita non solo strale-

. gica o politica, che sarebbe anzi insufficiente, 'ma ideologica.

Il non pensarvi da alcuna pelle due parti, il non volerla, il rite–

nerla anzi inutil e dinanzi alla evidenza dell'impostazione stessa

della pace, come di una marcia di avV'icinamento alle migliori

posizioni

di

predominio mondiale, rende ogni sana speranza

superflua.

Sorge, invece, dall'esperienza che viviamo, dalla constata.

zione obiettiva della realtà, proprio ai non grandi, ai minori,

ai piccOli della terra l'i mperativo moraJe di provvedere essi

al

loro domani cd a quclJo dell'umanità. Su altra base: era solo

sulla col1aborazione più sincera e più alllpia possibile che una

pace

giusta poteva essere avviata; l'esclusione non solo degli

ex nemici diventati amici, ma anche dei paesi di più antica

civiltà

e

di umanità più profonda, deve imprimere ad essi la

forza

necessaria ad affrontare da loro, e tra loro, il problema

della pace. Ed

è

solo formando un terzo blocco, occidentale

e

europeo, di storia, di civiltà, di cultura, riavviando relazioni

e contatti diretti, ritr?vando la fede operosa delle maggiori

ore

storiche, che il mondo si può ancora salvare. Per opera dei di•

sprezzati di

oggi. Non

ostante

il

giuoco

a

solo

dei

potenti della

terra.

PrER

FArsTo

P.4.LUMBO