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P.4L UMBO

sia pure in funzione ideolÙgic:1,che getta tutto il peso della

straordinari a attr ezzatur a industriale raggiunta e delle grai:d;

vittorie conseguite in questa guerra, e la stessa violenta off('ll–

siva nelle conferenze di pace, a conquista re altri paesi e nuovi

shocchi al comunismo : ma ad un comunismo autoritario e im–

perialista che ripete dal maggior esempio - quelk> russo, ap–

punto - anche la forma dei regimi provvisori stabiliti nel–

l'Europa contesa, in vista, certo, di un ulteri ore processo uni–

ficativo o federativo , che allarg hi la formula già usata per

l'U.R.S.S.

Per

i

credenti nel progresso democratico non vi sarebbe,

dunque, da esitare nella

scelta

o, piuttosto, per

i

già credenti,

nella definizione del perchè della scelta . Ma, a lor volta, le:

grandi democrazie occidentali non sodo esenti da quel tanto

di autoritarismo o, almeno, di verticalis mo istituzionale che,

consentendo la mobilitazione

tct:ù: ,

dietro il mònito di Chur–

chi11e di Roosevelt, ha loro consentito di vincere le .ben più.

agguerrite , anche se meno ricche, potenze totalitarie. Finch ~

si rimar rà tr a la pace e la guerra sarebbe inumano attend ersi

una evoluzione o un superamento di questa convivenza tra de–

mocrazia e dittatura d'uomi ni, d'idee o di parti ti, che è carat–

teristica anche degli stati democratici, elemento per ora in essi

quasi strutturale. E v'è da chiedersi se il mondo occidentale

potrà mai giungere ad una smobilitazione - che dovrebbe es–

sere soprat utto di spiriti - finchè rimanga dall'oriente la mi–

naccia d'una nuova, e più paurosa, conflagrazione.

Si giunge così, nella definizione stessa della pace e nel–

l'odierno panorama politico, ad un punto morto: perchè una

pace si raggiunga, perchè la lunga guerra si possa dire abbia

raggiun to un esito, una smol:>il tazione si impone dalle due parti

già alleate e, nella guerra guerreggiata, ufficialmente almeno,

concordi.

La

trattati va al tavolo de1la pace non basta : occorre

che smobiliti l'una, e l'altra ne tragga fiducia a imitarla . Ma

può esistere la fiducia, in un tempo aperto dalle aggressioni a

catena e concluso dalla bomba atomica? O non piuttosto la

parte più fiduciosa vedrà ben tosto ripr esa la spinta in avanti

dell'altra

e

alla pace laboriosamente concordata sostituito l'uni–

ficarsi dello spazio continentale sotto l'impero del contraent e