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l'ALUMB O

31

j

regimi totalitari di tipo oc:ciàcntalc. Erano come un succc•

daneo, che impediva una netta visuale dei due mondi realmente

in contras to: e,

di

concorde volere, rinviando la loro partita

decisiva, il diaframma

è

stato fatto cadere.

Se

ciò

è

stato

pos•

sibilc, si

è

dovuto all'essere, quei regimi, come antidemocra–

tici

così anticomun isti, e perciò privi della possibilità di appog –

giarsi a qualsiasi dei due mondi. Ed era, la loro, la formula

più innaturale e spuria, nella spinta decisa verso una soluziont=

sociale che democrazia socialista, laburi smo e comunismo hanno

in comune. Rappresentava

la concordia per acquiescenza, il

progresso tecnico per l'eliminazione di interess i nel mondo del

lavoro, una stabilità politica per abbandono di ogni aspirazione

e di ogni contras to, di quelli di cui la libertà si alimenta.

Democrazia occidentale, da una parte, comunismo, allora,

dall'altra. Il panorama sarebbe così chiaro

1

e non necessaria–

mente l'umanità passibile di sviluppi bellici, dato che tra de–

mocrazia e comunismo non vi dovrebbe essere un antagonismo

diretto e un'idiosincrasia assoluta. Piutto sto l'uno si potrebbe

intendere come lo sviluppo, o l'esperi mento avanzato, dell'altra.

Ma non

~

cosl.

li

comunismo d'oggi, quello che pesa sulla bi–

lancia dei rapporti

internazionali, non

è

quello utopistico, in–

teso -

anche nel suo realizzarsi -

come la perfetta ugua –

glianza degli uomini rispetto ai beni della natura. Non

è

nean–

che la forma più alta di marxismo, quel1a che permeando il

movimento operaio della fine dell

1

Ottocento aveva avviato allt>

giuste rivendi cazioni dell'Internazionale

socialista . E non

~

nemmeno il comunismo rivoluzionario che, bruciando le tappe

del moto sociale dove esso non aveva potuto che imperfettam ente

esprimersi (come in Russia), si volse a fornire una base d'azione

per una nuova internazionale comunista. E invece il tipico • c<r

nrnnismo in uno stato solo

1 ,

contro cui Tro tzky, dopo Lenin,

aveva combattuto;~

lo stato dittator iale e assoluto che, pur fon–

dato sul presuppo sto dell'uguaglianza dei lavoratori e sul prin–

cipio rivoluzionario del mutamento di classe dirigente , si volge

ad ampliare il già ampio settore acquisito al comunismo piut–

tosto per l'effetto di uno slargarsi della prop ria sfera d'azione

an,d che per la diffusione -

democratica o rivoluzio11aria -

della ideologia comunista. E insomma lo stato russo di Stalin,