

PIER FAUSTO PllLUMBO
Questa
pace
O
c::--;1
dopoguerra ineluttabilmente
tra scorre
nella
affannosa
ricerca di un ordi ne nuorn . Kucvo, anche se
poi
dalle
preinesse alle conseguenze, l'ord ine raggiunto si riveli vec.:~io
e in contrasto , e sempre una rivoluzione rechi come conseguenza
una reazione e
il
prolungarsi o l'eccedere d'una reazione una
rivoluzione.
A
mano a mano
che !a coscienza dei moderni si
fa
più sen–
sibile e sicura, il presente
è
vissuto (vanamente, purtroppo) nel
continuo ricorso al1a precedente esperienza : e questa lunga vi–
gilia d! pace richiama l'altra, di ventisette anni fa, ugualmente
tem~ stosa, come le origini òella nostra guerra han fatto ri–
presentare, vivissime, le origini dell'altra. Non che vi siano,
nella storia, perfette identità; anzi, se le spinte iniziali,
i
mo–
tivi profondi, possono ritrovarsi o ripetersi, il panorama muta,
e la complessità delle cause ideologiche o degli elementi
cii
.altà
aumenta.
Come appunto dall'u na all'altra guerra, dall'una all'altra
pace. Si ha l'impressione dell'essersi fatte pi\J, difficili en–
trambe : che la via che porta alla guerra si imbocchi ugua l–
mente, coo la stessa spregi udicatezza e, forse, leggerezza, ma
che
poi,
a 1-itornare alla pace, a stabilirne anzi una, la forza
degli uomini non sia più bastevole. Forse perchè la via che
porta alla guerra - l'abbrivo, la spinta '_
è
facile: ma troppo
terribilmente complessa, selvagg iamente totale,
è
ormai la
guerra, perchè dal solco sang uinoso delle sue rovine l'umanità
dolorJnte e imbestia ta possa ritrovare una via, una coerenza,'
quell'uhi
umsista.,n
che nel rapporto fra
i
popoli usiamo chia–
mare pace.
E sempre accaduto cosi : ma i contemporan ei son usi a con–
sidera rlo con novità e apprensione, quasi un fenomeno estran eo
alla tita storica. Nel caos termina le della guerra due ordini
convivono, e danno ancora battaglia : la disperata difesa del
vecchio accanto alla forza esuberan te e prorompente del nuovo.